Capitolo 4°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Prima Tavoletta
Capitolo 4°
Nel regno l'unità era ormai compromessa; molti erano addolorati per la successione al trono. Nel palazzo i principi erano agitati; nel Consiglio (870), i consiglieri erano turbati. Da An (812) di padre in figlio era continuata la successione sul trono. Perfino Lahma (818a), l'ottavo re, era stato proclamato figlio per adozione.
Chi era Alalu (820)? Era un Erede Legittimo? Era il Primogenito? Con quale diritto aveva usurpato il trono; non era forse l'assassino di un re? Alalu (820) fu convocato davanti ai Sette Che Giudicano (1026), per valutare il suo fato. Davanti ai Sette Che Giudicano (1026) Alalu (820) enunciò i suoi diritti: pur non essendo Erede Legittimo e nemmeno Primogenito, discendeva in verità da seme reale! Discendo da Anshargal (814a)! Così proclamò davanti ai giudici. Da una concubina nacque il mio antenato; Alam (815b) era il suo nome. Secondo il conto degli Shar (805), Alam (815b) era il primogenito; il trono gli apparteneva. Per connivenza la regina aveva messo da parte i suoi diritti! Aveva creato dal niente la Legge del Seme (851), in modo che il proprio figlio avesse il regno. Aveva privato Alam (815b) del regno; l'aveva invece concesso al proprio figlio.
Per discendenza io sono il successore delle generazioni di Alam (815b); il seme di Anshargal (814a) è dentro di me! I Sette Che Giudicano (1026) diedero ascolto alle parole di Alalu (820). Sottoposero la questione al Consiglio dei Consiglieri (1027), per accertarne la verità o la falsità. Gli Annali Reali (903) furono portati dalla Casa degli Archivi (1028); furono letti con molta attenzione. An (812) e Antu (812a) furono la prima coppia reale; procrearono tre figli e nessuna figlia. II primogenito era Anki (813a); era morto sul trono; non aveva discendenti. In sua vece ascese il trono il figlio di mezzo; si chiamava Anib (813b). Anshargal (814a) era il primogenito; ascese al trono. Dopo di lui non continuò la successione al trono tramite il primogenito. La Legge della Successione (852) fu sostituita dalla Legge del Seme (851). Il figlio di una concubina era il Primogenito; fu privato del regno per la Legge del Seme (851). Il regno invece fu dato al figlio di Kishargal (814aa); questo perché era una sorellastra del re.
Del figlio della concubina, il Primogenito, non vi era registrazione negli annali. Io discendo da lui! Così Alalu gridò ai consiglieri. Per la Legge della Successione il regno spettava a lui; per la Legge della Successione io ho ora diritto al regno! Con esitazione i consiglieri di Alalu gli domandarono di giurare di dire la verità. Alalu (820) giurò sulla vita o sulla morte; il Consiglio (1027) lo riconobbe come re.
Convocarono gli anziani, convocarono i principi; al loro cospetto pronunciarono la decisione. Tra i principi un giovane principe si fece avanti; voleva anch'egli dire qualcosa sulla successione. La successione deve essere ripresa in considerazione! Così disse all'assemblea. Anche se non sono primogenito e nemmeno figlio di una regina, io discendo dal seme puro: l'essenza di An (812) è in me preservata, non è indebolita da alcuna concubina! I consiglieri ascoltarono le parole con stupore; al giovane principe fu chiesto di avvicinarsi. Gli chiesero il nome. Anu (1020) è il mio nome, dal nome del mio avo. Fecero domande sulla sua discendenza; egli allora rammentò loro i tre figli di An (812).
Anki (813a) era il primogenito, era morto senza figlio o figlia. Anib (813b) era il figlio di mezzo, invece di Anki (813a) era asceso al trono. Anib (813b) prese per moglie la figlia (813ba) del fratello più giovane; da loro in poi la successione è registrata negli annali. Chi era quel fratello più giovane, figlio di An (812) e Antu (812a), un figlio del seme più puro? I consiglieri si interrogavano con lo sguardo. Enuru (813c) era il suo nome! Così Anu (1020) annunciò loro. Fu il mio progenitore! La sua sposa Ninuru (813ca) era una sorellastra; suo figlio era primogenito; Enama (814ca) era il suo nome. Sua moglie era una sorellastra, per le leggi del seme (851) e della successione (852) gli diede un figlio.
Le generazioni così continuarono la stirpe pura, rispettando la legge e il seme (851)! Anu (1020), in onore del mio avo An (812), i miei genitori mi chiamarono. Fummo privati del trono; non fummo però privati del puro seme di An (812)!
Che Anu (1020) sia il re! Così molti consiglieri invocarono. Che Alalu (820) sia rimosso! Altri consigliarono cautela: che gli scontri siano evitati, che prevalga l'unità!
Chiamarono Alalu (820), per comunicargli le ultime rivelazioni. Al principe Anu (1020), Alalu (820) offrì l'abbraccio; a Anu (1020) così parlò:
Anche se di diversi rami, ambedue discendiamo da un unico progenitore. Viviamo dunque in pace, insieme operiamo perché a Nibiru (800) torni l'abbondanza! Che io possa tenere il trono, che tu possa avere la successione!
Così parlò al consiglio: Che Anu (1020) sia il Principe Ereditario, che possa essere il mio successore! Che suo figlio sposi mia figlia, che la successione sia unita!
Anu (1020) s'inchinò davanti al Consiglio (1027), all'assemblea così dichiarò: Sarò il coppiere di Alalu (820), il suo futuro successore; uno dei miei figli sceglierà in sposa una sua figlia. Questa fu la decisione del Consiglio (1027); negli annali reali fu registrata. In questo modo Alalu (820) rimase assiso sul trono. Convocò i saggi, consultò i dotti e i comandanti; per prendere decisioni acquisì molta conoscenza. Che le Barche Celesti (1094) siano costruite! Così decise. Per cercare l'oro nel Bracciale Martellato (817)! Così decretò. Dal Bracciale Martellato le Barche (1094) furono schiantate; nessuna fece ritorno. Che con le Armi del Terrore (1060) le viscere di Nibiru (800) siano dilaniate, che i vulcani eruttino nuovamente! Così egli comandò. I Carri Celesti (1094) furono armati con le Armi del Terrore (1060), dai cieli i vulcani furono colpiti con i missili del terrore. Le montagne ondeggiarono, le vallate rabbrividirono, mentre grandi fiammate esplodevano con il fragore del tuono.
Nel territorio vi fu grande esultanza; si rinnovò la speranza di abbondanza. Nel palazzo, Anu (1020) era il coppiere di Alalu (820). Si sarebbe inchinato ai piedi di Alalu (820), avrebbe posto la coppa nelle mani di Alalu (820). Alalu (820) era il re; Anu (1020) era da lui trattato come servitore. Nel territorio cessò l'esultanza; là pioggia fu trattenuta, i venti soffiarono più forti.
L'eruzione dei vulcani non aumentò, la frattura dell'atmosfera non si sanò. Nei cieli Nibiru (800) continuò a fare rotta nei suoi circuiti; di circuito in circuito il calore e il freddo diventarono sempre più difficili da sopportare.
La gente di Nibiru (800) cessò di venerare il proprio re: invece di sollievo, aveva causato dolore. Alalu (820) rimase assiso sul suo trono. II forte e saggio Anu (1020), supremo fra i principi, era in piedi davanti a lui. Si sarebbe inchinato ai piedi di Alalu (820), avrebbe posto la coppa nelle mani di Alalu (820). Furono contati nove periodi di regno di Alalu (820) su Nibiru (800). Nel nono Shar (805), Anu (800) dichiarò battaglia a Alalu (820). In un combattimento corpo a corpo, completamente nudi, egli sfidò Alalu (820). Che il vincitore sia re! Così disse Anu (1020).
Lottarono corpo a corpo nella piazza pubblica; gli stipiti tremarono e le mura vibrarono. Alalu (820) piegò le ginocchia; cadde a terra riverso sul petto. Alalu (820) era stato sconfitto in combattimento; per acclamazione Anu (1020) fu proclamato re. Anu (1020) fu scortato fino al palazzo; Alalu (820) non tornò al palazzo. Furtivamente sfuggì alla folla; aveva timore di morire come Lahma (818a). All'insaputa di tutti, si diresse velocemente al Luogo dei Carri Celesti (1095).
Alalu (820) salì su un carro lanciamissili; chiuse il portello dietro di lui. Entrò nella camera anteriore; occupò il sedile del comandante. Accese Ciò Che Mostra il Cammino (1096), riempendo la camera con un'aura bluastra. Risvegliò le Pietre Fiammeggianti (1097); alle sue orecchie il loro ronzio era come dolce musica: Venne azionato il Grande Motore Rombante (1098); brillava di una luce rossastra. All'insaputa di tutti, Alalu (820) si allontanò da Nibiru (800), a bordo della nave celeste fuggì. Alalu (820) fece rotta sulla Terra (666) coperta di neve; scelse la sua destinazione secondo un segreto tramandato dai Tempi del Principio (900).