Capitolo 43°
Epica > Enki > Il Libro Perduto > 11° Tavoletta
Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Undicesima Tavoletta
Capitolo 43°
Questo è ora il racconto della discesa di Inanna (1042bb) all'Abzu Inferiore (1085_a), e della Grande Guerra degli Anunnaki (1115), e di come Marduk (1031a) venne sepolto vivo nell'Ekur (1082f).
Quando dalle acque del grande lago Ninagal (1031f) recuperò il corpo esanime di Dumuzi (1031e), il corpo fu portato alla dimora di Nergal (1031c) e di Ereshkigal (1031ca), nell'Abzu Inferiore (1085_a). Il corpo esanime di Dumuzi (1031e), figlio di Enki (1030), su di una lastra di pietra venne deposto. Quando venne informato dell'accaduto, Enki (1030) gli lacerò gli abiti, la fronte gli cosparse di cenere. Figlio mio! Figlio mio! Così Enki (1030) piangeva Dumuzi (1031e). Che peccato ho commesso per ricevere questa punizione? Così si chiedeva a gran voce. Quando da Nibiru (800) giunsi sulla Terra (666), il mio nome era EA (1030), Colui la Cui Casa è l'Acqua (1030_a). Grazie alle acque (1030_a) i Carri Celesti (1094) ottennero la forza di propulsione, nelle acque (1030_a) ammarai. Poi la Terra (666) fu devastata da una valanga d'acqua (1030_a). Nelle acque (1030_a) Osiride (1031ac), mio nipote, annegò, dalle acque (1030_a) ora anche Dumuzi (1031e), il mio amatissimo figlio è stato ucciso! Tutto ciò che ho fatto, l'ho fatto per una giusta causa. Perché mai devo essere punito, perché mai il Fato (1054) si è rivolto contro di me? Così Enki (1030) piangeva e si lamentava. Quando venne a sapere da Geshtinanna (1031g) la verità su quel tragico evento, ancora maggiore fu l'agonia di Enki (1030): ora anche Marduk (1031a), il mio primogenito, soffrirà a causa della sua azione! Inanna (1042bb) era preoccupata per la sparizione e la morte di Dumuzi (1031e), infine il dolore prese il sopravvento. Si affrettò allora nell'Abzu Inferiore (1085_a), per recuperare il corpo di Dumuzi (1031e) e dargli sepoltura. Quando Ereshkigal (1031ca), sua sorella, ricevette notizia dell'arrivo di Inanna (1042bb) ai cancelli del sacro recinto, sospettò che Inanna (1042bb) nutrisse in cuor suo un subdolo progetto. A ciascuna delle sette porte, una ad una le bardature e le armi vennero sottratte a Inanna (1042bb). Rimase, svestita e impotente, davanti al trono di Ereshkigal (1031ca). Fu accusata di tramare di avere un erede da Nergal (1031c), fratello di Dumuzi (1031e)! Tremante di collera, Ereshkigal (1031ca) non volle ascoltare le spiegazioni della sorella. Che siano liberate contro di lei le sessanta sofferenze! Così Ereshkigal (1031ca) ordinò infuriata a Namtar (1208), suo visir. I genitori di Inanna (1042bb) erano molto angosciati per la sua scomparsa nell'Abzu Inferiore (1085). Nannar (1041b) ne parlò con Enlil (1040), Enlil (1040) inviò un messaggio a Enki (1030). Da Nergal (1031c), suo figlio, sposo di Ereshkigal (1031ca), Enki (1030) apprese quanto era accaduto. Con l'argilla dell'Abzu (1085) Enki (1030) creò due emissari (1075d), esseri senza sangue, incolumi ai raggi di morte. Li inviò nell'Abzu Inferiore (1085_a), affinché riportassero indietro Inanna (1042bb), viva o morta. Quando giunsero al cospetto di Ereshkigal (1031ca), le loro sembianze suscitarono le sue perplessità: Siete Anunnaki (1072)? Siete Terrestri (1075)? Così con stupore Ereshkigal (1031ca) chiese loro. Namtar (1208) rivolse contro di loro le magiche Armi del Potere (1067a), ma i due rimasero illesi. Li condusse allora al corpo senza vita di Inanna (1042bb), da un palo esso pendeva. Gli emissari di argilla diressero allora sul corpo Impulso (1064a) e Lampo (1064b). Poi spruzzarono su di lei l'Acqua della Vita (1064c), nella sua bocca deposero la Pianta della Vita (1064e). Allora Inanna (1042bb) si mosse, aprì gli occhi: dai morti Inanna (1042bb) si risvegliò. Quando i due emissari (1075d) furono pronti a riportare Inanna (1042bb) al Mondo Superiore (601), Inanna (1042bb) ordinò loro di portare via anche il corpo esanime di Dumuzi (1031e). Alle sette porte dell'Abzu Inferiore (1085_a) a Inanna vennero restituite tutte le bardature e tutte le armi. Ordinò agli emissari (1075d) di portare l'amante (1031e) della sua gioventù alla dimora (1085bb) di Dumuzi (1031e), nella Terra Nera (1085ba), di lavarlo con acqua pura, di ungerlo con oli profumati, di vestirlo con un sudario rosso, di deporlo su di una lastra di lapislazzuli. Infine di scavare nella roccia un luogo per farlo riposare, per attendere lì il Giorno del Risveglio (920). Per quanto riguardava lei, Inanna (1042bb) si avviò verso la dimora di Enki (1030): voleva vendicare la morte del suo amato; esigeva la morte di Marduk (1031a), il colpevole. Ci sono state già abbastanza morti! Così le rispose Enki (1030). Marduk (1031a) è stato un istigatore, ma non ha commesso omicidio! Allorché Inanna (1042bb) venne a sapere che Enki (1030) non avrebbe punito Marduk (1031a), Inanna (1042bb) si recò dai propri genitori e dal fratello. Elevò un lamento nell'alto dei cieli: Giustizia! Vendetta! Morte a Marduk (1031a)! Così implorò. Alla dimora di Enlil (1040) gli altri suoi figli si unirono a Inanna (1042bb) e Utu (1042ba), si riunirono in un consiglio di guerra. Ninurta (1041a), che aveva sconfitto il ribelle Anzu (1150), pretendeva misure forti. Utu (1042ba) raccontò di accordi segreti fra Marduk (1031a) e gli Igigi (1073). Di Marduk (1031a), serpe maligna, la Terra (666) si deve liberare! Così Enlil (1040) concordò con loro. Quando a Enki (1030) fu inviata richiesta della resa di Marduk (1031a), Enki (1030) convocò alla sua dimora Marduk (1031a) e tutti gli altri suoi figli. Pur se sto ancora piangendo per il mio adorato Dumuzi (1031e), devo difendere i diritti di Marduk (1031a)! Pur se Marduk (1031a) ha istigato il male, Dumuzi (1031e) è morto per colpa del fato malvagio (1054) e non per mano di Marduk (1031a). Marduk (1031a) è il mio primogenito, Ninki (1030a) è sua madre, è destinato alla successione. Deve essere protetto dalla condanna a morte decisa dalla banda di Ninurta (1041a)! Così parlò Enki (1030). Solo Gibil (1031b) e Ninagal (1031f) ascoltarono l'invito del padre; Ningishzidda (1031d) era contrario. Nergal (1031c) esitava: Lo aiuterò soltanto se si troverà in pericolo di vita! Così disse. Fu dopo questi eventi che una guerra, di una ferocia sconosciuta, scoppiò fra i due clan. Fu ben diversa dallo scontro di Horus (1031ac_a) e Seth (1031ad), discendenti dei Terrestri (1075a): fra gli Anunnaki (1072), molti dei quali nati su Nibiru (800), si scatenò una battaglia. Inanna (1042bb) dette il via alla guerra, a bordo della sua barca celeste, sconfinò nei domini dei figli di Enki (1030).
Sfidò Marduk (1031a) alla battaglia, fino ai domini di Ninagal (1031f) e di Gibil (1031b) lo inseguì. Per aiutarla, Ninurta (1041a) dal suo Uccello della Tempesta (1094e) scoccò Raggi Distruttori (1099b)contro la roccaforte del nemico. Ishkur (1041c), dai cieli, attaccò con Lampi di Fuoco (1062_b) e tuoni violenti. Nell'Abzu (1085) risucchiò i pesci dai fiumi, disperse il bestiame nei campi. A Nord, nel luogo dei Monti Artificiali (1125), Marduk (1031a) allora si ritirò. Inseguendolo, Ninurta (1041a) fece piovere missili venefici sulle abitazioni. La sua Arma Che Lacera (1062_a) tolse i sensi a coloro che abitavano quelle terre. I canali che portavano l'acqua del fiume, rossi di sangue divennero. I Dardi Fulgidi (1062_b) di Ishkur (1041c) trasformarono il buio della notte in giorni fiammeggianti. Quando gli scontri devastanti avanzarono verso nord, Marduk (1031a) stesso si nascose nell'Ekur (1082f). Gibil (1031b) ideò uno scudo invisibile, Nergal (1031c) sollevò al cielo il suo Occhio che tutto vedeva (1067b). Con un'Arma di Brillantezza (1067c), guidata da un corno, Inanna (1042bb) attaccò il nascondiglio. Giunse Horus (1031ac_a) per difendere il proprio nonno; il suo occhio destro fu leso dalla Brillantezza (1067c). Mentre Utu (1042ba) tratteneva al di là di Tilmun (1085g), gli Igigi (1073) e le loro orde di Terrestri (1075a), ai piedi dei Monti Artificiali (1125) gli Anunnaki (1072), sostenendo questo o quel clan, si scontrarono in battaglia. Che Marduk (1031a) si arrenda, che lo spargimento di sangue abbia fine! Queste parole Enlil (1040) a Enki (1030) irradiò. Che il fratello parli al fratello! Questo messaggio Ninharsag (1050) inviò a Enki (1030). Dal suo nascondiglio, nell'Ekur (1082f), Marduk (1031a) continuò a sfidare i suoi inseguitori. All'interno della Casa Che è Come una Montagna (1082f), preparò la resistenza finale. Inanna (1042bb) non riusciva a superare la massiccia struttura di pietra, le sue lisce fiancate deviavano le armi. Allora Ninurta (1041a) apprese dell'ingresso segreto, trovò la pietra girevole sul versante nord! Ninurta (1041a) attraversò un corridoio buio, raggiunse la grande galleria. Grazie alle emissioni di mille colori dei cristalli, la sua volta brillava come un arcobaleno. Al suo interno, allarmato dall'intrusione, ad armi spiegate Marduk (1031a) attendeva Ninurta (1041a). Rispondendo con le armi, mandando in frantumi i cristalli magici, Ninurta (1041a) continuò a percorrere la galleria. Marduk (1031a) si ritirò nella camera superiore, luogo della Grande Pietra Pulsante (1067d). Al suo ingresso Marduk (1031a) abbassò le lastre di pietra che fungevano da chiusura; impedivano qualsiasi ingresso. Inanna (1042bb) e Ishkur (1041c) seguirono Ninurta (1041a) nell'Ekur (1082f); riflettevano sulla mossa successiva. Che il nascondiglio incassato diventi la bara di pietra di Marduk (1031a)! Così disse loro Ishkur (1041c). Ishkur(1041c) attirò la loro attenzione sulle tre pietre di chiusura, già pronte per scivolare giù. Che una morte lenta, perché sepolto vivo, sia la condanna di Marduk (1031a)! Così Inanna (1042bb) approvò. Alla fine della galleria, i tre abbassarono le pietre di chiusura. Ciascuna di esse scivolò per chiudere l'ingresso, per sigillare Marduk come in una tomba (1031a).