Capitolo 14°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Quarta Tavoletta
Capitolo 14°
Questo è ora il racconto di come Anu (1020) discese sulla Terra (666). Di come la sorte fu tirata per Ea (1030) ed Enlil (1040), di come a Ea (1030) venne conferito il titolo di Enki (1030). Di come Alalu (820) lottò per la seconda volta contro Anu (1020).
Anu (1020) viaggiò verso la Terra (666) a bordo di un Carro Celeste (1094); seguì la rotta dei pianeti. Attorno a Lahmu (660), Nungal (1202) il pilota, compì un circuito; Anu (1020) lo osservò da vicino. Attorno alla Luna (941), quella che un tempo era stata Kingu (941), orbitarono e l'ammirarono. Si può forse trovare dell'oro anche lassù? Così in cuor suo Anu (1020) si domandava.
Il Carro (1094) ammarò nelle acque accanto alle paludi. Ea (1030) preparò barche di giunco per accoglierlo, affinché Anu (1020) arrivasse navigando. Le Camere Celesti (1094a) ronzavano nel cielo, offrendo un benvenuto regale. Nella Barca Principale (1094a) vi era Ea (1030) in persona, il primo a porgere omaggio al Re (1020), suo padre.
Al cospetto di Anu (1020) si inchinò, poi Anu (1020) lo abbracciò. Figlio mio (1030), mio primogenito! Con queste parole lo salutò. Gli eroi, ordinatamente in fila, erano nella piazza di Eridu (1080), per tributare gli onori regali al proprio sovrano. Di fronte a loro si trovava Enlil (1040), il loro comandante. Si inchinò al cospetto di Anu (1020), suo re. Anu (1020) lo strinse al petto. Anche Alalu (820) era lì con loro, non sapeva esattamente cosa fare. Anu (1020) estese il saluto anche a lui. Abbracciamoci come compagni! Così parlò ad Alalu (820). Con esitazione Alalu (820) fece un passo avanti, con Anu (1020) si abbracciarono!
Un pasto fu preparato per Anu (1020); alla sera, Anu (1020) si ritirò in una capanna di canne per lui costruita da Ea (1030). Il giorno successivo, il settimo in base al conto iniziato da Ea (1030), era di riposo. Fu un giorno di congratulazioni e di celebrazioni, così come si conviene all'arrivo di un re.
Il giorno seguente Ea (1030) ed Enlil (1040) illustrarono ad Anu (1020) le loro scoperte. Discussero con lui ciò che avevano fatto e ciò che ancora era da farsi. Che io possa vedere le terre! Così disse loro Anu (1020). Tutti, a bordo delle Camere Celesti (1094a), si alzarono nei cieli, le terre, da un mare all'altro, osservarono. Si recarono in volo fino all'Abzu (1085), atterrarono sul suo suolo che nascondeva l'oro. L'estrazione dell'oro sarà molto difficile! Così diceva Anu (1020). E' necessario estrarre l'oro. Per quanto si trovi in profondità, lo dobbiamo estrarre! Che Ea (1030) ed Enlil (1040) creino strumenti idonei allo scopo, che assegnino alcuni eroi a questo compito. Che scoprano come separare l'oro dal terreno e dalle rocce, come portare oro puro a Nibiru (800)! Che sia costruito un Luogo dell'Atterraggio (1095), che un numero maggiore di eroi venga assegnato ai compiti della Terra (666)! Così diceva Anu (1020) ai suoi due figli; in cuor suo pensava a stazioni di passaggio nei cieli. Questi furono gli ordini di Anu (1020); Ea (1030) ed Enlil (1040) chinarono il capo in obbedienza.
Trascorsero sere e trascorsero giorni; a Eridu (1080) tutti fecero ritorno. A Eridu (1080) tennero consiglio per assegnare compiti e mansioni. Ea (1030), che aveva fondato Eridu (1080), fu il primo a parlare: Eridu (1080) ho fondato; che vengano creati altri insediamenti nella regione. Che la regione sia chiamata Eden (1084), la Dimora dei Giusti (1084). Che questo sia il suo nome. Che io (1030) sia il comandante dell'Eden (1084), che Enlil (1040) si occupi dell'estrazione dell'oro! Nell'udir queste parole Enlil (1040) si infuriò; la divisione dei compiti è errata! Così disse ad Anu (1020). Sono il migliore nel comandare e nel far eseguire le mansioni, conoscenza delle Navi Celesti (1094a) ho acquisito. Ea (1030), il mio fratellastro conosce bene la Terra (666) e i suoi segreti. Lui ha scoperto l'Abzu (1085), che sia lui il Signore di Abzu (1085)! Anu (1020) ascoltò con attenzione le parole piene di rabbia; i fratelli erano tornati a essere fratellastri. Il Primogenito (1030) e l'Erede Legittimo (1040) stavano combattendo, usando le parole come armi! Ea (1030) era il Primogenito (1030), da Anu (1020) generato con una concubina. Enlil (1040), in seguito, da Antu (1020a), sposa di Anu (1020), era stato procreato. Antu (1020a) era la sorellastra di Anu (1020), perciò Enlil (1040) era l'Erede Legittimo (1040). Il Figlio (1040) nato dopo scavalcava così il Primogenito (1030) nella successione. Anu (1020) temeva un conflitto che avrebbe messo a repentaglio l'estrazione dell'oro. Uno dei fratelli doveva fare ritorno a Nibiru (800), per il momento si doveva accantonare il problema della successione. Così meditava Anu (1020) in cuor suo. Ad alta voce invece fece ai due una proposta che li colse di sorpresa: colui che dovrà fare ritorno sul trono di Nibiru (800), colui che comanderà l'Eden (1084), colui che sarà il Signore di Abzu (1085), che per noi tre, io con voi, sia la sorte a decidere! In silenzio restarono i fratelli, sorpresi nell'udir parole sì audaci. Tiriamo a sorte! Così disse Anu (1020). Che la decisione sia presa dal Fato (1054)! I tre, il padre e i due figli, si strinsero le mani.
Tirarono a sorte, tirando a sorte si divisero i compiti: Anu (1020) avrebbe fatto ritorno a Nibiru (800), sul suo trono sarebbe rimasto. L'Eden (1084) fu destinato a Enlil (1040), affinché fosse il Signore del Comando (1040), così come indicava il suo nome. Altri insediamenti avrebbe fondato, delle Navicelle Spaziali (1094a) e dei loro eroi sarebbe stato il responsabile. Per essere il capo di tutte le terre, fino a dove esse incontrano il limite delle acque! I mari e gli oceani furono concessi a Ea (1030) come suo dominio. Sulle terre oltre il limite delle acque lui (1030) avrebbe comandato. Di Abzu (1085) sarebbe stato il Signore, per estrarre con ingegno l'oro. Enlil (1040) era disposto ad accettare la sorte, la mano del Fato (1054) accettò con un inchino. Gli occhi di Ea (1030) si riempirono di lacrime, non voleva separarsi da Eridu (1080) e dall'Eden (1084). Che Eridu (1080) diventi per sempre dimora di Ea (1030)! Così disse Anu (1020) ad Enlil (1040). Che sia per sempre ricordato che fu lui ad ammarare per primo. Che Ea (1030) sia conosciuto come Signore della Terra (1030); Enki (1030), Signore della Terra (1030), che questo sia d'ora in poi il suo titolo! Enlil (1040) accettò con un inchino le parole del padre; con queste parole si rivolse al fratello: Enki (1030), Signore della Terra (1030), d'ora in poi questo sarà il tuo nome; il mio sarà invece Signore del Comando (1040). Anu (1020), Enki (1030) ed Enlil (1040) annunciarono le decisioni agli eroi lì riuniti. I compiti sono assegnati, il successo è imminente!
Così riferì loro Anu (1020). Ora posso accomiatarmi da voi, a Nibiru (800) posso fare ritorno con cuore sereno! Alalu (820) fece un passo avanti verso Anu (1020). Una questione seria è stata dimenticata ! Così urlò. II dominio sulla Terra (666) era stato assegnato a me; tale fu la promessa quando annunciai a Nibiru (800) il ritrovamento dell'oro! Né ho mai rinunciato ai miei diritti sul trono di Nibiru (800). Che Anu (1020) condivida tutto con i suoi figli, è un grave abominio! Con queste parole Alalu (820) sfidò Anu (1020) e le sue decisioni.
All'inizio Anu (1020) rimase senza parole, poi con collera così parlò: Che la controversia venga decisa da una seconda lotta, combattiamo qui, facciamolo ora! Con disdegno Alalu (820) si tolse i vestiti; anche Anu (1020) si spogliò. In nudità i due uomini di stirpe regale iniziarono a combattersi, una lotta furente si scatenò. Alalu (820) piegò il ginocchio; Alalu (820) cadde al suolo. Anu (1020) sul petto di Alalu (820) fece pressione con il piede, decretando in tal modo la vittoria. La decisione fu presa con la lotta; io (1020) sono il re, Alalu (820) non dovrà più fare ritorno a Nibiru (800)! Così disse Anu (1020) togliendo il piede dal petto di Alalu (820), ancora steso a terra. Come un fulmine Alalu (820) si sollevò da terra. Afferrò Anu (1020) alle gambe e lo fece cadere. La sua bocca era spalancata, fulmineo azzannò il membro di Anu (1020). Il membro di Anu (1020) Alalu (820) ingoiò! Anu (1020), straziato dal dolore, elevò un grido al cielo; così ferito, si accasciò al suolo.
Enki (1030) corse verso Anu (1020) che giaceva a terra; Enlil (1040) teneva prigioniero Alalu (820) che rideva trionfante. Gli eroi condussero Anu (1020) alla sua capanna; parole di maledizione pronunciò contro Alalu (820). Che giustizia sia fatta! Così urlava Enlil (1040) al suo luogotenente. Che Alalu (820) sia ucciso con la tua arma che irradia (1065)! No ! No! Enki (1030) urlò con fermezza. La giustizia è già fatta dentro di lui, il veleno è già entrato nelle sue interiora! Condussero Alalu (820) a una capanna di canne, mani e piedi gli legarono come si conviene a un prigioniero.