Tavola 9° - Sapere

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L'Epopea di Gilgamesh

 
Per il suo amico Enkidu, Gilgamesh pianse amaramente, vagando per il deserto. "Sto per morire! - Non sono io come Enkidu?! Profonda tristezza afferra il mio cuore, io ho paura della morte, e ora vago per la natura selvaggia -- Mi incamminerò verso la regione di Utanapishtim, figlio di Ubartutu, ed andrò con la massima celerità! Quando sono arrivato ai passi della montagna era il crepuscolo,' Ho visto dei leoni e sono stato terrorizzato! Ho alzato la testa in preghiera a Sin, a ... la Grande Signora degli dei le mie suppliche furono rivolte: “Salvami da ... io!'.
 
 
Stava dormendo nella notte, ma si svegliò di soprassalto con un sogno: Un guerriero (!) ha gradito la sua vita -- ha sollevato la sua ascia nella sua mano, ha estratto il pugnale dal fodero, e cadde in mezzo a loro come una freccia. Colpì  ... e li disperse, Il nome del primo ... Il nome del secondo ...

 
 
[Mancano qui 26 linee, che raccontano l'inizio della sua ricerca.]

 
 
Gli Esseri Scorpione. La montagna è chiamata Mashu. Quindi lui raggiunse il monte Mashu, che ogni giorno è a guardia del sorgere e del tramontare del Sole, al di sopra del quale si raggiunge solo la cupola del cielo, ed il cui fianco arriva fino agli Inferi di sotto, dove c'erano degli Esseri Scorpione che vegliavano sulla sua porta. Essi ispirano tremendo terrore, la vista di loro è morte, la loro spaventosa aura dilaga sulle montagne. Al sorgere e al tramontare essi guardano il sole. Quando Gilgamesh li vide, tremendo terrore gli coprì la faccia, ma si ricompose e si avvicinò a loro. L’Essere Sorpione chiamò la sua femmina: "(Guarda) Colui che viene da noi, il suo corpo è carne degli dei!". L'Essere Scorpione, la sua femmina, gli rispose: "(Solo) per due terzi egli è un dio, per il terzo egli è umano". Lo scorpione maschio, chiamò in causa, dicendo alla progenie degli dei: "Perché hai percorso un viaggio da così lontano? Perché sei venuto qui da me, sopra fiumi la cui traversata è insidiosa! Voglio sapere il tuo ... Voglio sapere ..."  

 
 
[16 linee mancano qui. Quando il testo riprende, Gilgamesh sta parlando.]

 
 
"Sono venuto per conto del mio antenato Utanapishtim, che si è unito all'Assemblea degli Dei ed ha ricevuto la vita eterna. A proposito della morte e della vita gli devo chiedere!"

 
 
L’Essere Scorpione parlò con Gilgamesh ..., dicendo:    "Non c'è mai stato, Gilgamesh, un uomo mortale che ha potuto farlo (!). Nessuno ha attraversato le montagne, per dodici leghe è buio totale -- l'oscurità è densa, e la luce non c'è. Al sorgere del sole ... Al tramontare del sole ... Al tramontare del sole ... Essi hanno fatto uscire ... "

 
[67 linee mancano, in cui Gilgamesh convince lo scorpione-essere di permettergli il passaggio.]

 
 
"Anche se sarà nella profonda tristezza e dolore, al freddo o al caldo ... ansimante nel respiro ... Io andrò avanti! Adesso! Apri l’ingresso!"

 
 
L’Essere Scorpione parlò con Gilgamesh, dicendo:  "Vai, Gilgamesh, non temere! Le montagne del Mashu ti do liberamente (!), le montagne, le catene, puoi attraversare ... Possano i tuoi piedi portarti in (tutta) sicurezza. L’ingresso della montagna ...

 
 
Non appena Gilgamesh sentì ciò, diede ascolto alle parole dell'Essere Scorpione. Lungo la Strada della luce del Sole si è incamminato -- ha viaggiato per una lega ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per due leghe ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro.

 
 
[22 linee mancano qui.]

 
 
Ha viaggiato per quattro leghe ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per cinque leghe ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per sei leghe ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per sette leghe ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per otto leghe ..., l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per nove leghe ..., il Vento del Nord. Lambì la sua faccia, l'oscurità era densa, la luce non c'era. Non gli permetteva di vedere né ciò che si trovava davanti né ciò che si trovava di dietro. Ha viaggiato per dieci leghe ..., ... è vicino, ... quattro leghe. Ha viaggiato per undici leghe ed è uscito prima del (sorgere) del sole. Ha viaggiato per dodici leghe ed esso è diventato luminoso.

 
 
... porta lapislazzuli come fogliame, portando frutto, una gioia da guardare.

 
 
[Mancano qui 25 linee che descrivono dettagliatamente il giardino.]

 
 ... cedro   ... agata   ... del mare ... lapislazzuli, come spine ed erica ... corniola, rubini, ematite, ... come ... smeraldi (!) ... del mare, Gilgamesh ... andando avanti, alzò gli occhi e vide ...
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