Capitolo 41°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
SINOSSI DELL'UNDICESIMA TAVOLETTA
- Tilmun, Terra del Porto Spaziale, viene dichiarata zona neutra
- Viene assegnata a Ninmah, ribattezzata Ninharsag
- Marduk ottiene le Terre Brune, gli Enliliti le Terre Antiche
- I nipoti di Marduk litigano, Seth uccide Osiride
- Utilizzando il seme di Osiride, Iside, sua moglie, genera Horus
- In battaglie aeree nei cieli di Tilmun, Horus sconfigge Seth
- Gli Enliliti ritengono prudente costruire un nuovo porto spaziale
- Nasce l'amore fra Dumuzi, figlio di Enlil, e Inanna, nipóte di Enlil
- Temendo le conseguenze di quest'unione, Marduk provoca la morte di Dumuzi
- Durante la ricerca del corpo dell'amato, Inanna viene condannata a morte e poi resuscitata
- Inanna dà il via a una guerra per catturare e punire Marduk
- Gli Enliliti irrompono nel suo nascondiglio nel Grande Monte
- Sigillano la camera superiore per seppellire vivo Marduk
- Sarpanit, moglie di Marduk, e Nabu, suo figlio, supplicano affinché gli sia risparmiata la vita
- Ningishzidda, che conosce i segreti del Monte, raggiunge Marduk
- Marduk, che ha avuto salva la vita, viene esiliato
- Enki ed Enlil spartiscono la Terra fra gli altri loro figli
Undicesima Tavoletta
Capitolo 41°
Lode a Ninharsag (1050), Pacificatrice sulla Terra (1050)! Così all'unisono proclamarono gli Anunnaki (1072).
Durante il primo Shar (805) dopo il Diluvio (64b), Ninharsag (1050) riuscì a placare gli animi. Continuare a rifornire Nibiru (800) di oro era di gran lunga più importante di qualsiasi rivalità e ambizione. Lentamente la Terra (666) riprendeva a brulicare di vita, grazie ai semi della vita conservati da Enki (1030). Quanto era riuscito a sopravvivere, si moltiplicò in terra, nell'aria e nelle acque. Ma più preziosi di tutti, come scoprirono gli Anunnaki (1072), furono proprio i superstiti del Genere Umano (1075b)! Come nei tempi passati, quando furono creati i Lavoratori Primitivi (1074).
Gli Anunnaki (1072), pochi e affaticati, chiedevano a gran voce che venissero creati Lavoratori Civilizzati (1075a). Quando giunse a conclusione il primo Shar (805) dopo il Diluvio (64b), la tregua pacifica venne scossa da un avvenimento inatteso. Non fra Marduk (1031a) e Ninurta (1041a), né fra i clan di Enki (1030) ed Enlil (1040) nacque la disputa. Fra i figli di Marduk (1031a), spalleggiati dagli Igigi (1073), la tregua venne violata. Quando su Lahmu (660) Marduk (1031a), Sarpanit (1031aa), i loro figli e le loro figlie erano in attesa del Diluvio (64b), i due figli, Osiride (1031ac) e Seth (1031ad), si invaghirono delle figlie di Shamgaz (1073_a), capo degli Igigi (1073). Quando sulla Terra (666) fecero ritorno, i due fratelli sposarono le due sorelle. Osiride (1031ac) scelse quella che si chiamava Iside (1031aca), Seth (1031ad) scelse quella che si chiamava Nebat (1031ada). Osiride (1031ac), con Marduk (1031a), suo padre, scelse di dimorare nelle Terre Scure (1085b). Insieme a Shamgaz (1073_a), Seth (1031ad) costruì la propria dimora; la costruì nei pressi del Luogo dell'Atterraggio (1095ca), dove abitavano gli Igigi (1073). Shamgaz (1073_a) era preoccupato dei domini sulla Terra (666): dove saranno padroni gli Igigi (1073)? Così Shamgaz (1073_a) incitava gli altri Igigi (1073); di questo, ogni giorno, Nebat (1031ada) parlava a Seth (1031ad).
Restando con suo padre, Osiride (1031ac) sarà il solo successore, le terre fertili lui solo erediterà! Così ogni giorno Shamgaz (1073_a) e Nebat (1031ada), sua figlia, ripetevano a Seth (1031ad). Padre e figlia tramarono come mantenere la successione nelle mani del solo Seth (1031ad).
In un giorno fausto organizzarono un banchetto; vi invitarono gli Igigi (1073)e gli Anunnaki (1072). Anche Osiride (1031ac), nulla sospettando, giunse per far festa con il proprio fratello. Nebat (1031ada), sorella della sposa, preparò le tavole, preparò anche gli sgabelli. Si fece bella, suonando la lira, cantò una canzone al potente Osiride (1031ac). Seth (1031ad) tagliò davanti a lui succulenta carne arrostita, col coltello salato gli servì i bocconi più prelibati. Shamgaz (1073_a) gli offrì vino novello, contenuto in un grande calice; per lui preparò una mistura. Gli offrì una grande coppa, veramente capiente, ricolma di elisir di vino. Osiride (1031ac) era di buon umore, in allegria si alzò e cantò, suonando i cembali cantò. Poi, sopraffatto dalla mistura di vino, cadde a terra. Portiamolo via affinché possa godere di un buon riposo! Così dissero i padroni di casa agli altri invitati.
Condussero Osiride (1031ac) in un'altra stanza, lo deposero in una bara. Chiusero la bara, sigillandola bene, poi la gettarono in mare. Quando Iside (1031aca) venne a conoscenza di quanto era successo, a Marduk (1031a), padre di suo marito, rivolse i suoi lamenti: Osiride (1031ac) è stato brutalmente condannato a morire negli abissi del mare, in fretta dobbiamo trovare la bara! Cercarono in mare la bara di Osiride (1031ac), la trovarono vicino alla riva della terra bruna.
All'interno della bara, rigido giaceva il corpo di Osiride (1031ac), dalle sue narici il soffio vitale si era ormai allontanato.
Marduk (1031a) gli lacerò gli abiti, la fronte gli cosparse di cenere. Figlio mio! Figlio mio! Così urlò Sarpanit (1031aa) gemendo e piangendo; incommensurabile era il suo dolore, immenso il suo cordoglio.
Enki (1030), sconvolto, piangeva: La maledizione di Caino (1074e) si è ripetuta! Così, straziato dal dolore, disse a suo figlio. Iside (1031aca) levò un lamento fino ai cieli, per avere vendetta e un erede fece appello a Marduk (1031a): Seth (1031ad) deve essere condannato a morte. Che con il tuo seme io possa concepire un successore. Che attraverso il tuo nome possa essere ricordato il suo, che la stirpe possa sopravvivere! Questo, ahimé non può essere! Così disse Enki (1030) a Marduk (1031a) e a Iside (1031aca): Il fratello che pure ha ucciso, del fratello deve continuare la stirpe.
Per questo si deve risparmiare la vita di Seth (1031ad), col suo seme devi concepire un erede di Osiride (1031ac)! Iside (1031aca) era confusa da questi scherzi del fato; sconvolta, decise di sfidare le regole. Prima che il corpo di Osiride (1031ac) fosse avvolto in un sudario, per essere conservato in un luogo sacro, dal fallo di Osiride (1031ac) Iside (1031aca) estrasse il suo seme vitale. Con esso Iside (1031aca) si fecondò, affinché nascesse un erede, un vendicatore di Osiride (1031ac). Così Seth (1031ad) parlò a Enki (1030) e ai suoi figli, a Marduk (1031a) e ai suoi fratelli: Io sono l'unico erede e successore di Marduk (1031a), Io sarò il Signore della Terra dei due Canali (1085f)!
Al cospetto del consiglio degli Anunnaki (1072) Iside (1031aca) si oppose alla rivendicazione: sono incinta del seme di Osiride (1031ac).
Per sfuggire all'ira di Seth (1031ad), si nascose fra i giunchi del fiume insieme al figlioletto. Chiamò il figlio Horus (1031ac_a), Lo allevò perché potesse vendicare il padre.
Di anno terrestre in anno terrestre gli Igigi (1073) e i loro discendenti dal Luogo dell'Atterraggio (1095ca) si insediarono in altre terre. Si avvicinarono sempre più ai confini di Tilmun (1085g), la regione sacra di Ninharsag (1050). Gli Igigi (1073) e i loro Terrestri (1075a) minacciarono di invadere il Luogo dei Carri Celesti (1095c).
Nelle terre brune Horus (1031ac_a), grazie ai rapidi cicli vitali (676b) della Terra (666), crebbe in fretta fino a diventare un eroe. Horus (1031ac_a) venne adottato da Gibil (1031b) suo prozio, da lui venne istruito e addestrato. Gibil (1031b) creò per lui dei sandali alati, affinché fosse in grado di librarsi in volo come un falco. Per lui Gibil (1031b) fabbricò un arpione divino, le sue frecce erano come fulmini. Negli altipiani del sud Gibil (1031b) gli svelò i segreti del metallo e della sua lavorazione. Il segreto di un metallo chiamato ferro, Gibil (1031b) rivelò a Horus (1031ac_a).
Con esso Horus (1031ac_a) fabbricò delle armi, radunò un esercito formato da Terrestri (1075a) leali. Marciarono verso nord per sfidare Seth (1031ad) e gli Igigi (1073), terre e fiumi attraversarono. Quando Horus (1031ac_a) e il suo esercito di Terrestri (1075a) raggiunsero i confini di Tilmun (1085g), la Terra dei Missili (1085g), così Seth (1031ad) sfidò Horus (1031ac_a): Il conflitto è fra noi e noi due soltanto, combattiamo corpo a corpo! Nei cieli sopra Tilmun (1085g), a bordo del suo Turbine di Vento (1062a), Seth (1031ad) attese Horus (1031ac_a) per combattere con lui. Quando Horus (1031ac_a) si librò in cielo, dirigendosi verso di lui come un falco, Seth (1031ad) gli sparò contro un dardo avvelenato, come la puntura di uno scorpione abbatté Horus (1031ac_a).
Nel vedere ciò Iside (1031aca) levò un urlo al cielo, chiamando in aiuto Ningishzidda (1031d). Ningishzidda (1031d) discese dalla sua Barca Celeste (1094a), giunse per salvare l'eroe, come aveva chiesto la madre. Con poteri magici Ningishzidda (1031d) trasformò il veleno in sangue benigno. Al mattino Horus (1031ac_a) era già guarito, era tornato dal regno dei morti!
Poi, Ningishzidda (1031d) consegnò a Horus (1031ac_a) una Colonna Fiammeggiante (1062b): come un pesce celeste, con le pinne e la coda infuocate, i suoi occhi mutavano colore, dal blu al rosso e poi nuovamente al blu.
A bordo della Colonna Fiammeggiante (1062b) Horus (1031ac_a) si librò in volo verso il trionfante Seth (1031ad). In lungo e in largo si diedero la caccia; feroce e spietato fu il combattimento. All'inizio venne colpita la Colonna Fiammeggiante (1062b), poi con il suo arpione, Horus (1031ac_a) colpì Seth (1031ad). Al suolo Seth (1031ad) si schiantò, Horus (1031ac_a) lo legò. Quando Horus (1031ac_a) si presentò al cospetto del consiglio, tenendo prigioniero lo zio, essi videro che era accecato, i suoi testicoli erano schiacciati, si reggeva in piedi come un cosa vecchia, ormai inutile.
Horus (1031ac_a) venne dichiarato vincitore, il trono del padre poteva così ereditare. La decisione del consiglio venne incisa su di una tavoletta di metallo, nella Sala degli Archivi (1028a) venne conservata. Marduk (1031a), nella sua dimora, fu soddisfatto della decisione; gli eventi lo avevano addolorato: pur se Horus (1031ac_a) era figlio di Osiride (1031ac), sangue del suo sangue, discendeva pur sempre da Shamgaz (1073_a), l'Igigi (1073).
Non gli era stato concesso un regno, uno a lui destinato, così come era usanza fra gli Anunnaki (1072). Avendo perso entrambi i figli, Marduk (1031a) e Sarpanit (1031aa) cercavano conforto l'uno nell'altra. Nel tempo era nato loro un altro figlio, lo chiamarono Nabu (1031ab), Colui Che Porta la Profezia (1031ab).