Capitolo 3°
Epica > Enki > Il Libro Perduto > 1° Tavoletta
Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Prima Tavoletta
Capitolo 3°
Questo è ora il racconto del regno di Anshar e dei re che seguirono.
Quando la legge venne cambiata, vi fu dissenso fra gli altri principi. Ci furono molte discussioni, ma non vi fu ribellione. Anshar (815a) aveva scelto come sua sposa una sorellastra, proclamandola sua Prima Moglie; venne chiamata con il nome di Ki.Shar (815aa). Così la dinastia continuò secondo questa legge.
Nel regno di Anshar (815a), il raccolto dei campi diminuì, frutta e cereali furono meno abbondanti. Da un circuito all'altro, con l'avvicinarsi al Sole, il calore diventava più forte; nella dimora lontana il freddo si faceva più pungente.
Ad Agade (810), la città del trono, il re convocò Coloro Che hanno la Conoscenza (870). Ai saggi eruditi, a Coloro Che hanno la Conoscenza (870), fu ordinato di indagare. Esaminarono così la terra e il suolo, controllarono i laghi e i fiumi. In passato è già accaduto, alcuni diedero come responso: il pianeta Nibiru (800) già in passato è diventato più caldo o più freddo. Si tratta di un Destino (1055), racchiuso nel circuito di Nibiru (800)! Altri saggi, osservando il circuito, non diedero la colpa al Destino di Nibiru (800).
Nell'atmosfera si è verificata una frattura; questo fu il loro verdetto. I vulcani, progenitori dell'atmosfera, stanno eruttando con meno vigore! L'aria di Nibiru (800) è più rarefatta, lo scudo protettivo si è assottigliato! Nel regno di Anshar (815a) e Kishar (815aa) la pestilenza dei campi fece la sua apparizione; nemmeno con il duro lavoro si riusciva a sconfiggerla.
Allora il figlio En.Shar (816a) ascese al trono; era il sesto della dinastia. II nome significava Signore dello Shar (816a). Per natura dotato di grande comprensione, grazie allo studio acquisì molte conoscenze. S'impegnò per porre rimedio alle sventure; Il circuito celeste di Nibiru (800) studiò in modo approfondito. Cinque membri della famiglia del Sole (650), pianeti di bellezza abbagliante, erano racchiusi nel suo cerchio. Per trovare rimedio alle sventure, esaminò le loro atmosfere. A ognuno diede un nome, onorando progenitori ancestrali; li considerò come coppie celesti. Chiamò An [link:25](812)[/link:25] e Antu [link:102](812a)[/link:102], i pianeti gemelli, i primi che si incontrano. Oltre il circuito di Nibiru vi erano Anshar (815a) e Kishar (815aa), i più grandi per dimensione. Come messaggero Gaga (816) fra gli altri seguiva la sua rotta, talvolta era il primo a incontrare Nibiru (800). Cinque in tutto erano i messaggeri celesti di Nibiru [link:33](800)[/link:33] mentre ruotava intorno al Sole (650).
Al di là, come un confine, il Bracciale Martellato (817) racchiudeva il Sole (650). Come guardiano della regione proibita del cielo la proteggeva dalla distruzione. Il Bracciale (817) proteggeva gli altri figli del Sole, quattro di numero, dalle intromissioni. Enshar (816a) si dedicò allo studio delle atmosfere dei cinque messaggeri. I cinque del cerchio di Nibiru (800) furono attentamente studiati nel ripetersi del suo circuito. Furono esaminate in modo approfondito, tramite l'osservazione e i Carri Celesti (1094), le loro atmosfere. I risultati furono sorprendenti, le scoperte crearono confusione.
Di circuito in circuito l'atmosfera di Nibiru (800) subiva ulteriori fratture. Nel consiglio dei saggi, furono discusse animatamente le cure; con urgenza vennero esaminati i modi per bendare la ferita. Si tentò così di creare un nuovo scudo per avviluppare il pianeta; tutto quello che era gettato in aria ritornava sulla superficie. Nel Consiglio dei Saggi (870) vennero studiate le eruzioni dei vulcani. Dato che l'atmosfera era stata creata dai vulcani eruttanti, la sua ferita si era formata a causa delle minori eruzioni. Che, con inventiva, siano incoraggiate nuove eruzioni, che i vulcani possano ancora eruttare! Così asseriva un gruppo di saggi.
Come realizzare questa impresa, quali strumenti usare per ottenere più eruzioni, nessuno sapeva dirlo al re. Nel regno di Enshar (816a) la frattura nei cieli divenne più grande. La pioggia fu trattenuta, i venti soffiarono più forte; le sorgenti non sgorgarono più dalle profondità. Nel territorio vi era una maledizione; i seni delle madri erano inariditi. Nel palazzo ci fu smarrimento; una maledizione vi si era instaurata.
Come Prima Moglie, Enshar (816a) sposò una sorellastra, rispettando così la Legge del Seme (851). Fu chiamata Nin.Shar (816aa), Signora degli Shar (816aa). Non generò un figlio. Un figlio era nato da una concubina di Enshar (816a); era il Primogenito. Da Ninshar (816aa), Prima Moglie e sorellastra, un figlio non fu procreato. Per la Legge della Successione (852), il figlio della concubina ascese al trono; fu il settimo a regnare.
Du-Uru (817a) fu il suo nome reale; Colui Che fu creato nella Dimora (817a) era il suo significato. Nella Casa delle Concubine, non nel palazzo, era stato in verità concepito. Come sposa Du-Uru (817a) scelse una fanciulla che amava fin da ragazzo; così scelse la Prima Moglie per amore, non per seme. Dauru (817aa) fu il suo nome reale; Colei Che mi sta al Fianco (817aa) era il suo significato. Nella corte reale dilagava la confusione. I figli non erano eredi, le mogli non erano sorellastre. Nelle terre dilagava la sofferenza. I campi dimenticarono la loro abbondanza, nel popolo diminuiva la fecondità. Nel palazzo la fecondità era assente; non vennero alla luce né figli né figlie. Del seme di An (812) vi furono sette re; poi il trono fu privato del seme. Dauru (817aa) trovò un bambino al cancello del palazzo; lo accolse come un figlio. Du-Uru (817a) infine lo adottò come un figlio, lo decretò Erede Legittimo; fu chiamato Lahma (818a), che significa Aridità. A palazzo i principi erano scontenti; nel Consiglio dei Consiglieri (870) si levarono lamentele.
Su Nibiru (800) era molto raro; all'interno del Bracciale Martellato (817) esso abbondava. Era l'unica sostanza che poteva diventare polvere molto fine; se portata nell'alto dei cieli, poteva rimanere sospesa. Così, grazie a questi rifornimenti, la frattura si sarebbe sanata, la protezione sarebbe aumentata.
Che siano costruite Barche Celesti (1094a), che una flotta celeste possa portare l'oro a Nibiru (800)! Che siano create le Armi del Terrore (1060)! Fu l'altro suggerimento; armi che sconvolgano il terreno, che squarcino le montagne. Con i missili siano attaccati i vulcani, così da risvegliarli dal loro letargo, per intensificare le loro eruzioni. Per riempire l'atmosfera, per sanare la frattura !
Lahma (818a) era troppo esitante per poter prendere una decisione; non sapeva quale scelta compiere. Nibiru (800) completò un circuito, Nibiru (800) continuò a contare due Shar (805). Nei campi la desolazione non era mitigata. Dalle eruzioni vulcaniche l'atmosfera non era protetta. Un terzo Shar (805) passò, ne fu contato un quarto. Non vi furono rifornimenti d'oro. Nel territorio dilagava la discordia; cibo e acqua scarseggiavano. Nel territorio non regnava più l'unità; le accuse erano numerose.
Nella corte reale, i saggi andavano e venivano; i consiglieri entravano e uscivano frettolosamente. Il re non prestava attenzione alle loro parole. Cercava solo i consigli della sposa; Lahama (818aa) era il suo nome. Se deve essere destino, invochiamo il Grande Creatore di Ogni Cosa (1)! Così disse al re. Suppliche e non azioni sono la sola speranza! Nella corte reale i principi erano in agitazione; le accuse erano dirette al re: in modo dissennato e insensato causava calamità più grandi, invece di prestare cure! Dai vecchi magazzini, furono recuperate le armi; si fece molto parlare di ribellione.
Un principe nel palazzo reale fu il primo a impugnare le armi. Con parole piene di promesse, gli altri principi mise in fermento; Alalu (820) era il suo nome. Che Lahma (818a) non sia più il re! Così gridò. Che la decisione si sostituisca all'esitazione! Venite, attacchiamo il re nella sua dimora! Che sia così obbligato a rinunciare al trono!
I principi diedero ascolto alle sue parole; si affrettarono al cancello del palazzo. Si recarono, come acque in piena, alla sala del trono, il cui ingresso era proibito. II re scappò sulla torre del palazzo; Alalu (820) gli era alle calcagna. Nella torre ci fu una lotta; Lahma (818a) vi trovò la morte.
Lahma (818a) non c'è più! Così gridò Alalu (820). Il re non c'è più! Così annunciò esultante di gioia. Alalu (820) si affrettò alla sala del trono, lui stesso si sedette sul trono. Senza alcun diritto o alcuna decisione del Consiglio (870), si proclamò re. Nel regno si era persa l'unità; alcuni si rallegrarono per la morte di Lahma (818a), altri furono rattristati dall'azione di Alalu (820).