Enuma Elish 5°
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Tavola 5°
Enuma Elish
Vi sistemò le
Stazioni per i Grandi dèi; vi suscitò in Costellazioni le Stelle che ne sono le
immagini. Definì l'Anno, di cui tracciò il quadro; e per docici mesi attribuì a
ciascuno tre Stelle.
Quando del seguito dell'Anno ebbe così tracciato il piano,
fissò la Stazione della Polare (?) per definire la coesione (?) degli astri, e
affinchè nessuno di essi commettesse errori o disattenzioni nel suo percorso,
stabilì, accanto alla suddetta Polare (?), le stazioni di Enlil ed Ea.
Avendo
allora, dalle due parti del Cielo, aperto grandi porte, vi pose solidi
catenacci a sinistra e a destra. Nello stesso fegato di Tiamat sistemò le Alte
zone celesti. Poi fece apparire Nanna (la Luna) al quale affidò la notte.
Gli
assegnò il Gioiello notturno per definire i giorni, gli disse: "Ogni mese,
senza interruzione, mettiti in cammini con il tuo Disco. Al primo del mese
illuminati al di sopra della Terra; poi mantieni i tuoi corni brillanti per
segnare i primi sei giorni; al settimo giorno, il tuo disco dovrà essere a
metà; al quindicesimo, ogni mezzo mese, congiungiti con Shamash (il Sole). E
quando Shamash dall'orizzonte si dirigerà verso di te, in modo acconcio
diminuisci e scompari. Nel giorno dell'oscuramento, riavvicinati alla
traiettoria di Shamash, affinchè al trentesimo, di nuovo, tu ti trovi in
congiunzione con lui. Seguendo questo cammino, definisci i Presagi:
congiungetevi [ ... ] per rendere le sentenze divinatorie. Che Shamash [ ... ] uccisioni
e spoliazioni [ ... ] [ ... ] Quando [ ... ] [ ... ] Shamash [ ... ] in [ ... ]
[ ... ] che non vi abbia [ ... ] [ ... ] Che [ ... ] [ ... ] nel [ ... ] [ ... ] ogni giorno [ ... ]
[ ... ] da [ ... ] [ ... ] [ ... ] [ ... ] [ ... ] [ ... ] l’anno [ ... ] [ ...
] al primo giorno dell'anno [ ... ] il chiavistello d'uscita [ ... ] [ ... ] quando
ebbe assegnato il giorno a Shamash e affidato a ... la guardia della Notte e
del Giorno, raccolse [ ... ] la Bava di Tiamat e Marduk ne formò la Nuvola (?)
che assegnò ad Adad (?) (dio dei fenomeni atmosferici).
Condensatala in
nuvole, la fece galleggiare nel firmamento. Alzata di vento, Caduta di Acquazzone,
Fumo di nebbia, Accumulo della schiuma di Tiamat (la Neve), ecco ciò che
assegnò personalmente e ciò in cui tramutò (Tiamat). Disposta allora la Testa
di Tiamat, vi ammucchiò sopra una Montagna, dove aprì una fonte, nella quale un
Fiume fremeva. Aprì nei suoi occhi l'Eufrate e il Tigri. Otturò le sue narici
che riservò a [ ... ] sui suoi seni, ammucchiò le montagne lontane e vi creò
delle fonti per defluire in cascate. Infine, curvò la sua Coda e l'attaccò al
Grande Cavo al di sopra del quale egli [ ... ] l'Apsu. Dispose il sedere di
Tiamat a sostenere il Cielo e soffittò la sua altra metà (?) a consolidare la
Terra. La sua opera così completata la equilibrò all'interno di Tiamat;
Poi, svolgendo la sua
Rete, la aprì in ogni sua parte, formando così un involucro per il Cielo e la
Terra e assicurandone perfettamente [ ... ] la coesione (?). Quindi, tracciò le Regole-della-buona-marcia e
dispose gli Statuti-del-funzionamento: stabilì i poteri delegati degli dèi e ne
investì Ea.
Trasse la tavoletta
dei destini che aveva preso a Quingu e la prese per offrirla ad Anu, come primo
dono di benvenuto. Nella rete-del-combattimento che si era sospesa al fianco,
condusse davanti ai suoi padri gli dèi della cricca di Tiamat, non meno che le
undici creature create da lei e che egli [ ... ] legò ai suoi piedi, dopo
averne spezzato le armi, e ne fece immagini che pose sulle porte dell'Apsu;
Disse: “Affinchè
questo resti come ricordo, per non dimenticare mai in seguito!”.
Quando gli dèi
videro ciò essi furono pieni di gioia e allegria, di tutto cuore, come Lahmu e
Lahamu, loro padri, al completo. Anshar, avendolo
abbracciato, lo salutò con rispetto come Re; Anu, Enlil ed Ea lo coprirono di
doni e Damkina, sua genitrice, lanciò grida di gioia davanti a lui: per i suoi
auspici di buona fortuna, gli fece brillare il viso. Al dio Usmu, che aveva
portato in Segreta i doni di benvenuto di sua Madre, conferì la luogotenenza
dell'Apsu, per ispezionarne le sale da cerimonia.
Allora tutti gli
Igigi, radunati, si inchinarono davanti a lui e tutti gli Anunnaki gli
baciarono i piedi: la loro Assemblea fu unanime nel porre il viso a terra, poi,
essendosi rialzati, si inchinarono davanti a lui, dicendo: “Ecco il Re!”.
Quando gli dèi suoi
padri si furono saziati del suo splendore, Marduk, ancora ricoperto dalla
polvere della battaglia, [ ... ] [ ... ] nell'acqua: addolcì il suo corpo con
unguenti di cipresso e di [ ... ], si rivestì del mantello principesco, dello Splendore
soprannaturale della Regalità, della corona terrificante.
Sollevò la mazza
d'armi e la afferrò con la destra e tenne nella sinistra [ ... ] [ ... ] mise su [ ... ] [ ... ] [ ... ] egli [ ... ] ai
suoi piedi; sistemò sul suo fianco lo Scettro del Successo e della Riuscita.
Quando il suo Splendore
soprannaturale [ ... ] e il suo irraggiamento terrificante ebbe ricoperto
l'Apsu che gli serviva come stuoia, installato come [ ... ] nella Sala del Trono
[ ... ] nel sancta sanctorum [ ... ] tutto quello che aveva degli dèi [ ... ] Lahmu
e Lahamu ... avendo aperto la loro bocca, dichiararono agli Igigi: “Prima,
Marduk non era che il nostro figlio amatissimo, ora è il vostro Re, rispettate
i suoi ordini!”. E, riprendendo la parola, dissero insieme: "Il suo nome è
Lugal.dimmer.ankia: Affidatevi a lui!".
Quando ebbero, in tal
modo, conferito la Regalità a Marduk, pronunciarono ugualmente per lui la Formula
di Buona Fortuna e Riuscita: “A partire da questo giorno, sii il Curatore dei
nostri Luoghi di culto! Tutto ciò che ordinerai, noi lo eseguiremo!”.
Anche Marduk, avendo
aperto la bocca, prese la parola per rivolgere questo discorso agli dèi suoi
padri: “Al di sopra dell'Apsu, dimora che voi occupate; come copia dell'Esarra
che io stesso ho costruito per voi, ma più in basso: in un luogo di cui ho
consolidato la base, voglio costruirmi un Tempio che sarà la mia Dimora
preferita, in mezzo al quale impianterò il mio Santuario e assegnerò i miei
appartamenti, per stabilirvi il mio regno. Quando voi lascerete l'Apsu per
salire all'Assemblea, quella sarà la vostra sosta, per ricevervi tutti insieme!
Gli darò il nome di “Babilonia: il Tempio dei Grandi dèi”, ed è là che terremo
le nostre feste, noi altri!”. Gli dèi suoi padri, sentitolo parlare, fecero
questa richiesta al loro rampollo Marduk: “Su tutto ciò che le tue mani hanno
edificato, chi più di te avrà autorità? Su queste fondamenta che le tue mani
hanno edificato, chi più di te avrà autorità? A Babilonia, di cui tu hai
pronunciato il nome, in quel luogo puro, per sempre stabilisci la nostra
residenza?: che proprio là ci vengano portate le nostre provviste quotidiane e
che ci si [ ... ] [ ... ] ma che un altro in nostra vece compia questo lavoro [
... ] e, nello stesso luogo, ci permetta di valerci del suo lavoro!”.
Marduk gioioso diede
la seguente risposta, a questi dèi che aveva [ ... ] [ ... ] e che, immolata
Tiamat, aveva liberato. Aprì dunque la bocca - ora la sua parola era sovrana! -
e ... disse loro: “E' [ ... ] che saranno affidate le vostre provviste quotidiane!”.
Allora, inchinati
davanti a lui, gli dèi parlarono, a Lugal.dimmer.ankia, loro signore, dissero: “Prima,
il Signore non era che il nostro figlio molto amato! Oramai è il nostro Re,
saggio e [ ... ]! E' colui che con il suo santo incantesimo ci ha reso la vita,
colui che ha lo Splendore soprannaturale della Mazza e dello Scettro! Che Ea,
esperto nei procedimenti di tutte le tecniche, prepari i piani [ ... ]: noi li
eseguiremo!".