Capitolo 25°
Epica > Enki > Il Libro Perduto > 7° Tavoletta
Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
SINOSSI DELLA SETTIMA TAVOLETTA
- Ricondotti nell'Abzu Adamo e Ti-Amat procreano figli
- I Terrestri proliferano, lavorano come minatori e come servitori
- Nascono i nipoti di Enlil, i gemelli Utu e Inanna
- Coppie di Anunnaki generano altri discendenti sulla Terra
- Mutamenti climatici causano stenti sulla Terra e su Lahmu
- L'avvicinamento orbitale di Nibiru è accompagnato da sconvolgimenti
- Enki e Marduk esplorano la Luna e la trovano inospitale
- Enki determina le costellazioni e il Tempo Celeste
- Amareggiato del proprio fato, Enki promette la supremazia a Marduk
- Anu affida il comando di un nuovo porto spaziale a Utu e non a Marduk
- Enki incontra due femmine terrestri e si accoppia con loro
- Una dà alla luce un figlio, Adapa, l'altra una figlia, Titi
- Tenendo segreta la propria paternità Enki li cresce come trovatelli
- Adapa, dotato di grande intelligenza, diventa il primo Uomo Civilizzato
- Adapa e Titi si accoppiano e hanno due figli: Caino e Abele
Settima Tavoletta
Capitolo 25°
Che siano esiliati nell'Abzu (1085), che siano cacciati dall'Eden (1084)! Così decretò Enlil (1040); Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b) vennero cacciati dall'Eden (1084) e vennero esiliati nell'Abzu (1085). Enki (1030) li rinchiuse in un recinto fra gli alberi; li lasciò soli affinché si conoscessero. Con gioia Enki (1030) vide la realizzazione di quello che Ningishzidda (1031d) aveva fatto: Ti-Amat (1074b) era in felice attesa! Ninmah (1050) giunse per assistere al parto: sulla Terra (666) nacquero due gemelli, un maschio e una femmina! Ninmah (1050) ed Enki (1030) osservarono con meraviglia i nuovi nati.
Era una meraviglia come crescevano e come si sviluppavano; i giorni erano mesi, i mesi come anni terrestri si susseguivano. Quando Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b) ebbero altri figli e altre figlie, i primi, a loro volta, stavano essi stessi procreando! Prima ancora che fosse trascorso uno Shar (805) di Nibiru (800), i Terrestri (1075) si stavano moltiplicando. I Lavoratori Primitivi (1074) furono dotati di comprensione, imparavano i comandamenti. Erano desiderosi di stare con gli Anunnaki (1072), lavoravano duramente per procurarsi le razioni di cibo. Non si lamentavano del caldo e della polvere, non borbottavano per il lavoro massacrante. Gli Anunnaki (1072) dell'Abzu (1085) furono sollevati dalla fatica del lavoro. L'oro vitale giungeva a Nibiru (800), lentamente l'atmosfera di Nibiru (800) si andava risanando.
La Missione (664) Terra procedeva con la soddisfazione di tutti. Fra gli Anunnaki (1072), Coloro Che dal Cielo (1072) scesero sulla Terra, vi furono matrimoni e nascite. I figli di Enlil (1040) e di Enki (1030) presero moglie fra sorelle e sorellastre, scelsero la sposa fra le eroine guaritrici. Sulla Terra (666) nacquero loro figli maschi e figlie femmine. Sebbene avessero i Cicli (676a) vitali di Nibiru (800), essi si accelerarono seguendo i cicli (676b) della Terra (666). Colui che su Nibiru (800) sarebbe stato ancora in fasce, sulla Terra (666) era già un bambino. Chi su Nibiru (800) muoveva i primi passi, sulla Terra (666) camminava e correva. Un momento di grande gioia fu quando a Nannar (1041b) e a Ningal (1041ba) nacquero due gemelli: erano un maschio e una femmina; Ningal (1041ba) li chiamò Inanna (1042bb) e Utu (1042ba).
Con loro sulla Terra (666) iniziava la terza generazione di Anunnaki (1072)! Ai discendenti dei capi furono assegnati i compiti. Compiti vecchi furono suddivisi, fra i discendenti vennero resi più leggeri. Nuovi compiti furono aggiunti a quelli vecchi. Sulla Terra (666) il calore aumentava, la vegetazione diventava rigogliosa, le creature selvatiche invadevano il territorio. Le piogge erano più violente, i fiumi traboccavano, le dimore avevano bisogno di riparazioni. Sulla Terra (666) il caldo aumentava sempre più, le nevi bianche si scioglievano, trasformandosi in acqua. Gli oceani non riuscivano più a contenere i confini dei mari. Dalle viscere della Terra (666) i vulcani eruttavano fuoco e zolfo. II suolo tremava, a ogni istante la Terra (666) tremava. Nel Mondo Inferiore (620), il luogo bianco come la neve, la Terra (666) gemeva. In cima all'Abzu (1085), Enki (1030) stabilì un posto di osservazione. Ne affidò il comando a suo figlio Nergal (1031c) e alla sua sposa Ereshkigal (1031ca). Una cosa ignota, una cosa spiacevole sta avvenendo proprio sotto i nostri piedi! Così disse Nergal (1031c) a Enki (1030), suo padre.
A Nibru-ki (1081c), il luogo del Legame Cielo-Terra (1081c), Enlil (1040) osservava i circuiti celesti. Confrontava i moti celesti tramite i ME (680) delle Tavole dei Destini (960). Vi è subbuglio nei cieli! Così disse Enlil (1040) a suo fratello Enki (1030). Dal pianeta Lahmu (660), luogo della Stazione di Passaggio (1095a), Marduk (1031a) si lamentava con Enki (1030), suo padre: Ci disturbano forti venti che sollevano fastidiose tempeste di polvere! Queste parole irradiava Marduk (1031a) a Enki (1030), suo padre:
Nel Bracciale Martellato (817) stanno avvenendo disordini! Dai cieli frammenti di zolfo ricadevano sulla Terra (666). Impietosi demoni che causavano distruzione, che con violenza alla Terra (666) si avvicinavano, nei cieli si trasformavano in fuochi fiammeggianti.
Su di un giorno dal cielo terso calava così l'oscurità con tempeste e Venti del Male (1061) così infuriavano. Attaccavano la Terra (666) come razzi di pietra. Kingu (941), la Luna (941) della Terra (666), e anche Lahmu (660), erano afflitte da questi cataclismi. I volti di tutti e tre erano butterati da un numero infinito di cicatrici! Enlil (1040) ed Enki (1030) irradiavano messaggi urgenti ad Anu (1020), il re, i saggi di Nibiru (800) misero in allerta.
La Terra (666), la Luna (941) e Lahmu (660) devono fronteggiare una calamità sconosciuta! Da Nibiru (800) i saggi risposero; le loro parole, però, non placarono il cuore dei capi. Nei cieli si andava posizionando la Famiglia del Sole (670). I pianeti celesti, dei quali la Terra (666) è il settimo nella fila, si stavano scegliendo ciascuno il proprio posto. Nei cieli Nibiru (800) si avvicinava, alla dimora del Sole (650) si stava avvicinando. Nibiru (800) era distratta dai sette, messi in fila. Non riusciva a centrare il varco attraverso il Bracciale Martellato (817). Dal Bracciale (817) aveva spostato frammenti e pezzi! Privi della barriera celeste, Lahamu (665) e Mummu (651a) si rannicchiavano vicino al Sole (650). Nei cieli Lahamu (665) abbandonava la sua gloriosa dimora. Era attratta da Nibiru (800), il re celeste; una Regina Celeste (665) bramava essere! Per placarla, dalle profondità celesti Nibiru (800) fece comparire un demone mostruoso. Un Mostro (642) che una volta era appartenuto alla schiera di Tiamat (650a), un Mostro (642) creato dalla Battaglia Celeste (641).
Dalle profondità celesti si fece strada, dal suo sonno Nibiru (800) lo risvegliò. Come un Drago Fiammeggiante (642) si allungava dall'orizzonte verso il centro della volta celeste. La sua testa era lunga una lega (679), in tutto era lungo cinquanta leghe (679), spaventosa era la sua coda. Di giorno oscurava i cieli della Terra (666). Di notte sul volto della Luna (941) gettava un sortilegio fatto di oscurità. Lahmu (660) chiedeva aiuto ai propri fratelli, gli esseri celesti: Chi bloccherà il Dragone (642), chi lo fermerà e lo ucciderà? Così chiedeva. Solo il valoroso Kingu (941), un tempo protettore di Tiamat (650a), si fece avanti per rispondere. Kingu (941) si affrettò a intercettare il Dragone (642) lungo il suo cammino: violento fu lo scontro, una tempesta di nubi si levò su Kingu (941); Kingu (941) venne scossa nelle sue viscere, per la violenza dell'impatto la Luna (941) tremò e sussultò. Poi il cataclisma celeste si placò.
Nibiru (800) fece ritorno alla sua dimora distante, nel Profondo (630). Lahamu (665) la sua posizione non abbandonò. I razzi di pietra cessarono di piovere sulla Terra (666) e su Lahmu (660). Enki (1030) ed Enlil (1040) si riunirono con Marduk (1031a) e Ninurta (1041a), fecero un controllo dei danni subiti. Enki (1030) controllò le fondamenta della Terra (666), esaminò ciò che era accaduto alle piattaforme.
Le profondità degli oceani egli misurò, negli angoli più estremi della Terra (666) scandagliò le montagne dell'oro e del rame. Non vi sarà penuria dell'oro vitale. Così parlò Enki (1030). Nell'Eden (1084) Ninurta (1041a) era colui che controllava. Laddove le montagne tremavano e le vallate sussultavano, si alzò in volo e viaggiò a bordo della sua nave spaziale (1094b). La Piattaforma di Atterraggio (1095) era intatta; nelle valli del nord la Terra (666) riversava liquidi ardenti! Questo riferì Ninurta (1041a) a Enlil (1040), suo padre; aveva scoperto nebbie sulfuree e bitumi.
L'atmosfera su Lahmu (660) era danneggiata, le tempeste di polvere interferivano con la vita e con il lavoro. Questo Marduk (1031a) riferì a Enki (1030). Desidero fare ritorno sulla Terra (666)! Così confessò al padre. Enlil (1040) riesaminò i suoi vecchi progetti, riprese in considerazione i suoi progetti delle città e a ciò cui erano destinate. Nell'Eden (1084) bisogna creare un Luogo dei Carri (1095)! Così disse agli altri. Sulla tavola di cristallo mostrò loro i vecchi progetti. Il trasferimento dal Luogo dell'Atterraggio (1095) alla Stazione di Passaggio (1095a) su Lahmu (660) non è più certo: Dobbiamo essere in grado di levarci in volo dalla Terra (666) alla volta di Nibiru (800)! Così diceva loro Enlil (1040).