Capitolo 21° - Sapere

Vai ai contenuti

Capitolo 21°

Epica > Enki > Il Libro Perduto > 6° Tavoletta
Zecharia Sitchin

Il Libro perduto del Dio Enki

Le Parole di Enki
SINOSSI DELLA SESTA TAVOLETTA
  • Ai capi increduli, Enki rivela un segreto:
  • Nell'Abzu vaga un Essere primitivo, simile agli Anunnaki;
aggiungendo alla sua essenza, il segno dell'essenza degli Anunnaki,
può assurgere a Lavoratore Primitivo dotato di intelligenza.
  • La Creazione spetta al Padre di Tutto il Principio, urla Enlil.
  • Daremo solo la nostra immagine a un essere che già esiste, afferma Ninmah.
  • Avendo un disperato bisogno di oro, i capi acconsentono;
  • Enki, Ninmah e Ningishzidda, figlio di Enki, iniziano la sperimentazione;
  • Dopo numerosi insuccessi, si ottiene Adamo, l'Uomo modello;
  • Ninmah esulta trionfante: Le mie mani lo hanno fatto!
  • Per la sua creazione viene ribattezzata Ninti ("Signora della Vita");
  • Ninki, sposa di Enki, lo aiuta a creare Ti-Amat, la femmina terrestre;
  • I Terrestri, esseri ibridi, pur accoppiandosi, non procreano;
  • Ningishzidd a aggiunge due rami di essenza al loro Albero della Vita;
  • Scoprendo avvenimenti non autorizzati, Enlil espelle i Terrestri.
Sesta Tavoletta
Capitolo 21°

Creare un Lavoratore Primitivo (1074), crearlo grazie al segno della nostra essenza! Così disse Enki (1030) ai capi. L'Essere (1074) di cui avete pronunciato il nome esiste già! Così Enki (1030) rivelò loro un segreto dell'Abzu (1085). Con stupore gli altri capi prestarono ascolto alle parole di Enki (1030), dalle sue parole rimasero affascinati.
Vivono creature nell'Abzu (1085), disse Enki (1030), che camminano erette su due zampe. Usano gli arti anteriori come braccia, di mani sono provviste. Vivono fra gli animali della steppa. Non sanno cosa sia coprirsi con indumenti. Mangiano piante direttamente con la bocca, bevono l'acqua dei laghi e dei fossati. Ricoperto di peli è il loro corpo, simili alla criniera di un leone sono i capelli del loro capo. Competono con le gazzelle, si divertono con le creature di cui brulicano le acque! Con immenso stupore i capi ascoltavano le parole di Enki (1030). Mai prima si è vista una creatura simile nell'Eden (1084)! Così disse Enlil (1040) incredulo. Eoni fa, su Nibiru (800), i nostri antenati avrebbero potuto essere come loro! Così affermò Ninmah (1050). E' un Essere (1074), non una creatura! Aggiunse ancora Ninmah (1050). Osservarlo deve essere eccitante! Enki (1030) li condusse alla Casa della Vita (1087); alcuni di questi esseri erano rinchiusi in solide gabbie. Balzarono in piedi alla vista di Enki (1030) e degli altri, sulle sbarre della gabbia battevano i pugni. Grugnivano e soffiavano; non pronunciavano parola. Sono Maschio e Femmina! Così disse Enki (1030); hanno l'organo maschile e quello femminile. Procreano come noi, che veniamo da Nibiru (800). Ningishzidda (1031d), mio figlio, ha testato la loro Essenza della Creazione (1053). E' simile alla nostra, è intrecciata come due serpenti. Quando la loro essenza sarà combinata con la nostra, il nostro segno resterà su di loro. Sarà così creato un Lavoratore Primitivo (1074)! Comprenderà i nostri ordini. Userà i nostri attrezzi, eseguirà in vece nostra il lavoro faticoso degli scavi. Nell'Abzu (1085) porterà sollievo agli Anunnaki (1072)! Così diceva Enki (1030), in preda all'entusiasmo; con foga pronunciava queste parole. Enlil (1040) ascoltava titubante: la faccenda è di grande importanza! Sul nostro pianeta la schiavitù è stata abolita da ormai molto tempo, gli strumenti sono nostri schiavi, non altri esseri! Tu vuoi creare una nuova creatura, una mai prima d'ora esistita.
La Creazione (1052) è solo nelle mani del Padre di Tutto il Principio (1)! Così Enlil (1040) manifestava il proprio dissenso; le sue parole erano gravi. Così Enki (1030) replicò al fratello: il mio progetto prevede aiutanti, non schiavi! L'Essere (1074) esiste già! Così affermò Ninmah (1050). Il progetto mira a migliorarne le capacità! Non una nuova creatura, bensì una che esiste già; fatta soltanto più a nostra immagine! Così Enki (1030) disse con tono persuasivo. La si può ottenere mediante piccoli cambiamenti, è necessaria solo una goccia della nostra essenza! È una faccenda molto seria, non mi convince! Così diceva Enlil (1040). E contro le regole del viaggiare da pianeta a pianeta. Fu proibita dalle regole per la discesa sulla Terra (666). Ottenere l'oro, quello era il nostro scopo; il nostro scopo non era quello di sostituire il Padre di Tutto il Principio (1)! Dopo che Enlil (1040) ebbe così parlato, Ninmah (1050) fu colei che rispose: Fratello mio! Così disse Ninmah (1050) a Enlil (1040). Di saggezza e discernimento il Padre di tutto il Principio (1) ci ha dotati. Per quale scopo siamo stati creati così perfetti se non per sfruttare queste nostre qualità al meglio? Di saggezza e discernimento il Creatore di Tutto il Principio (1), la nostra essenza ha riempito, affinché la sfruttassimo nel modo migliore; non è forse questo il nostro destino? Queste parole rivolse Ninmah (1050) a suo fratello Enlil (1040). Con ciò che ci è stato concesso nella nostra essenza, abbiamo perfezionato strumenti e carri. Con le Armi del Terrore (1060) abbiamo frantumato le montagne, con l'oro stiamo risanando i cieli! Così diceva Ninurta (1041a) alla madre (1050) che gli aveva donato la vita. Che la nostra saggezza crei nuovi strumenti, non nuovi esseri! Che la fatica sia alleviata da nuovi strumenti, non da esseri schiavi! Laddove ci porta il nostro discernimento, ecco a cosa siamo stati destinati! Così diceva Ningishzidda (1031d), in pieno accordo con Enki (1030) e Ninmah (1050).
Qualunque sia la nostra conoscenza, non possiamo evitarne l'uso! Così disse Ningishzidda (1031d). Il Destino (1055), invero, non lo si può alterare, dal Principio alla Fine è stato stabilito! Così parlava loro Enlil (1040). E' stato il Destino (1055), oppure il Fato (1054) a condurci su questo pianeta, per estrarre l'oro dall'acqua? Per sfruttare gli Anunnaki (1072) facendoli scavare, per progettare di creare un Lavoratore Primitivo (1074)?
Questo, gente mia, è il quesito a cui rispondere! Così, diceva Enki (1030) grave. E' Destino (1055) o è Fato (1054)? Questo è quanto dobbiamo stabilire. E' stato decretato dal Principio o è stata una nostra scelta? Decisero di sottoporre la questione ad Anu (1020); Anu (1020) presentò la questione al Consiglio (1027). Gli anziani, i saggi e i comandanti vennero consultati. Le discussioni furono lunghe e accese; si parlò di Vita e Morte, di Fato (1054) e di Destino (1055). Ci può essere un altro modo per estrarre l'oro? La sopravvivenza stessa è in pericolo! Se si deve estrarre l'oro che sia creato l'Essere (1074)! Così decise il Consiglio (1027).
Che Anu (1020) rinunci alle regole dei viaggi planetari, che Nibiru (800) sia salva! La decisione venne irradiata sulla Terra (666) dal palazzo di Anu (1020); Enki (1030) se ne rallegrò. Che Ninmah (1050) sia la mia aiutante, lei ha conoscenza di queste cose! Così disse Enki (1030), fissando Ninmah (1050) con desiderio. Che così sia! Replicò Ninmah (1050). Che così sia! Concluse Enki (1030). Ennugi (1204) comunicò la decisione agli Anunnaki (1072) nell'Abzu (1085): Dovete tornare spontaneamente al lavoro fino a quando l'Essere (1074) non sarà creato! Così disse. Vi fu delusione; non vi fu però ribellione; al lavoro gli Anunnaki (1072) fecero ritorno.
Nella Casa della Vita (1087), nell'Abzu (1085), Enki (1030) spiegava a Ninmah (1050) come creare l'Essere (1074). Condusse Ninmah (1050) in un luogo fra gli alberi, era un luogo pieno di gabbie. Nelle gabbie erano rinchiuse strane creature, nessuno aveva mai visto creature simili allo stato brado: le membra anteriori erano di un tipo, le membra posteriori appartenevano a un'altra creatura. Enki (1030) mostrò a Ninmah (1050) creature di due tipi, dalle loro essenze unite! Fecero ritorno alla Casa della Vita (1087), Ninmah (1050) venne condotta in un luogo puro che rifulgeva di luce. Nel luogo puro Ningishzidda (1031d) spiegò a Ninmah (1050)) i segreti dell'essenza della vita. Di come si può combinare l'essenza di due specie, a lei mostrò. Le creature nelle gabbie di rami d'albero sono invero anomale, mostruose! Così esclamò Ninmah (1050). E vero! Le rispose Enki (1030). Per questo abbiamo bisogno di te, perché tu le renda perfette! Come combinare le essenze, quanta di una e quanta dell'altra mettere insieme. In quale grembo dare il via al concepimento, quale grembo dovrà procreare?
Per farlo si deve far ricorso alla tua conoscenza delle arti curative e di soccorso. E' necessaria la conoscenza di colei che ha partorito, di una madre! Un sorriso illuminò il volto di Ninmah (1050); ben si ricordava delle due figlie avute da Enki (1030). Con Ningishzidda (1031d) esaminò le formule sacre che sul ME (680) erano tenute segrete. Gli chiese come questo e quello erano fatti. Esaminò le creature rinchiuse nelle gabbie, contemplò le creature a due zampe. Le essenze sono trasmesse da un maschio che feconda una femmina. I due filamenti intrecciati si separano e si combinano così da creare un discendente. Che un maschio Anunnaki (1072) ingravidi una femmina bipede, che possa nascere una combinazione dei due generi! Così disse Ninmah (1050). Abbiamo già fatto questa prova, ma senza successo! Così le rispose Enki (1030). Non c'è stato alcun concepimento, non c'è stata alcuna nascita!
Torna ai contenuti