Capitolo 27°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Settima Tavoletta
Capitolo 27°
Questo è ora il racconto di Sippar (1095b), il Luogo dei Carri (1095) nell'Eden (1084), e di come i Lavoratori Primitivi (1074) fecero ritorno all'Eden (1084).
Per molti circuiti della Terra, padre (1030) e figlio (1031a) dalla Terra (666) furono assenti. Sulla Terra (666) non vennero realizzati progetti, gli Igigi (1073) su Lahmu (660) erano in rivolta. Enlil (1040) trasmise parole segrete ad Anu (1020), da Nibru-ki (1081c) irradiò le sue preoccupazioni: Enki (1030) e Marduk (1031a) si sono recati sulla Luna (941), sono rimasti li per innumerevoli circuiti. Ciò che fanno lì è un mistero, ciò che progettano non ci è dato saperlo. Marduk (1031a) ha abbandonato la Stazione di Passaggio (1095a) su Lahmu (660), gli Igigi (1073) sono impazienti. La loro Stazione (1095a) è stata colpita da tempeste di polvere, non ci è dato sapere quale danno è stato arrecato. Nell'Eden (1084) si deve creare il Luogo dei Carri (1095). Da lì l'oro deve essere trasportato direttamente dalla Terra (666) a Nibiru (800). D'ora in poi non sarà più necessaria alcuna Stazione di Passaggio (1095a) su Lahmu (660). Questo è il progetto di Ninurta (1041a), grande comprensione ha di queste faccende. Che crei il Luogo dei Carri (1095) vicino a Bad-Tibira (1085a). Che Ninurta (1041a) ne sia il primo comandante !
Anu (1020) prestò grande attenzione alle parole di Enlil (1040); a Enlil (1040) così rispose: Enki (1030) e Marduk (1031a) stanno facendo ritorno sulla Terra (666). Ascoltiamo prima cosa hanno trovato sulla Luna (941)!
Riferirono delle condizioni che vi erano lassù; una stazione di passaggio è inattuabile! Così riferirono.
Anu (1020) esaminò con preoccupazione la faccenda: rivalità avvelenavano ora i suoi figli! Anu (1020) era dotato di saggezza, sagge erano le sue decisioni: il Luogo dei Carri (1095) è concepito per trovare nuove strade per l'oro. Poniamo nelle mani di una nuova generazione quello che d'ora in poi accadrà.
Né Enlil (1040), né Enki (1030), né Ninurta (1041a), né Marduk (1031a) dovranno avere il comando. Che la terza generazione si assuma la responsabilità, che Utu (1042ba) sia il comandante!
Che sia costruito il Luogo dei Carri Celesti (1095b), che sia chiamato Sippar (1095b), la Città degli Uccelli (1095b)!
La costruzione ebbe inizio nell'ottantunesimo Shar (678d) (circa 291.600 anni terrestri da quando Alalu (820) arrivò al Pianeta dell'oro (666), tra il 152.633 a.C. e il 149.033 a.C.), seguendo i progetti di Enlil (1040). Nibru-ki (1081c) era nel centro, Enlil (1040) l'aveva designata quale Ombelico della Terra (1081c). Le vecchie città vennero fondate lungo il diametro di cerchi concentrici. Erano disposte in modo da formare una freccia che dal Mare Inferiore (610_a) puntava verso le montagne. Enlil (1040) tracciò una linea fra le cime gemelle di Arrata (1082b), una linea che raggiungeva i cieli nel nord.
Laddove la freccia intersecava la linea di Arrata (1082b), segnò il luogo dove erigere Sippar (1095b), il Luogo dei Carri (1095b) sulla Terra (666). La freccia vi puntava direttamente, era individuata con un cerchio perfetto da Nibru-ki (1081c). Ingegnoso era il piano, tutti si meravigliarono della sua precisione.
Nell'ottantaduesimo Shar (678e) (circa 295.200 anni terrestri da quando Alalu (820) arrivò al Pianeta dell'oro (666), tra il 149.033 a.C. e il 145.833 a.C.) la costruzione di Sippar (1095b) giunse al termine. Il comando venne affidato all'eroe Utu (1042ba), nipote di Enlil (1040). Un Elmetto d'Aquila (1101) venne creato per lui, con ali d'Aquila venne decorato.
Anu (1020) viaggiava nel primo Carro (1094) che da Nibiru (800) si recò direttamente a Sippar (1095b). Desiderava vedere con i propri occhi l'installazione, voleva meravigliarsi di quanto era stato realizzato.
Per l'occasione gli Igigi (1073), comandati da Marduk (1031a), da Lahmu (660) discesero sulla Terra (666). Gli Anunnaki (1072) erano convenuti dal Luogo dell'Atterraggio (1095) e dall'Abzu (1085).
Vi furono congratulazioni e acclamazioni, vi furono una festa e una celebrazione. Inanna (1042bb), nipote di Enki (1030), interpretò canti e danze in onore di Anu (1020).
Con affetto Anu (1020) la baciò; la chiamò affettuosamente Anunitu (1042bb), l'Amata di Anu (1020). Prima di ripartire, Anu (1020) riunì ancora gli eroi e le eroine. Una nuova era è iniziata! Così disse loro.
Riforniti direttamente dell'oro che è la nostra salvezza, imminente è la fine delle fatiche! Una volta che su Nibiru (800) sarà accumulato abbastanza oro da proteggerla, la fatica sulla Terra (666) diminuirà, gli eroi e le eroine potranno fare ritorno su Nibiru (800)!
Con queste parole Anu (1020), il re, pronunciò una promessa solenne a tutti i suoi sudditi riuniti; una grande speranza dette loro: Ancora pochi Shar (805) di fatica e farete finalmente ritorno a casa! In pompa magna Anu (1020) si levò in volo per fare ritorno su Nibiru (800); oro, oro puro portava con sé. Utu (1042ba) eseguì il suo nuovo compito con gioia; Ninurta (1041a) mantenne il comando di Bad-Tibira (1085a). Marduk (1031a) non fece ritorno su Lahmu (660); non si recò con suo padre nell'Abzu (1085). Desiderava viaggiare su tutte le terre, comprendere la Terra (666) a bordo della sua Navicella Spaziale (1094b). Utu (1042ba) venne nominato comandante degli Igigi (1073), alcuni su Lahmu (660), altri sulla Terra (666).
Dopo che Anu (1020) ebbe fatto ritorno su Nibiru (800), i capi sulla Terra (666) nutrivano grandi aspettative: si aspettavano che gli Anunnaki (1072) lavorassero con rinnovata energia. Così da ammucchiare in fretta l'oro, così da essere presto di ritorno. Ma ahimé, non era quanto doveva accadere!
Nell'Abzu (1085), il riposo, non la fatica continua era quanto si aspettavano gli Anunnaki (1072). Ora che i Terrestri (1075) si stanno moltiplicando, che siano loro a fornire la manodopera! Questo era quanto dicevano gli Anunnaki (1072) nell'Abzu (1085).
Nell'Eden (1084), i compiti erano più gravosi: più dimore, più rifornimenti erano necessari. Gli eroi dell'Eden (1084) chiedevano a gran voce i Lavoratori Primitivi (1074), confinati nell'Abzu (1085). Per quaranta Shar (805) ( circa 144.000 anni della Terra (666)) il sollievo è stato concesso soltanto all'Abzu (1085)! Così urlavano gli eroi nell'Eden (1084). La nostra fatica è aumentata oltre ogni sopportazione, che anche a noi siano dati i Lavoratori (1074)!
Mentre Enki (1030) ed Enlil (1040) dibattevano la faccenda, Ninurta (1041a) prese la decisione nelle sue mani: Con cinquanta eroi guidò una spedizione nell'Abzu (1085), di tutto punto gli eroi erano armati.
Nelle foreste e nelle steppe dell'Abzu (1085) andarono a caccia di Terrestri (1075). Li catturarono con reti, maschi e femmine portarono nell'Eden (1084). Li addestrarono a svolgere qualsiasi compito, nelle campagne e nelle città. Per queste azioni Enki (1030) si incollerì, per queste azioni Enlil (1040) si infuriò: Non avete rispettato il mio esilio di Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b)! Così disse Enlil (1040) a Ninurta (1041a). Che l'ammutinamento che ha avuto luogo una volta nell'Abzu (1085) non si ripeta nell'Eden (1084)!
Enlil (1040) non si era placato: Che così sia! Così borbottò al figlio. Che l'oro sia accumulato in fretta, che tutti noi possiamo far presto ritorno su Nibiru (800)!
Nell'Eden (1084), gli Anunnaki (1072) osservavano con ammirazione i Terrestri (1075): possedevano intelligenza, comprendevano i comandi. Si assunsero tutti i compiti; privi di indumenti assolvevano ai loro compiti. Maschi e femmine si accoppiavano di continuo, a ritmo veloce si moltiplicavano. In uno Shar (805), le loro generazioni erano a volte quattro, a volte di più! Man mano che i Terrestri (1075) crescevano di numero, gli Anunnaki (1072) avevano più lavoratori. Gli Anunnaki (1072), però, non erano mai sazi di cibo. Nelle città e nelle campagne, nelle valli e nelle colline, i Terrestri (1075) procacciavano di continuo il cibo.
In quei giorni i cereali non erano stati ancora coltivati. Non c'era la pecora, l'agnello non era stato ancora creato.