Capitolo 6° - Sapere

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Capitolo 6°

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Zecharia Sitchin

Il Libro perduto del Dio Enki

Le Parole di Enki
Seconda Tavoletta
Capitolo 6°

Questo è ora il racconto della Terra (666) e del suo oro. Il racconto del Principio (900) e di come furono creati gli dèi celesti.

Al Principio (900), quando nel Mondo Superiore (600) gli dèi dei cieli non esistevano ancora, e nel Mondo Inferiore (610) Ki (666), la Terraferma (666), non aveva ancora un nome, solo, nel vuoto, esisteva Apsu (650), il Genitore Primordiale (650).
Nell'alto del Mondo Superiore (600), gli dèi celesti non erano stati ancora creati. Nelle acque del Mondo Inferiore (610), gli dèi celesti non erano ancora apparsi. Nel Mondo Superiore (600) e Inferiore (610), gli dèi non erano ancora stati creati, i destini non erano stati decretati. Non esistevano né canneti, né paludi.
Da solo Apsu (650) regnava nel vuoto. Poi le acque primordiali furono mescolate insieme dai suoi venti. Apsu (650) operò sulle acque un astuto incantesimo divino. Sulla Profondità del Vuoto (630) Egli riversò un sonno profondo. Creò per sé come sposa Tiamat (650a), la Madre di Tutti (650a). La Madre Celeste (650a), era in verità una bellezza delle acque!
Poi Apsu (650) creò accanto a lui il piccolo Mummu (651a). Lo nominò suo messaggero, per presentarlo come dono a Tiamat (650a). Apsu (650) diede alla sua sposa (650a) un dono risplendente: un metallo lucente, l'oro immortale, perché solo lei lo possedesse!
Fu allora che i due mischiarono le loro acque, per generare figli divini. Gli esseri celesti creati erano un maschio e una femmina; furono chiamati Lahmu (660) e Lahamu (665).
Nel Mondo Inferiore (610) Apsu (650) e Tiamat (650a) stabilirono la loro dimora. Prima che essi fossero cresciuti in età e in statura, nelle acque del Mondo Superiore (600) si formarono Anshar (815a) e Kishar (815aa). Per dimensione superavano i loro fratelli. I due furono creati come coppia celeste. Un figlio, An (812), fu il loro erede nei cieli lontani. Poi fu creata Antu (812a), uguale ad An (812), per essere sua sposa.
II confine del Mare Superiore (600) divenne la loro dimora. Così tre coppie celesti, nel Mondo Superiore (600) e nel Mondo Inferiore (610), furono create nelle profondità. Furono chiamate per nome, formarono la famiglia di Apsu (650) con Mummu (651a) e Tiamat (650a). A quell'epoca Nibiru (800) non si era ancora vista. La Terra (940) non esisteva ancora.
Le acque celesti erano mescolate insieme; non erano ancora separate da un Bracciale Martellato (817). A quell'epoca, i circuiti non erano ancora completamente formati. I destini degli dèi non erano ancora decretati. I fratelli divini si coalizzarono; i loro modi erano erratici. II loro comportamento nei confronti di Apsu (650) era detestabile.
Tiamat (650a), infastidita, era insieme afflitta e infuriata. Formò una folla che iniziò a marciare al suo fianco, creò una schiera rabbiosa e ringhiante contro i figli di Apsu (650). Creò così undici guerrieri di questo tipo.
Proclamò il suo primogenito, Kingu (941), loro capo. Quando gli dèi celesti sentirono questo, si riunirono in consiglio. Ha elevato Kingu (941), nelle sue mani ha messo l'alto comando come se fosse An (812)! Così si dissero. Ha fissato sul suo petto la Tavola dei Destini (960), per conquistare il suo circuito. Ha istruito il suo discendente Kingu (941) per andare in battaglia contro gli dèi.
Chi si opporrà a Tiamat (650a)? Così gli dèi si chiesero. Nessuno nei loro circuiti si fece avanti, nessuno avrebbe impugnato l'arma per la battaglia. A quell'epoca, nel cuore del Profondo (630) un dio era stato creato.
Era nato nella Camera dei Fati (630), il Luogo dei Destini (630). Era stato creato da un Abile Creatore (42), era il figlio del suo stesso Sole. Dal Profondo (630) dove era stato creato, il dio si allontanò in tutta fretta dalla sua famiglia. Portava via con sé un dono del suo Creatore (42), il Seme della Vita (1056). Fece rotta verso il vuoto; era alla ricerca di un nuovo Destino (1055). La prima a vedere l'essere celeste che vagava fu la sempre attenta Antu (812a). La sua figura era seducente, irradiava fulgore. La sua andatura era celestiale, la sua rotta era magnifica. Tra tutti gli dèi era il più alto, il suo circuito superava tutti. Antu (812a) fu la prima a vederlo, il suo seno non aveva mai allattato. Vieni, sii mio figlio! Così lo chiamò. Che io possa diventare tua madre! Gettò la sua rete e gli diede il benvenuto, adeguò a questo scopo la sua rotta. Le sue parole riempirono di orgoglio il cuore del nuovo arrivato; colei che lo avrebbe allattato lo rese altezzoso. La sua testa raddoppiò di misura, ai suoi lati quattro membra germogliarono. Mosse le labbra in assenso, un fuoco sacro venne da loro irradiato. Verso Antu (812a) deviò la sua rotta, così da mostrare ben presto la sua faccia ad An (812).
Quando An (812) lo vide, Figlio mio! Figlio mio! Così gridò estasiato. Sarai destinato alla guida, una schiera di servitori sarà al tuo fianco! Che Nibiru (800) sia il tuo nome, per sempre noto come Luogo dell'Attraversamento (800)! S'inchinò a Nibiru (800), voltando la sua faccia al passaggio di Nibiru (800).
Gettò la sua rete, prese quattro servitori per Nibiru (800). Voleva che la schiera fosse al suo fianco: il Vento del Sud (801), il Vento del Nord (802), il Vento dell'Est (803) e il Vento dell'Ovest (804).
Con immensa gioia An (812) annunciò al suo progenitore Anshar (815a) l'arrivo di Nibiru (800). A questa notizia Anshar (815a) inviò come emissario Gaga (816), che gli era accanto, per comunicare ad An (812) parole di saggezza, per assegnare un incarico a Nibiru (800). Incaricò Gaga (816) di esprimere quello che sentiva nel profondo del suo cuore, di parlare così ad An (812): Tiamat (650a), che ci ha generati, ora ci detesta. Ha preparato una schiera armata, è furiosa di rabbia. Contro gli dèi, i suoi figli, undici guerrieri le marciano al fianco. Ha proclamato Kingu (941) loro capo, ha fissato il destino al suo petto senza alcun diritto. Nessun dio fra di noi sa opporsi al suo astio, la sua schiera suscita in tutti noi grande paura. Che Nibiru (800) diventi il nostro Vendicatore! Che possa sconfiggere Tiamat (650a), che possa salvare le nostre vite!
Che sia per lui decretato il Fato (1054), che possa affrontare il nostro grande nemico! Gaga (816) partì verso An (812); s'inchinò davanti a lui, ripeté le parole di Anshar (815a). An (812) ripeté le parole del progenitore a Nibiru (800), gli rivelò il messaggio di Gaga (816). Nibiru (800) ascoltò le parole con meraviglia; sentì con stupore di quella madre che sarebbe anche capace di divorare i propri figli. Il suo cuore già lo spronava a schierarsi contro Tiamat (650a). Aprì la bocca, così parlò ad An (812) e Gaga (816): Se davvero dovrò sconfiggere Tiamat (650a) per salvare la vostra vita, che sia convocata l'assemblea degli dèi, che sia proclamato supremo il mio destino! Che tutti gli dèi concordino in consiglio di proclamarmi capo, che si inchinino al mio comando! Quando Lahmu (660) e Lahamu (665) udirono questo, gridarono con angoscia: La richiesta era invero molto strana, il suo significato era incomprensibile! Così essi dissero. Gli dèi che decretano i fati si consultarono. Tutti furono concordi: che Nibiru (800) fosse il loro Vendicatore, che a lui fosse decretato un fato supremo.
Da questo momento in poi i tuoi ordini saranno inconfutabili! Così gli dissero. Nessuno fra noi dèi trasgredirà i tuoi confini! Vai, Nibiru (800), sii il nostro Vendicatore! Gli crearono un circuito sontuoso per procedere verso Tiamat (650a). Impartirono a Nibiru (800) la loro benedizione, consegnarono a Nibiru (800) armi terribili. Anshar (815a) generò tre altri venti di Nibiru (800): il Vento del Male (1061), il Turbine del Vento (1062), il Vento senza Pari (1063). Kishar (815aa) riempì il suo corpo di una fiamma ardente, così da formare una rete per imbrigliare Tiamat (650a). Così, pronto per la battaglia, Nibiru (800) fece rotta direttamente verso Tiamat (650a).
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