Capitolo 16°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Quarta Tavoletta
Capitolo 16°
Questo è ora il racconto del ritorno di Anu (1020) a Nibiru (800); e di come Alalu (820) venne sepolto su Lahmu (660), di come Enlil (1040) sulla Terra (666) costruì un Luogo dell'Atterraggio (1095).
Su Nibiru (800) un caldo benvenuto fu tributato ad Anu (1020). Al consiglio e ai principi Anu (1020) raccontò quanto era accaduto. Non cercò da loro né pietà, né vendetta. Per poter discutere i compiti che li attendevano, diede loro informazioni. Illustrò un grande progetto a tutti coloro che erano lì riuniti: creare delle Stazioni di Passaggio (1095a) tra Nibiru (800) e la Terra (666), così da racchiudere tutta la Famiglia del Sole (650) in un solo regno! La prima sarebbe stata costruita su Lahmu (660), anche la Luna (941) doveva essere inclusa nei progetti. Costruire stazioni sugli altri pianeti o sulle loro schiere orbitanti. Una carovana costante di Carri (1094) da rifornire e proteggere. Trasportare senza interruzioni l'oro dalla Terra (666) a Nibiru (800), forse scoprire l'oro anche su altri pianeti!
I principi, i consiglieri, i saggi presero in esame il progetto di Anu (1020). Tutti loro videro nel progetto una promessa di salvezza per Nibiru (800). I saggi e i comandanti perfezionarono la conoscenza degli dèi celesti. Ai Carri (1094) e alle Navi Celesti (1094a) venne aggiunto un nuovo tipo di Navicella Spaziale (1094b). Eroi vennero selezionati per il compito; molto vi era da apprendere per assolvere a questo compito.
I progetti vennero irradiati a Enki (1030) e a Enlil (1040), venne detto loro di accelerare i preparativi sulla Terra (666). Sulla Terra (666) vi furono molte discussioni su ciò che era successo e su ciò che doveva ancora essere fatto.
Enki (1030) nominò Alalgar (1203) Supervisore di Eridu (1203), poi diresse i propri passi verso l'Abzu (1085). Stabilì dove estrarre l'oro dalle viscere della Terra (666). Calcolò quanti eroi fossero necessari per il compito, rifletté sulla scelta degli strumenti necessari: Con ingegno Enki progettò uno Spaccaterra (1069b), domandò che fosse costruito su Nibiru (800). Per poi usarlo per incidere la Terra (666), per raggiungere le sue viscere con dei tunnel. Progettò anche Ciò Che Frantuma (1069c) e Ciò Che Schiaccia (1069d), perché fossero costruiti su Nibiru (800) per l'Abzu (1085).
Chiese ai Saggi (870) di Nibiru (800) di ponderare anche altre questioni. Elencò le esigenze degli eroi nel campo della salute e del benessere. I Circuiti (945) veloci della Terra (666) disturbavano gli eroi. I cicli veloci di giorno e di notte causavano loro vertigini. L'atmosfera, pur se buona, era carente di alcune cose, in altre, invece, abbondava. Gli eroi si lamentavano della scarsa varietà di cibo. Enlil (1040), il comandante, soffriva a causa del calore del Sole (650) sulla Terra (666), bramava refrigerio e ombra.
Mentre Enki (1030) faceva preparativi nell'Abzu (1085), a bordo della Nave Celeste (1094a) Enlil (1040) esplorava le dimensioni dell'Eden (1084). Prese nota delle montagne e dei fiumi, misurò vallate e pianure. Cercava un posto idoneo al Luogo dell'Atterraggio (1095), un luogo per le Navicelle Spaziali (1094b).
Enlil (1040), afflitto dal calore del Sole (650), cercava un luogo di refrigerio e ombra. Fu attirato dalle montagne coperte di neve sul versante nord dell'Eden (1084). Gli alberi, più alti di quanto avesse mai visto prima, crescevano in una foresta di cedri. Lì, su una valle montuosa, irradiò i Raggi (1099b) per appiattirne la superficie.
Dal fianco della montagna gli eroi cavarono grandi pietre e le tagliarono. Le portarono e le sistemarono per sostenere la piattaforma per le navi spaziali (1095). Compiaciuto Enlil (1040) ammirò l'opera. Era stato compiuto invero un lavoro immane, una struttura eterna era stata creata! Il suo desiderio, però, era una dimora per sé, sulla cima della montagna. Dagli alti alberi della foresta di cedro (1082a), vennero ricavate lunghe travi. Decretò di usarle per la costruzione di una dimora a lui destinata: la Dimora della Vetta del Nord (1082), così la chiamò.
Su Nibiru (800), venne preparato un nuovo Carro Celeste (1094), pronto ad alzarsi nei cieli. Trasportava nuovi razzi spaziali (1094c), navi spaziali (1094b) e tutto quanto Enki (1030) aveva progettato.
Portava un gruppo di nuovi eroi da Nibiru (800); fra di loro erano state scelte anche alcune femmine. Erano al comando di Ninmah (1050), la Signora Sublime (1050); nell'arte del soccorso e delle cure mediche erano addestrate. Ninmah (1050), la Signora Sublime (1050), era una figlia di Anu (1020); di Enki (1030) ed Enlil (1040) era sorellastra, non sorella. Conosceva a fondo il soccorso e la medicina, nel curare i malanni eccelleva. Prestò molta attenzione alle lamentele che provenivano dalla Terra (666), una cura preparò!
Nungal (1202), il pilota, seguì la rotta dei carri che lo avevano preceduto, rotta registrata sulle Tavole dei Destini (960). Sano e salvo il Carro Celeste (1094) raggiunse il dio Lahmu (660), compì un circuito del pianeta, lentamente discese sulla sua superficie. Un gruppo di eroi seguì una luce fioca; Ninmah (1050) era con loro. Nei pressi di un lago trovarono Anzu (1150); dal suo elmetto si irradiavano i segnali. Anzu (1150) giaceva immobile; prostrato, giaceva come morto. Ninmah (1050) ne toccò il volto, al suo cuore rivolse la sua attenzione. Dalla sua sacca estrasse l'Impulso (1064a); lo fece pulsare in direzione del cuore di Anzu (1150). Dalla sua sacca estrasse il Lampo (1064b), verso il suo corpo diresse le emissioni dei suoi cristalli che donano la vita. Sessanta volte Ninmah (1050) diresse l'Impulso (1064a), sessanta volte diresse il Lampo (1064b). La sessantesima volta Anzu (1150) aprì gli occhi, mosse le labbra. Dolcemente sul suo volto Ninmah (1050) versò l'Acqua della Vita (1064c), con essa gli inumidì le labbra. Dolcemente gli mise in bocca il Cibo della Vita (1064d).
Accadde allora il miracolo: Anzu (1150) si risvegliò dal mondo dei morti! Gli chiesero allora di Alalu (820); della sua morte Anzu (1150) riferì loro. Li condusse a una grande roccia, che dalla pianura si levava verso il cielo. Lì raccontò loro quanto era accaduto: subito dopo l'atterraggio Alalu (820) aveva iniziato a urlare per il dolore insopportabile. Sputava le interiora dalla bocca; in agonia scrutava oltre la parete! Così iniziò loro a raccontare Anzu (1150). Li condusse a una grande roccia, che si stagliava contro il cielo come una montagna che si leva dalla pianura. Nella grande roccia trovai una grotta, ivi il cadavere di Alalu (820) vi nascosi. Ne sbarrai l'ingresso con delle pietre; così narrava loro Anzu (1150).
Lo seguirono fino alla roccia, rimossero le pietre, entrarono nella grotta. All'interno trovarono i resti di Alalu (820). Colui che un tempo aveva regnato su Nibiru (800), era ora ridotto a un mucchio di ossa!
Per la prima volta nei nostri Annali (903), un re non è morto a Nibiru (800), su Nibiru (800) non è stato sepolto! Così disse Ninmah (1050). Lasciamolo riposare in pace per l'eternità! Così disse. Poi sbarrarono di nuovo l'ingresso della caverna con le pietre! Sulla grande montagna rocciosa scolpirono con i Raggi (1099b) l'immagine di Alalu (820). Lo ritrassero con un Elmetto d'Aquila (1101), il volto scoperto. Che l'effigie di Alalu (820) guardi per sempre verso Nibiru (800), dove regnò. Verso la Terra (666) il cui oro egli ha scoperto!
Così Ninmah (1050), la Signora Sublime (1050), dichiarò in nome di Anu (1020), suo padre. Per quanto riguarda te, Anzu (1150), Anu (1020) il re, manterrà quanto ti ha promesso! Venti eroi resteranno per sempre con te, per cominciare a costruire la Stazione di Passaggio (1095a). Navicelle spaziali (1094a) dalla Terra (666) porteranno qui il metallo prezioso. Da qui Carri Celesti (1094) trasporteranno poi l'oro fino a Nibiru (800).
Centinaia di eroi (1073) costruiranno la loro dimora su Lahmu (660). Tu, Anzu (1150), ne sarai il comandante! Così si rivolse la Grande Signora (1050) ad Anzu (1150), in nome di suo padre Anu (1020).