Capitolo 49° - Sapere

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Capitolo 49°

Epica > Enki > Il Libro Perduto > 13° Tavoletta
Zecharia Sitchin

Il Libro perduto del Dio Enki

Le Parole di Enki
SINOSSI DELLA TREDICESIMA TAVOLETTA
  • Sorgono città reali, luoghi sacri riservati agli dèi
  • Nei palazzi e nei templi semidèi svolgono le funzioni di re e sacerdoti
  • Marduk promette ai suoi seguaci reali la vita eterna nell'Aldilà
  • A Sumer, Inanna incita a credere nella Resurrezione
  • Presagi celesti e oracoli preveggenti ottengono vasti consensi
  • Marduk proclama l'imminente Era dell'Ariete quale segno del suo dominio
  • Ningishzidda costruisce osservatori in pietra per dimostrare il contrario
  • Insurrezioni, guerre e invasioni destabilizzano le terre degli Enliliti
  • L'emissario misterioso appare a Enlil e gli predice una calamità
  • Istruisce Enlil affinché scelga un Uomo Degno che guidi alla sopravvivenza
  • Enlil sceglie Ibruum, discendente di una famiglia regale di sacerdoti
  • Eserciti istigati da Nabu cercano di conquistare il porto spaziale
  • Contro il parere di Enki, gli dèi fanno ricorso alle Armi del Terrore
  • Ninurta e Nergal distruggono il porto spaziale e le città peccatrici
  • La nube nucleare che vaga per i cieli di Sumer infligge la morte in tutto il paese
Tredicesima Tavoletta
Capitolo 49°

Nella Terza Regione (1313), l'Umanità Civilizzata (1075b) non fiorì mai del tutto. Ciò che era stato affidato a Inanna (1042bb), lei lo trascurò; covava in cuor suo il desiderio di avere altri domini, che non le erano stati concessi.

Quando , al conto di mille anni, a Unug-ki (1081g) venne tolta la sovranità, chi avrebbe potuto prevedere la calamità che si sarebbe abbattuta alla fine del successivo millennio (672_bam), chi avrebbe potuto evitare il disastro? Chi avrebbe potuto prevedere che, in meno di un terzo di uno Shar (805), si sarebbe abbattuta una calamità sconosciuta? L'amara fine venne scatenata da Inanna (1042bb), Marduk (1031a) come Ra (1031a) rimase legato al Destino (1055). Ninurta (1041a) e Nergal (1031c) furono essi stessi i latori di una fine indicibile! Perché Inanna (1042bb) non era soddisfatta del proprio dominio. Perché non riuscì mai a perdonare Marduk (1031a)? Viaggiando fra Unug-ki (1081g) e Aratta (1313_b), Inanna (1042bb) si sentiva inquieta e non gratificata. Per il suo amato Dumuzi (1031e) ancora versava lacrime, il suo desiderio di amore non era ancora stato saziato.
Quando viaggiava nei cieli, nei raggi del Sole (650) vedeva l'immagine di Dumuzi (1031e), che brillava e ammiccava. Alla notte le appariva in sogno: Tornerò! Così le diceva. Le prometteva le glorie del suo dominio nella Terra dei Due Canali (1085f). Nel Sacro Recinto di Unug-ki (1081g) creò la Casa del Piacere Notturno (1081fa). A Gigunu (1081fa) con dolci lusinghe lei attirava giovani eroi la sera delle loro nozze. Prometteva loro una vita lunga e felice; si illudeva che il suo amante fosse Dumuzi (1031e). Ciascuno di loro, al mattino, giaceva morto nel suo letto. Fu in quel periodo che l'eroe Banda (1081f_bb), creduto morto, fece ritorno vivo a Unug-ki (1081g). Per grazia di Utu (1042ba), dal cui seme egli era nato, Banda (1081f_bb) fece ritorno dal mondo dei morti. Un miracolo! Un miracolo! Così urlò Inanna (1042bb) in preda all'eccitazione. Il mio amato Dumuzi (1031e) è tornato a me!
Nella sua dimora Banda (1081f_bb) venne lavato, venne avvolto in un abito frangiato, cinto da una fascia. Dumuzi (1031e), mio amato! Così lo chiamò. Lo attirò al suo letto, ricoperto di fiori. Quando il mattino seguente Banda (1081f_bb) era ancora vivo, Inanna (1042bb) gridò di gioia: Nelle mie mani è stato deposto il potere di immortalità: sono la custode dell'immortalità! Inanna (1042bb) decise di assurgere a dea con il Potere dell'Immortalità (1042bb_a). Nannar (1041b) e Ningal (1041ba), genitori di Inanna (1042bb), non furono compiaciuti della sua proclamazione. Enlil (1040) e Ninurta (1041a) erano perplessi alle parole di Inanna (1042bb); Utu (1042ba) suo fratello, era confuso. Non è possibile riportare i morti in vita! Così si dicevano Enki (1030) e Ninharsag (1050). Nelle terre di Ki-Engi (1311), il popolo lodava la sua buona sorte. Gli dèi sono fra di noi, possono abolire la morte! Così diceva la gente.
Sul trono di Unug-ki (1081g) Banda (1081f_bb) succedette al proprio padre Enmerkar (1081f_b): Lugal (1081f_bb), Grande Uomo, fu il suo titolo. La dea Ninsun (1081f_bba), del seme di Enlil (1040), lo prese quale suo sposo. L'eroe Gilgamesh (1081f_bbc), loro figlio, seguì Lugal-Banda (1081f_bb) sul trono di Unug-ki (1081g). Col trascorrere degli anni Gilgamesh (1081f_bbc) divenne più adulto; a sua madre Ninsun (1081f_bba) di vita e di morte parlava. Si chiedeva della morte dei suoi antenati, che, pur se discendenti degli Anunnaki (1072), erano morti. Gli dei muoiono? Così chiese a sua madre. Anch'io, pur se divino per due terzi, in quanto mortale dovrò ascendere quel muro? Così le domandò. Fintantoché dimorerai sulla Terra (666), avrai la morte dei Terrestri (1075)! Così Ninsun (1081f_bba) disse al proprio figlio. Ma se vorrai essere condotto a Nibiru (800), lì avrai lunga vita. Per portare Gilgamesh (1081f_bbc) in alto, per farlo viaggiare fino a Nibiru (800), Ninsun (1081f_bba) si rivolse a Utu (1042ba), il comandante. Infinite volte Ninsun (1081f_bba) si rivolse a Utu (1042ba), giorno dopo giorno lo supplicò:
Conduci Gilgamesh (1081f_bbc) al Luogo dell'Atterraggio (1095ca)! Così alla fine Utu (1042ba) acconsentì. Per guidarlo e proteggerlo, Ninharsag (1050) creò un sosia di Gilgamesh (1081f_bbc). Venne chiamato Enkidu (1081f_bbd), Come Creato da Enki; non era nato da utero, sangue non scorreva nelle sue vene. Gilgamesh, (1081f_bbc) insieme al suo compagno Enkidu (1081f_bbd), viaggiò fino al Luogo dell'Atterraggio (1095), Utu (1042ba) con gli oracoli controllava il suo cammino. All'ingresso della Foresta del Cedro (1082a), il Mostro che Sputava Fuoco (1040_d) bloccò loro la strada. Con astuzia riuscirono a confondere il Mostro (1040_d), lo ridussero a pezzi. Quando trovarono l'ingresso segreto ai tunnel degli Anunnaki (1072), con sbuffi mortali li sfidò il Toro dei Cieli (1040_d), creatura di Enlil (1040). Fino ai cancelli di Unug-ki (1081g) li inseguì il Mostro (1040_d); ai bastioni della città Enkidu (1081f_bbd) lo uccise. Quando Enlil (1040) lo venne a sapere, urlò per lo strazio; il suo lamento si udì nei cieli di Anu (1020). Perché Enlil (1040) in cuor suo lo sapeva per certo: infausto era il presagio!
Per aver ucciso il Toro dei Cieli (1040_d), Enkidu (1081f_bbd) fu punito, fu condannato a morire nelle acque. Gilgamesh (1081f_bbc), istruito da Ninsun (1081f_bba) e Utu (1042ba), fu assolto per l'uccisione. Ancora alla ricerca della lunga vita di Nibiru (800), Gilgamesh (1081f_bbc) ottenne da Utu (1042ba) il permesso di proseguire verso il Luogo dei Carri (1095c). Dopo molte avventure raggiunse la Terra di Tilmun (1085g), la Quarta Regione (1314). Proseguì il viaggio attraverso i suoi tunnel sotterranei, in un giardino di pietre preziose incontrò Ziusudra (1074g_afc)! Ziusudra (1074g_afc) raccontò a Gilgamesh (1081f_bbc) gli avvenimenti del Diluvio (64g), a lui rivelò il segreto della lunga vita. Nel pozzo del giardino cresceva una pianta (1074g_afcm) che impediva a Ziusudra (1074g_afc) e a sua moglie (1074g_afca) di diventare vecchi! Era unica di tutte le piante della Terra (666); grazie a essa un uomo può riavere il suo pieno vigore. L'Uomo Anziano ridiventa Giovane (1074g_afcm)! Questo era il nome della pianta (1074g_afcm). Così raccontò Ziusudra (1074g_afc) a Gilgamesh (1081f_bbc). Sul Monte della Salvezza (1082c) ci fu concessa come dono di Enki (1030), con la benedizione di Enlil (1040). Mentre Ziusudra (1074g_afc) e la sua sposa (1074g_afca) dormivano, Gilgamesh (1081f_bbc) ai loro piedi legò delle pietre. Si calò nel pozzo, afferrò e sradicò la pianta (1074g_afcm) per ridiventare giovani. Con la pianta (1074g_afcm) nella sacca, si affrettò lungo i tunnel, fece ritorno a Unug-ki (1081g). Quando si sentì stanco e si addormentò, un serpente venne attratto dalla fragranza della pianta (1074g_afcm). Il serpente strappò la pianta (1074g_afcm) da Gilgamesh (1081f_bbc) addormentato; con la pianta (1074g_afcm) sparì. Al mattino, scoprendo la perdita, Gilgamesh (1081f_bbc) si sedette e pianse. Ritornò a mani vuote a Unug-ki (1081g), come mortale vi morì. Dopo Gilgamesh (1081f_bbc) altri sette re regnarono a Unug-ki (1081g), poi la sua sovranità giunse alla fine.
Questo accade quando erano trascorsi esattamente mille anni (672_bah) della Terra (666)!
La sovranità della Prima Regione (1311) venne trasferita a Urim (1081ae), città di Nannar (1041b) e Ningal (1041ba). A tutti gli avvenimenti delle altre Regioni, Marduk (1031a) prestava molta attenzione. Ra (1031a) era infastidito dai sogni e dalle visioni di Inanna (1042bb), che alludevano al dominio di Dumuzi (1031e). Era ben deciso a opporsi ai progetti di espansione di Inanna (1042bb). Fece profonde riflessioni sulle questioni della risurrezione e dell'immortalità. Il pensiero di assurgere a divinità lo attraeva molto, proclamò di essere egli stesso una divinità! Per quanto era stato concesso a Gilgamesh (1081f_bbc), in buona parte un Terrestre (1075), Ra (1031a) era infuriato. Ma lo ritenne un buon sistema per assicurarsi la lealtà dei re e del popolo. Se ai semidei (1081f_bbe) viene mostrata la porta per l'immortalità, che ciò valga anche per i re della mia regione (1312)! Così Marduk (1031a), conosciuto nella Seconda Regione (1312) con il nome di Ra (1031a), diceva tra sé: Che i re della mia Regione (1312) siano discendenti di Neteru (1072), che nell'Aldilà  (1075l) viaggino fino a Nibiru (800)! Questo decretò Ra (1031a) nel suo regno. Insegnò ai re come costruire tombe rivolte a oriente. Agli scribi sacerdoti dettò un lungo libro, nel quale veniva descritto in ogni particolare il viaggio dell'Aldilà (1075l). Nel libro si narrava come raggiungere il Duat (1095), il Luogo delle Barche Celesti (1095). Come da lì con una Scala viaggiare fino al Cielo, viaggiare fino al Pianeta Imperituro (800). Come mangiare la Pianta della Vita (1074g_afcm), come bere a sazietà le Acque della Giovinezza (1074g_afcn). Ai sacerdoti Ra (1031a) insegnò della venuta degli dei (1072) sulla Terra (666). Disse loro che l'oro è lo splendore della vita. È la carne degli dei! Così Ra (1031a) disse ai re. Dette istruzioni ai re di compiere spedizioni nell'Abzu (1085) e nel Dominio Inferiore (1085_a), per procurarsi l'oro. Quando, con la forza delle loro armi, i re di Ra (1031a) conquistarono terre non loro, Ra (1031a) invase i regni dei suoi fratelli, facendo così nascere e crescere la loro ira.
Cosa fa Marduk (1031a)? Così si chiedevano i fratelli. Ci vuole forse sottomettere? Si rivolsero allora a Enki (1030), loro padre; Ra (1031a) non dette ascolto alle parole di Ptah (1030), suo padre. Ra (1031a) dette ordine ai re di Magan (1311_a) e Meluhhah (1085ba) di conquistare tutte le terre circostanti. In cuor suo progettava di essere il Signore delle Quattro Regioni. La Terra (666) è mia, io solo la governerò! Così, inflessibile, disse a suo padre (1030).
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