Inanna agli Inferi
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Inanna agli Inferi
Un giorno, dall'alto
del cielo, ella volle partire per gli Inferi – dall'alto del cielo, la dea
volle partire per gli Inferi - dall'alto del cielo Inanna volle [partire per
gli Inferi].
La signora lasciò il
cielo e la terra per scendere nel mondo di Sotto - Inanna lasciò il cielo e la terra Per scendere
nel mondo di Sotto -Ella abbandonò i propri privilegi Per scendere nel mondo di
Sotto! Per scendere nel mondo di Sotto, Ella lasciò l'Eanna di Uruk; Per
scendere nel mondo di Sotto, Ella lasciò l'Emuskalama di Badtibira;
Per scendere nel
mondo di Sotto, ella lasciò il Giguna di Zabalam; per scendere nel mondo di
Sotto, Ella lasciò l'Esarra d'Adab; per scendere nel mondo di Sotto, ella
lasciò il Baradurgara di Nippur; per scendere nel mondo di Sotto, Ella lasciò
il Hursagkalama di Kis;
Per scendere nel
mondo di Sotto, ella lasciò l'Eulmas di Akkad! ella si munì dei Sette Poteri, dopo
averli radunati e tenuti in mano e averli presi tutti al completo per partire, ella
si mise in testa il Turbante, Corona-della-steppa; si fissò sulla fronte il
Tirabaci; Impugnò il Modulo di lapislazzuli; si mise al collo la Collana di
lapislazzuli; dispose elegantemente sulla sua gola le Perle-accoppiate; si mise
i Braccialetti d'oro; tese sul suo petto il Copriseno: “Uomo! vieni! vieni!”;
Si avviluppò il corpo del pala, Mantello reale; truccò i suoi occhi con polveri
colorate: “Che lui venga! Che lui venga!”.
Inanna si mise dunque
sulla strada per il mondo di Sotto, e Ninsubur, sua assistente, la
accompagnava.
La santa Inanna disse
allora a Ninsubur: “Vieni qui! mia fedele assistente dell'Eanna, mia assistente
dalle parole ingegnose, mia messaggera dai discorsi efficaci: Ecco che me ne
vado nel mondo di Sotto! Quando io vi sarò giunta, innalza in mio favore una
lamentazione catastrofica: Batti il tamburo nella sede dell'Assemblea, visita
tutte le abitazioni degli dèi, lacerati gli occhi, lacerati la bocca, Lacerati il
sedere (?) provocante (?), e, come una poveretta, non vestirti che di un lembo
di stoffa!
Poi, recati in
persona nell'Ekur, il tempio di Enlil. Una volta entrata nell'Ekur, il tempio
di Enlil, davanti a Enlil riprendi i tuoi lamenti e digli: “Oh venerabile
Enlil, non lasciar uccidere tua figlia nel mondo di Sotto! Non lasciar
confondere il tuo metallo prezioso con la terra del mondo di Sotto! Non
lasciare sgrossare, come blocco di un cavapietre, il tuo brillante
lapislazzuli! Non lasciar squadrare il tuo Bosso come legno da carpenteria! Non
lasciare che la giovane Inanna resti morta nel mondo di Sotto!”.
E se Enlil ti rifiuta il suo aiuto, vai a Ur.
Là, una volta arrivata al tempio “Basamento del paese”, l'Ekis[nu]gal di Nanna,
davanti a Nanna riprendi i tuoi lamenti, e digli: “Venerabile Nanna, non
lasciar uccidere tua figlia nel mondo di Sotto! Non lasciar confondere il tuo
metallo prezioso con la terra del mondo di Sotto! Non lasciar sgrossare, come
blocco di un cavapietre, Il tuo [lapislazzuli] brillante! Non lasciar squadrare
il tuo Bosso come legno da carpenteria! Non lasciare che la giovane Inanna
resti morta nel mondo di Sotto!”.
E se Nanna ti rifiuta
il suo aiuto, vai ad Eridu, là, una volta arrivata nel tempio di Enki, davanti
a Enki riprendi i tuoi lamenti, e digli: “Oh venerabile Enki, non lasciar
uccidere tua figlia nel mondo di Sotto! Non lasciar confondere il tuo metallo
prezioso con la terra del mondo di Sotto! Non lasciare sgrossare, come blocco
di un cavapietre, il tuo brillante lapislazzuli! Non lasciar squadrare il tuo
Bosso come legno da carpenteria! Non lasciare che la giovane Inanna resti morta
nel mondo di Sotto!”.
II venerabile Enki
dalla vasta intelligenza, lui che conosce il nutrimento-della-vita e la
bevanda-della-vita, mi restituirà certamente la vita!
E Inanna se ne andò
verso il mondo di Sotto, raccomandando a Ninsubur, sua assistente: “Va' dunque,
oh Ninsubur, e non ti dimenticare ciò che ti ho ordinato!”.
Arrivata al palazzo
di Ganzer, Inanna bussò con pugno minaccioso all'uscio del mondo di Sotto e
apostrofò il palazzo del mondo di Sotto con voce aggressiva: “Apri dunque il
palazzo, Pètù! Apri il palazzo: Voglio entrarvi di persona!”.
E Pètù, capo-portiere
del mondo di Sotto, in risposta alla santa Inanna.
“Ebbene! Chi sei tu?
- Sono la regina del
Cielo di là dove si leva il sole!
- Se tu sei la regina
del Cielo di là dove si leva il sole, perché vuoi entrare nel
Paese-senza-ritorno? Perché il tuo cuore ti ha spinto sulla strada donde
nessuno torna indietro?”.
E la santa Inanna
allora gli rispose: “È per Ereskigal, mia sorella maggiore, Il
cui sposo, il signore Gugalanna, è stato ucciso; per assistere ai funerali, per
prendere parte alle libagioni rituali! È vero!”.
Ma Pètù,
capo-portiere del mondo di Sotto, rispose alla santa Inanna: “Resta qui Inanna! Vado a parlare alla mia
sovrana! Vado a parlare alla mia sovrana Ereskigal!”.
Pètù, portiere-capo
del mondo di Sotto, andò dunque da Ereskigal, sua sovrana e le disse: “Signora,
c'è di là una giovane donna, nobile come il cielo, fertile (?) come la terra];
ella ha bussato con pugno minaccioso all'uscio del mondo di Sotto, e
apostrofato il palazzo del mondo di Sotto con voce aggressiva. Ella arriva (?)]
dall'(?) Eanna [...?]. Ella è munita dei Sette Poteri, dopo averli radunati e
tenuti fra le mani, e averli presi tutti, al completo, per partire. Ella si è
messa in testa il Turbante, Corona-della-steppa; si è fissata alla fronte il
Tirabaci; ha impugnato il Modulo di lapislazzuli; si è messa al collo la
Collana di lapislazzuli; Ha elegantemente disposto sulla sua gola le
Perle-accoppiate; Si è infilata ai polsi i Braccialetti d'oro; Ha teso sul suo
petto il Copri-seno “Uomo! vieni! vieni!”; si è truccata gli occhi con polveri
colorate “Che egli venga! Che egli venga!” E si è avvolta il corpo del pala,
Mantello reale!”.
Allora Ereskigal, con
grande preoccupazione, si colpi le cosce per la rabbia, e si morse le labbra
per il dispetto. Ella disse a Pètù, il capo-portiere: “Va' Pètù, mio
capo-portiere del mondo di Sotto: e non dimenticare ciò che ti ordino! Tira il
chiavistello delle Sette-porte del mondo di Sotto; apri una dopo l'altra le
porte del palazzo di Ganzer, e quando lei sarà entrata, mi sia portato il suo
corpo domato (?), spogliato dei suoi indumenti!”.
Pètù, capo-portiere
del mondo di Sotto, obbedendo agli ordini della sua sovrana, tirò dunque il
chiavistello delle Sette-porte del mondo di Sotto, E apri una dopo l'altra le
porte del palazzo di Ganzer, dicendo alla santa Inanna: “Ebbene! Inanna, entra!”.
E quando ella superò
la prima porta, le tolse dalla testa il Turbante, Corona-della-steppa.
“Che significa? (disse lei)
- Silenzio, Inanna, (le
rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Quando lei superò la seconda porta, le tolse
il Modulo di lapislazzuli. “Che significa? disse lei
- Silenzio, Inanna,
(le rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Quando lei superò la
terza porta, le tolse dal collo la Collana di lapislazzuli.
“Che significa? (disse
lei)
- Silenzio, Inanna,
(le rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Quando lei superò la
quarta porta, le tolse dalla gola le Perle-accoppiate.
“Che significa? (disse lei)
- Silenzio, Inanna,
(le rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Quando lei superò la
quinta porta, le tolse dai polsi i Braccialetti d'oro. “Che significa? (disse lei)
- Silenzio, Inanna,
(le rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Quando lei superò la
sesta porta, le tolse dal petto il Copri-seno “ Uomo! vieni! vieni!”
“Che significa? (disse lei)
- Silenzio, Inanna,
(le rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Quando lei superò la
settima porta, le tolse dal corpo [il pala], Mantello regale.
“Che significa? (disse lei)
- Silenzio, Inanna,
(le rispose): I Poteri del mondo di Sotto sono irreprensibili! Non protestare
contro i riti del mondo di Sotto!”.
Domato (?) così il
suo corpo, spogliato dei suoi indumenti, fu condotta davanti a Ereskigal. La
santa Ereskigal prese allora posto sul trono, e gli Anunna, i Sette Magistrati,
espressero davanti a lei il loro verdetto;
Ella rivolse ad
Inanna uno sguardo: uno sguardo omicida!
Ella pronunciò contro
di lei una parola: una parola furibonda!
Ella gettò contro di
lei un grido: un grido di dannazione!
La Donna, cosi maltrattata,
fu tramutata in cadavere, e il cadavere sospeso a un chiodo!
Passati tre giorni e
tre notti, Ninsubur, l'assistente di Inanna, la sua assistente dalle parole
ingegnose, la sua messaggera dai discorsi efficaci, Innalzò in suo favore una
lamentazione catastrofica; fece risuonare i tamburi nella sede dell'Assemblea;
visitò tutte le abitazioni degli dèi, Lacerandosi gli occhi, lacerandosi la
bocca, Lacerandosi il sedere (?) provocante (?), e, come una poveretta,
rivestita soltanto di un lembo di stoffa, Ella si recò, di persona, all'Ekur,
il tempio di Enlil.
Una volta entrata
nell'[Ekur], il tempio di Enlil, davanti a Enlil riprese i lamenti (e gli
disse): “Oh venerabile Enlil, non lasciar uccidere tua figlia nel mondo di
Sotto! Non lasciar confondere il tuo metallo prezioso con la terra del mondo di
Sotto! Non lasciare sgrossare, come blocco di un cavapietre, il tuo brillante
lapislazzuli! Non lasciar squadrare il tuo Bosso come legno da carpenteria! Non
lasciare che la giovane Inanna resti morta nel mondo di Sotto!”.
Ma il venerabile Enlil,
irritato, rispose a Ninsubur: “Mia figlia, dopo aver voluto il Cielo, ha
desiderato gli Inferi! - Inanna, dopo aver voluto il Cielo, ha desiderato gli
Inferi! Ma i Poteri del mondo di Sotto [...], e chiunque [...]!”.
Avendo dunque il
venerabile Enlil rifiutato il suo aiuto a Ninsubur, ella se ne andò a Ur. Là,
una volta entrata nel tempio “Basamento-del-paese”, L'Ekisnugal di Nanna, davanti
a Nanna ella riprese i lamenti e gli disse: “ Venerabile Nanna, non lasciar
uccidere tua figlia nel mondo di Sotto! Non lasciar confondere il tuo metallo
prezioso con la terra del mondo di Sotto! Non lasciare sgrossare, come blocco
di un cavapietre, il tuo brillante lapislazzuli! Non lasciar squadrare il tuo
Bosso come legno da carpenteria! Non lasciare che la giovane Inanna resti morta
nel mondo di Sotto!”.
Ma il venerabile
Nanna, irritato, risplose a Ninsubur: “Mia figlia, dopo aver voluto il Cielo,
ha desiderato gli Inferi! - Inanna, dopo aver voluto il Cielo ha desiderato gli
Inferi: Ma i Poteri del mondo di Sotto [... ] e chiunque [...]!”.
Avendo dunque il
venerabile Nanna rifiutato il suo aiuto a Ninsubur, ella se ne andò a Eridu.
Là, una volta entrata nel tempio di Enki, davanti a Enki riprese i lamenti (e
gli disse): «Oh venerabile Enki, non lasciar uccidere tua figlia nel mondo di
Sotto! Non lasciar confondere il tuo metallo prezioso con la terra del mondo di
Sotto! Non lasciare sgrossare, come blocco di un cavapietre, il tuo brillante
lapislazzuli! Non lasciar squadrare il tuo Bosso come legno da carpenteria! Non
lasciare che la giovane Inanna resti morta nel mondo di Sotto!”.
Ed Enki, il
venerabile, rispose a Ninsubur: “Ma cosa ha dunque fatto mia figlia? Io sono
preoccupato! - Cosa ha dunque fatto Inanna ? Io sono preoccupato! - Cosa ha
fatto la regina di tutte le contrade? Io sono preoccupato! - Cosa ha fatto la Ierodula
di An? Io sono preoccupato!”. Raschiando allora un po' di terra dalle (sue)
unghie, egli modellò un kurgara; E raschiando nuovamente un po' di terra dalle
(sue) unghie, Egli modellò un kalatur.
Al kurgara egli affidò
il nutrimento-della-vita, aI kalatur, la bevanda-della-vita!
Poi, Enki, il
[venerabile], disse al kalatur e al kurgara:
“Bene! Andate nel
mondo di Sotto: Svolazzate come mosche intorno al suo uscio, turbinate come
correnti d'aria intorno al cardine della sua porta! Voi troverete all'interno,
la madre genitrice, a causa dei suoi figli, Ereskigal, a letto malata, senza
vesti gettate sulle sue sante spalle, il cuore (?) cosi dilatato (?) come una
scodella (?), Il suo [...] disposto dietro di lei come un [...] di rame, la sua
capigliatura raccolta sulla sua testa come un porro!
Quando lei dirà: “Ahi!
il mio cuore!”, ditele: “Oh nostra sovrana dolente, Ahi! il tuo cuore!”;
quando lei dirà: “Ahi!
le mie membra!”, ditele: “Oh nostra sovrana dolente, Ahi! le tue membra!”.
E allora vi dirà:
"Chiunque siate, voi altri, dal momento che avete espresso il dolore
passato dal mio cuore al vostro cuore, dalle mie membra alle vostre membra,
Divini, vi rivolgerò un saluto favorevole! Umani, vi assegnerò un destino
favorevole!”.
Fatele allora
prestare giuramento per il Cielo e per la Terra, e [...] quando vi offrirà
dell'acqua-di-fiume, rifiutatela! Quando vi offrirà del grano-dei-campi,
rifiutatelo! “Offrici piuttosto (ditele) il cadavere appeso al chiodo!".
Uno di voi le verserà
sopra il nutrimento-della-vita, l'altro la bevanda-della-vita, e Inanna tornerà
alla vita!
Obbedendo agli ordini
di Enki, kalatur e kurgara svolazzarono come mosche davanti all'uscio degli
Inferi. E turbinarono come correnti d'aria intorno al cardine [della sua
porta].
Essi trovarono,
all'interno, la [madre genitrice], a causa dei suoi figli, Eriskigal, a letto,
malata, senza vesti gettate sulle sue sante [spalle], il cuore (?) cosi
dilatato (?) come una scodella (?), Il suo [...] disposto dopo di lei come un
[...] di rame, la sua capigliatura raccolta sulla sua testa come un porro!
Quando ella disse: “Ahi!
il mio cuore!”, essi le dissero: “Oh nostra sovrana dolente, Ahi! il tuo cuore!”,
e quando lei disse: “Ahi! le mie membra!”, essi le dissero: “Oh nostra sovrana
dolente, Ahi! le tue membra!”.
Cosi che lei dichiarò
loro: “Chiunque siate, voi altri, poiché esprimete il dolore passato dal mio
cuore al vostro cuore, e dalle mie membra alle vostre membra, Divini, io vi rivolgerò
un saluto favorevole, Umani, io vi assegnerò un destino favorevole!”.
Essi le fecero dunque
prestare giuramento per il Cielo e per la Terra, e [...] quando offri loro dell’acqua-di-fiume,
la rifiutarono! Quando offri loro del grano-dei-campi, lo rifiutarono! “Offrici
piuttosto (dissero) Il cadavere sospeso al chiodo!”.
La santa Eriskigal di
risposta allora, a kalatur e kurgara: “Ma questo cadavere è quello della vostra
sovrana! - Anche se è quello della nostra sovrana, daccelo!”, dissero, poi uno
di loro versò su di essa il nutrimento-della-vita, l'altro la
bevanda-della-vita, e Inanna tornò alla vita!
Ma, mentre si
preparava a risalire dal mondo di Sotto, gli Anunna la fermarono e le dissero: “Chi
dunque, sceso nel mondo di Sotto, ne è mai uscito libero? Se dunque Inanna
vuole risalire dal mondo di Sotto, ci deve lasciare un sostituto!”.
Cosi, mentre Inanna
risaliva dal mondo di Sotto, piccoli demoni, simili a delle rose-sukur, con
grossi demoni, simili a delle rose dubban, la scortavano.
Quello che apriva la
strada, senza essere luogotenente, portava un bastone; quelli che
l'accompagnavano, senza essere soldati portavano nella cintura una mazza di
guerra!
Ora, queste scorte,
queste scorte di Inanna, disdegnarono le offerte di cibo e acqua, né mangiarono
la farina sparsa in sacrificio, né bevvero l'acqua versata nella libagione: capaci
di strappare la sposa dalle braccia del suo sposo, e il bambino dal seno della
sua nutrice!
Inanna uscì dunque
dal mondo di Sotto, e quando fu uscita, Ninsubur, sua assistente, si gettò ai
suoi piedi abbigliata con una veste miserabile e a terra nella polvere.
I demoni dissero a
Inanna: “Torna a casa tua, Inanna. Ecco colei che porteremo con noi!” Ma la
santa Inanna rispose loro: “No! È la mia assistente dalle parole ingegnose, la
mia messaggera dai discorsi efficaci, che non ha mai disobbedito ai miei ordini
e non ha mai mancato ai miei comandi! In mio favore ha innalzato una
lamentazione catastrofica, ha fatto suonare i tamburi nella sede dell'Assemblea
e visitato tutte le abitazioni degli dèi, lacerandosi gli occhi, lacerandosi la
bocca, lacerandosi il sedere (?) provocante (?), e, come una poveretta, vestita
soltanto di un lembo di stoffa, ella è andata all'Ekur, al tempio di Enlil, a
Ur, al tempio di Nanna, a Eridu, al tempio di Enki, ella mi ha salvato la vita.
- Bene! (dissero i demoni), noi continuiamo e ti accompagniamo al Sigkursagga
di Umma!”.
Arrivati a Umma, Sara, uscito dal Sigkursagga,
si gettò ai piedi di Inanna, abbigliato con una veste miserabile e a terra
nella polvere.
E i demoni dissero a
Inanna: “Torna a casa tua, Inanna; ecco colui che porteremo con noi!”.
Ma la santa Inanna
rispose loro: “No! È Sara, il mio cantore, iI mio manicurista e parrucchiere!
Non ve lo lascierò a nessun prezzo! - Bene! (dissero i demoni), noi continuiamo
e ti accompagniamo all'Emuskalama di Badtibira!”.
Arrivati a Badtibira,
Lulal, uscito dall’Emuskalama, si gettò ai piedi di Inanna, abbigliato con una
veste miserabile e a terra nella polvere. E i demoni dissero a Inanna: “Torna a
casa tua, Inanna: Ecco colui che porteremo con noi!” Ma la santa Inanna rispose
loro: “No! È Lulal, mio capitano, che sta al mio fianco! lo non lo lascerò a
nessun prezzo! - Bene! (dissero i demoni), noi continuiamo fino al grande Melo
del piatto-paese di Kul'aba!”.
Essi la scortarono
dunque fino al grande Melo del piatto-paese di Kul'aba. Dumuzi era comodamente
seduto su un podio maestoso! I demoni lo afferrarono per le gambe, sette di
loro rovesciarono il latte della zangola, mentre alcuni scuotevano il capo come
la madre di un malato, e i pastori, non lontano di là, continuavano a suonare
il flauto e lo zufolo!
Inanna lo guardò: uno
sguardo omicida, ella pronunciò contro di lui una parola: una parola furibonda,
e gettò contro di lui un grido: un grido di dannazione! “E’ lui! Prendetelo!”.
Cosi consegnò loro il
pastore Dumuzi. Ora, coloro che lo scortavano, coloro che scortavano Dumuzi, disdegnavano
le offerte di cibo e acqua, né mangiavano la farina sparsa nel sacrificio, né
bevevano l'acqua versata nella libagione; Essi non riempivano di voluttà un
seno di donna, né stringevano fra le braccia dolci bambini, ma strappavano i
bimbi dal grembo della madre e portavano via dalla casa del suocero la giovane
sposa!
Dumuzi, piangendo e
in lacrime, Levò le mani al cielo verso Utu. “Utu (disse), tu sei il fratello
della mia "donna" e io sono il "marito” di tua sorella! Sono io
che portavo a casa di vostra madre la panna, Io che portavo il latte a casa di
Ningal! Tramuta le mie mani in “mani di serpente”, tramuta i miei piedi in “piedi
di serpente”, perché io sfugga ai demoni e che essi non mi prendano!”.
Utu accolse i suoi
lamenti: Egli tramutò le sue mani in “mani di serpente”, e i suoi piedi in
«piedi di serpente”, Cosi che sfuggi dai demoni, che non lo poterono prendere.
[...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...][...]
364-383 mancano
completamente; si possono apprezzare nei miti paralleli:
15 sg. Raccontano la
fuga di Dumuzi presso la sorella, Gestinanna, la quale rivolse allora a Inanna
una preghiera perché prendesse lei al posto del fratello.
Arrivo della “Mosca”,
che rivelava ai demoni il nascondiglio di Dumuzi; come ricompensa Inanna le assegnava
un destino favoloso.
Inanna, la giovane,
assegnò dunque un destino favoloso alla Mosca: “ Nella casa della birra, nella
taverna, tu non [...]! Ma, come i bimbi saggi, tu non [...]!”. E cosi fu,
secondo il destino assegnato da Inanna alla Mosca! Poi, poiché Dumuzi piangeva,
la mia sovrana (?) venne da lui, lo prese per mano (e gli disse): “Per te
durerà soltanto la metà dell'anno, e tua sorella l'altra metà! Quando ti
reclamerà, si impadronirà di te - e quando reclamerà tua sorella, si
impadronirà di lei!”.
Ecco come la santa
Inanna fece di Dumuzi il suo sostituto (?).
Come è dolce
celebrarti, augusta Ereskigal!