(64b) - Sapere

Vai ai contenuti

(64b)

Collazione > Note
Note: ____________________________________________________________________________________________________


Il Diluvio. -  Il Diluvio.Da un'enorme ondata, da un Diluvio, la Terra verrà sopraffatta. – Le stagioni, sulla Terra (666), come già su Lahmu (660), persero di regolarità. Sul volto del Sole (650) comparvero strane macchie scure, dal suo volto si sprigionavano fiammate. - Per ragioni misteriose, il Sole (650) disturbava la sua stessa Famiglia (670). I Destini (1055) dei pianeti celesti vennero sopraffatti da Fati (1054) ripugnanti! - In collera è il Creatore di Tutte le Cose (1)! Così urlava la gente! - fame e carestia si intensificarono. - Nergal (1031c) ed Ereshkigal (1031ca) registrarono uno strano rombare fra le nevi della Terra Bianca (1108_b). La coltre di neve e ghiaccio che ricopre la Terra Bianca (1108_b) ha iniziato a scivolare! Così riferirono dalla cima dell'Abzu (1085). - Nella grande Terra Inferiore (1108_b) la coltre di neve e ghiaccio della Terra Bianca (1108_b) sta perdendo la sua presa. La prossima volta che Nibiru (800) si avvicinerà alla Terra (666), la coltre di neve e ghiaccio scivolerà via dalla Terra Bianca (1108_b). Causerà una calamità di acqua: da un'enorme ondata, da un Diluvio (64b), la Terra (666) verrà sopraffatta! - Enlil (1040) rivelò loro in segreto notizia dell'imminente Calamità (64b). Ora che una Calamità (64b) è stata decretata da un destino sconosciuto, lasciamo che accada ciò che deve accadere! Così Enlil (1040) infuriato asserì. Che tutti i Capi (1051a) giurino solennemente di lasciar accadere gli eventi senza ostacolarli! Così Enlil (1040) chiese a tutti loro. - Per quei pochi di noi Anunnaki (1072), che decideranno di restare, il rifugio saranno le Navi Celesti (1094a), nei cieli della Terra (666), per attendere la calamità, per essere testimoni del Fato (1054) della Terra (666)!  - In qualità di comandante, sarò il primo a restare! Così disse Enlil (1040). Che gli altri compiano ciascuno la propria scelta!  - Uno alla volta gli altri figli di Enki (1030) annunciarono la propria decisione di restare: Nergal (1031c) e Gibil (1031b), Ninagal (1031f) e Ningishzidda (1031d) e anche Dumuzi (1031e) - Tutti gli occhi si puntarono su Ninmah (1050)! - Con orgoglio annunciò la sua decisione di restare: Qui è il lavoro di tutta la mia vita! Non abbandonerò i Terrestri (1075a), frutto della mia creazione! - Alle sue parole gli Igigi (1073) e gli Anunnaki (1072) si agitarono; si informarono sul Fato (1054) dei Terrestri (1075a). Che i Terrestri (1075a) periscano per i loro abomini! Così proclamò Enlil (1040). - Che accada tutto, come decretato dal Fato (1054), che sia nota come la decisione di Enlil (1040). Che solo su di lui ricadano per sempre le responsabilità! Così disse Enki (1030) rivolto a tutti. -  Enlil (1040) si rivolse allora a Enki (1030), suo fratello, così gli disse: In ogni caso, se si dovesse mai sopravvivere alla Calamità (64b), facciamo sì che tutto ciò che è accaduto, possa essere ricordato. - A Sippar (1095b), nelle viscere della Terra (666), seppelliamo tavolette con le registrazioni. Che in futuro si possa svelare ciò che gli abitanti di un pianeta hanno fatto su di un altro! - In scrigni d'oro riposero i ME (680) e altre tavolette! Per i posteri, nelle viscere della Terra (666), a Sippar (1095b), li seppellirono. - Fu in quel periodo di ansiosa attesa che Enki (1030) si rivolse a Ninmah (1050), sua sorella. A lei così Enki (1030) disse: Nella sua preoccupazione per i Terrestri (1075a), Enlil (1040) si è dimenticato di tutti gli altri esseri viventi! - Quando la valanga d'acqua si riverserà sulle terre, anche le altre creature viventi, alcune originarie di Nibiru (800), per lo più invece evolute sulla Terra (666), in un sol colpo saranno condannate all'estinzione. - Che noi, io e te, possiamo almeno preservarne il seme, che possiamo estrarne le essenze vitali per proteggerle! Ninmah (1050), Colei Che dette la Vita (1050), approvò le parole di Enki (1030): Io lo farò a Shurubak (1081b), tu lo farai con le creature che vivono nell' Abzu (1085)! Così disse a Enki (1030). - A Shurubak (1081b), Ninmah (1050) fu aiutata da alcune delle sue assistenti. Nell'Abzu (1085), nella vecchia Casa della Vita (1087), Enki (1030) fu assistito da Ningishzidda (1031d). - Raccolsero essenze vitali (690) di maschi e femmine e le uova della vita. Di ciascuna specie, due alla volta, due alla volta, a Shurubak (1081b) e nell'Abzu (1085) le conservarono, per ricrearle mentre erano portate nel Circuito della Terra (945), per ricombinare in seguito gli esseri viventi. - Fu allora che giunsero notizie da Ninurta (1041a): il rombo della Terra (666) è davvero infausto! Fu allora che giunsero notizie da Nergal (1031c) e da Ereshkigal (1031ca): la Terra Bianca (1108_b) è scossa! A Sippar (1095b) si riunirono tutti gli Anunnaki (1072) per attendere il Giorno del Diluvio (64ba). - Enki (1030), assopito nella sua dimora, ricevette in sogno una visione, l'immagine di un uomo, lucente e scintillante, come i cieli. Riconobbe nelle sue fattezze Galzu (1010), l'emissario dai capelli bianchi! - Si avvicinò al letto di Enki (1030), Galzu (1010) apri bocca e così disse: Le tue accuse nei confronti di Enlil (1040) erano infondate, perché lui ha detto solo la verità. La decisione che passerà alla storia come Decisione di Enlil (64bb) non è sua, bensì decretata dal Destino (1055). - Ora prendi il Fato (1054) nelle tue mani, perché i Terrestri (1075a) erediteranno la Terra (666). - Convoca tuo figlio Ziusudra (1074g_afc), senza infrangere il giuramento, rivelagli dell'imminente calamità. Digli di costruire una barca in grado di resistere alla valanga di acqua, deve costruire una barca che possa essere sommersa. Ti mostro il modello su questa tavoletta. - Che si salvino lui e la sua famiglia, e che prenda anche con sé i semi di tutto ciò che è utile, che siano piante o che siano animali. Questa è la volontà del Creatore di Tutte le Cose (1)! - E Galzu (1010), nella visione, sulla tavoletta con lo stilo tracciò un'immagine. E depose la tavoletta così incisa accanto al letto di Enki (1030) e la visione si dissolse. - La tavoletta, quella che aveva visto nella visione si era materializzata accanto al suo letto! - Su di essa vi era tracciato il disegno di una barca dalla forma strana. Sui bordi della tavoletta vi erano segni di misurazioni, indicavano le dimensioni della barca! - Per non infrangere il giuramento, il dio Enki (1030) non parlò a Ziusudra (1074g_afc), bensì alla parete della capanna: Svegliati! Svegliati! Così esortava Enki (1030) rivolgendosi al muro di paglia, parlava protetto dal paravento di canne. Presta attenzione alle mie parole, presta attenzione alle mie istruzioni! Su tutte le abitazioni, su tutte le città infurierà una tempesta catastrofica. Sarà la distruzione dell'Umanità (1075b) e dei suoi figli. Questa è la decisione finale, il verdetto dell'assemblea che Enlil (1040) ha riunito. Questa è la decisione di Anu (1020), di Enlil (1040) e di Ninmah (1050). - Ascolta le mie parole: abbandona la tua casa, costruisci una barca; rinuncia a ciò che possiedi e salva la tua vita! La barca che devi costruire e le sue misure sono indicate sulla tavoletta che lascerò accanto alla parete della capanna di canne. Assicurati che la barca sia coperta ovunque, il Sole dal suo interno non si deve scorgere. I cavi devono essere molto forti, gli ingranaggi forti e stretti per respingere l'acqua. Che la barca sia in grado di girarsi e rovesciarsi, così da sopravvivere alla valanga d'acqua! - In sette giorni la costruirai, vi farai entrare la tua famiglia e i tuoi parenti. Nella barca stipa cibo e acqua da bere, porta con te anche gli animali domestici. Poi, il giorno prescelto, ti sarà dato un segnale. Quel giorno, un nocchiero, che conosce bene le acque, da me incaricato, verrà da te. Quel giorno dovrai entrare nella barca, sigillare il portello. - Un Diluvio (64b) travolgente, proveniente da sud, devasterà le terre e ogni forma di vita. Solleverà la tua barca dagli ormeggi, la barca si girerà e si rigirerà. Non temere il nocchiero ti condurrà in un porto sicuro. Grazie a te i semi dell'Uomo Civilizzato (1075a) sopravviveranno! - Ziusudra (1074g_afc) uscì da dietro il paravento di canne: vide una tavoletta di lapislazzuli brillare alla luce della Luna e la raccolse. Vi era disegnata l'immagine di una barca, delle tacche ne indicavano le misure. Ziusudra (1074g_afc) era il più saggio fra gli Uomini Civilizzati (1075a), comprese perciò quanto aveva udito. - Al mattino parlò così alla gente della sua città. Il dio Enlil (1040) si è infuriato, e mi è ostile. Navigherò fino all'Abzu (1085), partirò da qui per sempre, a bordo di una barca che devo costruire in fretta. - Si incoraggiarono a vicenda per aiutarlo a costruire in fretta la barca. - Col bitume rese la barca a tenuta stagna sia all'interno che all'esterno. La barca venne completata il quinto giorno. La gente della città portò alla barca cibo e acqua. Si tolsero da bocca il cibo; avevano fretta di placare Enlil (1040)! Vennero introdotti nella barca anche gli animali a quattro zampe, gli uccelli del cielo vi entrarono di loro spontanea volontà. Nella barca si rinchiusero Ziusudra (1074g_afc), la sua sposa (1074g_afca) e i suoi figli, vennero anche le loro mogli e i loro figli. - Il sesto giorno Ninagal (1031f), il Signore delle Grandi Acque (1031f), giunse alla barca. Era un figlio di Enki (1030), era stato scelto per essere il nocchiere. Teneva fra le mani una scatola di legno di cedro, nella barca la tenne accanto a sé. Contiene le essenze della vita (690) e le uova della vita delle creature viventi, raccolte da Enki (1030) e da Ninmah (1050). Affinché siano protette dalla collera di Enlil (1040), per far risorgere la vita se la Terra (666) mai lo vorrà! - Ninagal (1031f) e Ziusudra (1074g_afc) attesero così nella barca lo scoccare del settimo giorno. - Il Diluvio (64b) era atteso nel centoventesimo Shar (805) (tra i 428.400 e  432.000 anni terrestri da quando Alalu (820) arrivò al Pianeta dell'oro (666)). Nel decimo Shar (805) della vita di Ziusudra (1074g_afc) il Diluvio (64b) era imminente. Nella stazione della Costellazione del Leone (672_e) incombeva la valanga (678rabz7ea1). - Per giorni interi prima del Giorno del Diluvio (64ba) la Terra (666) rombava, gemeva, come se soffrisse. Per notti intere prima che la Calamità (64b) si avventasse sulla Terra (666), Nibiru (800) nei cieli era una stella risplendente. - Poi di giorno calò il buio, di notte la Luna (941) sembrava essere stata ingoiata da un mostro. La Terra (666) iniziò a tremare, agitata da una forza di attrazione fino ad allora sconosciuta. Nel chiarore dell'alba una nube scura sorse dall'orizzonte. La luce della mattina si trasformò in oscurità, come se fosse velata dall'ombra della morte. Poi esplose il suono del rombo di un tuono, i lampi accesero i cieli. - Partiamo! Partiamo! Utu (1042ba) dette il segnale agli Anunnaki (1072). Rannicchiati nelle Barche Celesti (1094a), gli Anunnaki (1072) furono sollevati verso il cielo. - Da Shurubak (1081b), distante diciotto leghe, Ninagal (1031f) scorse il fulgore delle eruzioni. - Chiudi! Chiudi il portello! Ninagal (1031f) urlò a Ziusudra (1074g_afc). Insieme tirarono giù la botola che chiudeva il portello. La barca era a tenuta stagna, completamente sigillata; al suo interno non un raggio di Sole vi penetrava. Quel giorno, quel giorno indimenticabile, con un tremendo boato il Diluvio (64b) ebbe inizio. - Nella Terra Bianca (1108_b), nelle viscere della Terra (666), le fondamenta della Terra (666) tremavano. Poi con un rombo, pari a migliaia di tuoni, la coltre ghiacciata scivolò via dalle sue fondamenta. Era spinta via dalla forza di attrazione invisibile della rete di Nibiru (800), nel mare del sud si andava a schiantare. Una lastra di ghiaccio si frantumava contro un'altra. La superficie della Terra Bianca (1108_b) si sgretolava come il guscio rotto di un uovo. All'improvviso un'onda di marea si sollevò, il muro d'acqua raggiunse i cieli. Una tempesta, con una violenza mai vista prima, iniziò a ululare dal cuore della Terra (666). I suoi venti spingevano il muro d'acqua, l'onda di marea volgeva verso nord. - II muro di acqua correva verso nord, ormai già minacciava le terre dell'Abzu (1085). Da lì viaggiò poi verso le terre abitate, invase l'Eden (1084). Quando l'onda di marea, il muro di acqua, raggiunse Shurubak (1081b), l'onda di marea sollevò dagli ormeggi l'imbarcazione di Ziusudra (1074g_afc). La sballottò e, come un abisso d'acqua, la ingoiò. Pur se completamente sommersa, la barca resistette, nemmeno una goccia di acqua penetrò al suo interno. - Fuori l'onda della tempesta colse di sorpresa la gente, come in un duello mortale la sconfisse. Nessuno fu in grado di vedere il suo vicino, il terreno svani, tutto venne ingoiato dalle acque. Tutto ciò che un tempo era stato sul terreno fu spazzato via dalle acque impetuose. Prima che il giorno finisse, il muro di acqua, acquistando velocità, ingoiò le montagne. - Nelle loro Barche Celesti (1094a) gli Anunnaki (1072) orbitavano intorno alla Terra (666). Affollando gli scompartimenti, si rannicchiarono contro le paratie esterne. Si sforzavano di vedere cosa accadeva alla Terra (666), proprio lì sotto di loro. Dalla Barca Celeste (1094a) nella quale era, Ninmah (1050) gridò come una donna in travaglio: Le mie creature riempiono le acque come libellule annegate in uno stagno. Ogni forma di vita è stata spazzata via dall'ondata del mare in tempesta! Così piangeva e gemeva Ninmah (1050). Anche Inanna (1042bb), che era con lei, piangeva e gemeva. Tutto ciò che è sotto di noi, tutto quanto aveva vita si è tramutato in argilla! Così piangevano Ninmah (1050) e Inanna (1042bb); piangevano, lasciando libero sfogo al loro dolore. - I giorni andati, ahimè, si sono trasformati in argilla! Così si dicevano gli Anunnaki (1072). - Dopo l'immensa ondata di marea, che spazzò la Terra (666), le chiuse dei cieli si aprirono e una pioggia torrenziale si abbatté sulla Terra (666). Per sette giorni le acque che venivano dall'alto si mescolarono alle acque nella Grande Terra Inferiore (1108_b). Poi il muro di acqua, avendo raggiunto il suo limite, cessò l'attacco. - Ma per quaranta giorni e quaranta notti le piogge continuarono a cadere dai cieli. - Poi quaranta giorni dopo che il Diluvio (64b) aveva imperversato sulla Terra (666), anche le piogge si arrestarono. Dopo quaranta giorni Ziusudra (1074g_afc) aprì il portello della barca, per capire dove si trovava. - Tutta sola, senza nessun altro segno di vita, la barca dondolava in un mare sconfinato. L'umanità e ogni forma vitale erano scomparse dalla faccia della Terra (666). - Nessun altro oltre a noi è sopravvissuto, ma non vi è terraferma sulla quale posare il piede! Questo disse Ziusudra (1074g_afc) ai suoi familiari, seduto in preda allo sconforto. In quel momento Ninagal (1031f), nominato da Enki (1030), diresse la barca verso le vette gemelle di Arrata (1082b). - Ziusudra (1074g_afc) era impaziente; fece uscire gli uccelli che erano a bordo. Li mandò in ricognizione, per vedere se c'era terra asciutta, se c'era vegetazione. Inviò una rondine, inviò un corvo; entrambi fecero ritorno alla barca. Fece volare fuori una colomba, con un ramoscello nel becco alla barca tornò! Così Ziusudra (1074g_afc) seppe che la terra asciutta era emersa dalle acque. - Dopo alcuni giorni la barca si arenò contro alcune rocce: Il Diluvio (64b) è finito siamo giunti al Monte della Salvezza (1082c)! Così Ninagal (1031f) disse a Ziusudra (1074g_afc). Aprendo il portello a chiusura stagna, Ziusudra (1074g_afc) emerse dalla barca. Il cielo era sereno, il Sole splendeva, una brezza leggera soffiava. In fretta esortò moglie e figli a uscire all'aperto. - Lodiamo il dio Enki (1030), il dio Enki (1030) ringraziamo! Così disse loro Ziusudra (1074g_afc). Insieme ai suoi figli raccolse delle pietre, con esse eresse un altare. Poi sull'altare accese un fuoco, fece un fuoco con incenso aromatico. Scelse un agnello, uno senza macchia, per il sacrificio. E sull'altare offrì in sacrificio l'agnello a Enki (1030) . Fu allora che Enlil (1040), dalla sua barca celeste inviò un messaggio a Enki (1030): Dalle barche celesti scendiamo  a bordo dei Turbini di Vento (1062a) sulla vetta del Monte Arrata (1082c). Potremo così valutare la situazione, stabilire il da farsi! - Enlil (1040) ed Enki (1030) nei Turbini di Vento (1062a) discesero sulla vetta dell'Arrata (1082c). I due fratelli si vennero incontro sorridendo, con gioia si abbracciarono. Poi Enlil (1040) fu incuriosito dall'odore del fuoco e della carne arrosto. Cos'è questo? Così chiese urlando al fratello. Qualcuno è forse riuscito a sopravvivere al Diluvio (64b)? Andiamo a vedere! Gli rispose docilmente Enki (1030). Nei loro Turbini di Vento (1062a) volarono verso l'altra vetta dell'Arrata (1082c). Scorsero l'imbarcazione di Ziusudra (1074g_afc), discesero nei pressi dell'altare da lui eretto. - Quando Enlil (1040) scorse i superstiti, fra i quali anche Ninagal (1031f), la sua furia non ebbe limiti. Tutti i Terrestri (1075) dovevano perire! Così urlò con collera. Infuriato così si rivolse a Enki (1030): era pronto a uccidere il fratello con le sue stesse mani. Non è un semplice mortale, è mio figlio! Urlò allora Enki (1030) additando Ziusudra (1074g_afc). Per un momento Enlil (1040) esitò. Hai infranto il giuramento! Così disse poi urlando a Enki (1030). - Ho parlato alla parete di canne, non a Ziusudra (1074g_afc)! Così gli rispose Enki (1030). Raccontò poi a Enlil (1040) della visione avuta in sogno. A quel punto, avvisati da Ninagal (1031f), Ninurta (1041a) e Ninmah (1050) toccarono terra a bordo dei loro Turbini di Vento (1062a). Dopo aver udito il racconto degli eventi, Ninurta (1041a) e Ninmah (1050) non mostrarono alcuna collera. La volontà del Creatore di Tutte le Cose (1) deve dunque essere che l'Umanità (1075b) sopravviva! Così disse Ninurta (1041a) a suo padre. Ninmah (1050) toccò la sua collana di cristalli, dono di Anu (1020), e su di essa giurò: Giuro che l'annientamento dell'Umanità (1075b) non si ripeterà mai più! -  Con toni più dolci, Enlil (1040) prese per mano Ziusudra (1074g_afc) ed Emzara (1074g_afca), sua sposa, così li benedisse: Crescete e moltiplicatevi, e del vostro seme riempite la Terra (666)!
Così ebbero fine i Tempi Antichi (902). – Dopo il Diluvio, con parole preoccupate Nibiru (800) rispose: Il passaggio ravvicinato, che ha causato tanta devastazione sulla Terra (666) e su Lahmu (660), ha provocato molti danni anche su Nibiru (800). - Dopo il Diluvio (64b), lentamente la Terra (666) riprendeva a brulicare di vita, grazie ai semi della vita conservati da Enki (1030). Quanto era riuscito a sopravvivere, si moltiplicò in terra, nell'aria e nelle acque. Ma più preziosi di tutti, come scoprirono gli Anunnaki (1072), furono proprio i superstiti del Genere Umano (1075b)! Come nei tempi passati, quando furono creati i Lavoratori Primitivi (1074).


Torna ai contenuti