Capitolo 24° - Sapere

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Capitolo 24°

Epica > Enki > Il Libro Perduto > 6° Tavoletta
Zecharia Sitchin

Il Libro perduto del Dio Enki

Le Parole di Enki
Sesta Tavoletta
Capitolo 24°

Questo è ora il racconto di Adamo (1074a) e di Ti-Amat (1074b) nell'Eden (1084), e di come loro vennero a sapere della procreazione e vennero esiliati nell'Abzu (1085)!

Dopo che Ti-Amat (1074b) fu creata nel grembo di Ninki (1030a), in sette contenitori, forgiati con l'argilla dell'Abzu (1085), Ninmah (1050) introdusse gli ovuli delle femmine bipedi. Estrasse l'essenza vitale di Ti-Amat (1074b), frammento dopo frammento nei contenitori li inserì. Nei contenitori plasmati con l'argilla dell'Abzu (1085), Ninmah (1050) preparò una mistura. Pronunciò formule magiche come vuole la procedura. Gli ovuli fecondati vennero inseriti nell'utero delle eroine madri. Ci fu concepimento, al tempo previsto ebbero luogo le nascite. Al tempo previsto, sette femmine terrestri vennero alla luce. Le loro caratteristiche fisiche erano perfette, emettevano i giusti vagiti. Nacquero così sette femmine, sette copie per i Lavoratori Primitivi (1074). I quattro capi avevano creato sette maschi e sette femmine.
Dopo che i Terrestri (1075) furono così creati: Che i maschi fecondino le femmine, che i Lavoratori Primitivi  (1074) procreino da soli i propri discendenti! Così diceva Enki (1030) agli altri. Dopo il tempo previsto, i nuovi nati ne genereranno altri. I Lavoratori Primitivi (1074) saranno così sempre più numerosi, si addosseranno allora la fatica degli Anunnaki (1072)! Enki (1030) e Ninki (1030a), Ninmah (1050) e Ningishzidda (1031d) erano gioiosi, bevevano l'elisir dei frutti. Per i sette e per gli altri sette costruirono delle gabbie e le misero fra gli alberi. Che crescano insieme, che raggiungano la maturità sessuale. Che i maschi fecondino le femmine, che procreino da soli i propri discendenti! Così si dicevano l'un l'altro.
Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b), invece, saranno protetti dalla fatica degli scavi. Conduciamoli all'Eden (1084), per mostrare agli Anunnaki (1072) il frutto del nostro lavoro! Così disse Enki (1030) agli altri; tutti furono d'accordo. Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b) vennero condotti a Eridu (1080), nell'Eden (1084), la città di Enki (1030). Per loro venne costruita una dimora in un recinto, all'interno del quale potevano vagare. Gli Anunnaki  (1072) dell'Eden (1084) giunsero per ammirarli, dal Luogo dell'Atterraggio (1095) essi giunsero.
Anche Enlil (1040) arrivò; il suo disappunto venne mitigato da ciò che vide. Ninurta (1041a) arrivò per vederli; e arrivò anche Ninlil (1040a). Anche Marduk (1031a), figlio di Enki (1030), discese dalla Stazione di Passaggio (1095a) di Lahmu (660). Era uno spettacolo sorprendente, era un miracolo dei miracoli degno di essere ammirato! Le vostre mani hanno creato tutto questo! Così dicevano gli Anunnaki (1072) ai Creatori (1051).
Gli Igigi (1073), che viaggiavano fra la Terra (666) e Lahmu (660), erano anch'essi impazienti. I Lavoratori Primitivi (1074) sono stati forgiati, i nostri giorni di fatica volgono così al termine! Così dicevano tutti. Nell'Abzu (1085) i neonati crescevano. Gli Anunnaki (1072) erano in ansiosa attesa della loro maturazione sessuale. Enki (1030) era il supervisore, giunsero anche Ninmah (1050) e Ningishzidda (1031d). Negli scavi gli Anunnaki (1072) si lamentavano, la pazienza si tramutò in impazienza. Ennugi (1204), il loro controllore, spesso chiedeva notizie a Enki (1030); si fece portavoce della loro richiesta di Lavoratori Primitivi (1074). I circuiti della Terra (666) aumentarono, lo sviluppo sessuale dei Terrestri (1075) era in ritardo. Le femmine non concepivano, nessuna nascita si verificava! Accanto alle gabbie, fra gli alberi, Ningishzidda (1031d) si fece un giaciglio di erba. Notte e giorno osservava i Terrestri (1075), per accertarsi di ciò che facevano. Invero li vide accoppiarsi, i maschi fecondavano le femmine! Non seguiva però alcun concepimento, non vi erano nascite! Enki (1030) rifletté a fondo, osservò le creature dopo che si erano accoppiate. Nessuna, nessuna di loro aveva procreato discendenti! Combinando i due generi, si è scatenata una maledizione! Così esclamò Enki (1030) agli altri. Esaminiamo nuovamente le essenze di Adamo (1074a) e di Ti-Amat (1074b)! Così disse Ningishzidda (1031d).
Che ogni frammento dei loro ME (680) venga esaminato, per individuare l'errore! A Shurubak (1081b), nella Casa della Guarigione (1081ba), le essenze di Adamo (1074a) e di Ti-Amat (1074b) vennero esaminate. Vennero confrontate con le essenze di maschi e femmine Anunnaki (1072). Ningishzidda (1031d) separò le Essenze (690) avviluppate come due serpenti intrecciati: le Essenze (690) erano ordinate come ventidue rami su di un Albero della Vita (50_d). I loro frammenti erano confrontabili, le loro immagini e somiglianze furono individuate con precisione. Ventidue erano di numero; non includevano la possibilità di procreare! Ningishzidda (1031d) mostrò altri due frammenti dell'Essenza (690) presenti negli Anunnaki (1072). Uno maschile, uno femminile; senza di essi la procreazione non è possibile! Così spiegò loro. Negli stampi di Adamo (1074a) ed Eva (1074b), nella loro combinazione non erano inclusi! Nell'udire ciò Ninmah (1050) fu sconvolta; Enki (1030) fu assalito da un senso di frustrazione. II clamore nell'Abzu (1085) è grande, l'ammutinamento è di nuovo imminente! Così disse loro Enki (1030).
Devono essere prodotti i Lavoratori Primitivi (1072), in modo che non cessi l'estrazione dell'oro! Ningishzidda (1031d), esperto in queste faccende, propose una soluzione. Ai suoi vecchi, Enki (1030) e Ninmah (1050), nella Casa della Guarigione (1081ba), la propose sottovoce. Mandarono via tutte le eroine, tutte le assistenti di Ninmah (1050). Chiusero le porte alle loro spalle, i tre rimasero soli con i due Terrestri (1075).
Sugli altri quattro Ningishzidda (1031d) fece calare un profondo sonno, i quattro rese insensibili. Dalla costola (1089) di Enki (1030) estrasse l'essenza vitale (690); nella costola (1089) di Adamo (1074a) inserì l'essenza vitale (690) di Enki (1030). Dalla costola (1089) di Ninmah (1050) estrasse l'essenza vitale (690); nella costola (1089) di Ti-Amat (1074b) inserì l'essenza vitale di Ninmah (1050). Laddove vennero praticate le incisioni, richiuse la carne. Poi i quattro vennero risvegliati da Ningishzidda (1031d). E' fatta! Così annunciò con orgoglio. Due rami sono stati aggiunti al loro Albero della Vita (50_d). Le loro Essenze vitali (690) sono ora intrecciate con i poteri della procreazione! Che possano vagare liberamente, che le loro carni diventino una sola! Così disse Ninmah (1050).
A vagare nei frutteti dell'Eden (1084) Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b) vennero lasciati liberi. Della loro nudità essi divennero coscienti, vennero a conoscenza della differenza fra maschio e femmina. Ti-Amat (1074b) si coprì con delle foglie, per distinguersi dalle bestie selvatiche. Nella calura del giorno Enlil (1040) camminava nel frutteto, si godeva l'ombra. Inaspettatamente incontrò Adamo (1074a) e Ti-Amat (1074b), notò che si erano coperti i fianchi. Cosa significa tutto ciò? Così si chiese Enlil (1040); convocò Enki (1030) per avere una spiegazione. Enki (1030) spiegò a Enlil (1040) il problema della procreazione: Le sette coppie avevano fallito. Così mestamente ammise. Ningishzidda (1031d) ha esaminato le loro essenze vitali, era necessaria un'altra combinazione!
Grande fu la collera di Enlil (1040), le sue parole erano colme di ira: Tutta questa faccenda non mi è mai piaciuta, mi sono opposto al nostro ruolo di Creatori. L'Essere (1074) di cui abbiamo bisogno esiste già! Così avevi detto, Enki (1030). Bisogna soltanto fissargli sopra la nostra immagine, l'immagine degli dèi, basta solo questo per forgiare i Lavoratori Primitivi (1074)! Eroine guaritrici si sono esposte al rischio, Ninmah (1050) e Ninki (1030a) sono state in pericolo. A nulla è servito, la tua opera è stata un completo insuccesso! Ora hai donato a queste creature l'ultimo frammento della nostra Essenza. Per essere come noi nella conoscenza della procreazione, forse per concedere loro i nostri cicli vitali! Così parlò Enlil (1040) infuriato. Enki (1030) convocò Ninmah (1050) e Ningishzidda (1031d), perché calmassero Enlil (1040) con le loro parole.
Enlil (1040) mio Signore! Così esordì Ningishzidda (1031d). E' stata data loro la conoscenza della procreazione. Il ramo della Lunga Vita (50_da) non esisteva nell'essenza del loro Albero (50_d)! Ninmah (1050) prese allora la parola, così parlò a suo fratello, Enlil (1040):
Quale altra scelta avevamo, fratello mio? Arrenderci al fallimento, lasciare Nibiru (800) nelle mani del suo fato avverso? Oppure provare e riprovare e fare sì che con la procreazione i Terrestri (1075) si addossassero la fatica? Allora che vadano laddove c'è bisogno di loro! Enlil (1040) replicò infuriato. Che siano esiliati nell'Abzu (1085), che siano cacciati dall'Eden (1084)!
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