Capitolo 39°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Decima Tavoletta
Capitolo 39°
Questo è ora il racconto di come rinacque la vita sulla Terra (666), e di come una nuova fonte di oro e altri Terrestri (1075) vennero scoperti al di là degli oceani.
Fu dopo l'incontro sull'Arrata (1082c) che le acque del Diluvio (64b) continuarono a ritirarsi. E la Terra (666), gradualmente, dalle acque iniziò a riemergere. Le regioni montuose erano per lo più intatte, ma le vallate erano sepolte sotto fango e melma. A bordo delle Navi Celesti (1094a) e dei Turbini di Vento (1062a) gli Anunnaki (1072) compirono una ricognizione dei paesaggi sottostanti. Tutto ciò che nei Tempi Antichi (902) esisteva nell'Eden (1084) e nell'Abzu (1085), era ora sepolto sotto il fango! Eridu (1080), Nibru-ki (1081c), Shurubak (1081b), Sippar (1095b) erano scomparse, completamente cancellate.
Ma nelle Montagne del Cedro (1082a), nella luce del Sole, brillava ancora la Grande Piattaforma di Pietra (1095). Il Luogo dell'Atterraggio (1095), creato nei Tempi Antichi (902), era ancora in piedi! Uno dopo l'altro i Turbini di Vento (1062a) atterrarono sulla piattaforma. La Piattaforma (1095) era intatta; all'angolo della rampa di lancio gli enormi blocchi di pietra erano rimasti al loro posto. Ripulendo dai detriti e dai rami d'albero, i primi fecero segno ai Carri Celesti (1094) di atterrare. Uno dopo l'altro i Carri Celesti (1094) scesero, sulla Piattaforma (1095) essi atterrarono.
Vennero allora inviate notizie a Marduk (1031a) su Lahmu (660) e a Nannar (1041b) sulla Luna (941). E anche loro fecero ritorno sulla Terra (666), discesero al Luogo dell'Atterraggio (1095). Poi gli Anunnaki (1072) e gli Igigi (1073) così riuniti vennero convocati in assemblea da Enlil (1040). Siamo sopravvissuti al Diluvio (64b), ma la Terra (666) è devastata! Così disse loro Enlil (1040). Dobbiamo valutare tutti i modi per ritornare a una vita normale, che sia sulla Terra (666) o altrove! Lahmu (660) è stata devastata dal passaggio di Nibiru (800)! Così riferì Marduk (1031a). La sua atmosfera è stata risucchiata, le sue acque sono poi evaporate, si è trasformata in un luogo di tempeste di polvere! La Luna (941), da sola, non è in grado di sostenere la vita, la sosta è possibile solo con le Maschere di Aquila (1101)! Questo raccontò Nannar (1041b) agli altri, e poi continuò con parole di affetto. Una volta lì, è difficile rammentare che era a capo dei nemici di Tiamat (650a). Una compagna della Terra (666), strettamente legata al Destino (1055a) della Terra (666)!
Con affetto Enlil (1040) posò il braccio sulle spalle del proprio figlio (1041b). Ora è della sopravvivenza che dobbiamo preoccuparci! Così Enlil (1040) dolcemente replicò a Nannar (1041b): ora il sostentamento deve essere la nostra principale preoccupazione! Esaminiamo la Camera della Creazione (1081bb) che è ancora sigillata; forse vi ritroveremo i semi di Nibiru (800)! Così disse Enlil (1040) a Enki (1030), ricordandogli dei cereali un tempo creati. Sul fianco della piattaforma , ripulito dal fango, trovarono il Pozzo dei Tempi Remoti (1081bb). Sollevarono la pietra che ne bloccava l'ingresso, entrarono nel santuario. Le casse di diorite erano chiuse con sigilli, ne aprirono i sigilli con una chiave di rame. Al loro interno, in recipienti di cristallo, erano riposti i semi dei cereali di Nibiru (800)! Una volta all'aperto, Enlil (1040) affidò i semi a Ninurta (1041a); così gli disse: Va, terrazza il fianco della montagna, che i cereali di Nibiru (800) ancora una volta diano il pane!
Nelle Montagne del Cedro (1082a) e anche fra le altre montagne, con dighe Ninurta (1041a) arginò le cascate d'acqua. Una volta costruite le terrazze, insegnò al più anziano (Shem (1074g_afcb)) dei figli di Ziusudra (1074g_afc) a coltivare i campi. A Ishkur (1041c), il figlio più giovane, Enlil (1040) assegnò un altro compito: Laddove le acque si sono ritirate, va e trova gli ultimi alberi che danno i frutti! A Ishkur (1041c) venne assegnato il figlio più giovane (Yafet (1074g_afcd)) di Ziusudra (1074g_afc) come coltivatore dei frutti. Il primo frutto che essi trovarono, era l'Uva (1300) portata da Ninmah (1050). Del suo succo, noto come l'elisir degli Anunnaki (1072), Ziusudra (1074g_afc) bevve un sorso. Da un sorso e da un altro ancora, Ziusudra (1074g_afc) venne poi sopraffatto, come un ubriaco si addormentò! Allora Enki (1030) consegnò un dono agli Anunnaki (1072) e ai Terrestri (1075a). Aprì lo scrigno, che Ninagal (1031f) aveva portato, annunciò a tutti il suo sorprendente contenuto. Le Essenze della Vita (690) e le uova della vita possono essere combinate nel ventre degli animali a quattro zampe, salvati nella barca di Ziusudra (1074g_afc). Si moltiplicheranno pecore che daranno carne e lana, noi tutti avremo bestiame per latte e pellami. Poi la Terra (666) sarà ripopolata da altre creature viventi!
Enki (1030) affidò il compito della pastorizia a Dumuzi (1031e), in questo compito lo assisteva il figlio di mezzo (Ham (1074g_afcc)) di Ziusudra (1074g_afc). Poi, Enki (1030) rivolse la propria attenzione alla bruna massa terrestre, laddove un tempo era stato il suo regno e quello dei suoi figli!
Con Ninagal (1031f) creò degli argini fra le montagne alla confluenza di acque vorticose. Cascate impetuose convogliò in un lago, così che le acque, nel lago si raccogliessero. Poi, insieme a Marduk (1031a), ispezionò le terre fra l'Abzu (1085) e il Grande Mare (1085cb).
Laddove un tempo c'erano abitazioni, rifletté su come prosciugare le valli del fiume. A metà del corso de! fiume, dove le acque formavano una cascata, dalle acque fece sorgere un'isola. Nelle sue viscere creò due grotte gemelle, sopra di esse con delle pietre creò delle chiuse. Da lì scavò due canali nelle rocce, creò due canali per convogliarvi le acque. Così era in grado di rallentare o di far accelerare il flusso delle acque che defluivano dagli altipiani. Con dighe, chiuse e i due canali regolava così le acque. Dall'Isola delle Caverne (1085d), l'Isola di Abu (1085e), nella valle del fiume serpeggiante, fece emergere dalle acque. Nella Terra dei Due Canali (1085f), Enki (1030) creò un'abitazione per Dumuzi (1031e) e i pastori.
Con soddisfazione Enlil (1040) inviò notizia di tutto ciò a Nibiru (800); con parole preoccupate Nibiru (800) rispose: Il passaggio ravvicinato, che ha causato tanta devastazione sulla Terra (666) e su Lahmu (660), ha provocato molti danni anche su Nibiru (800).
Lo scudo di polvere d'oro è stato lacerato, l'atmosfera si sta nuovamente rarefacendo. Abbiamo bisogno in fretta di nuovi rifornimenti di oro!
Enki (1030) non perse tempo e si recò neil'Abzu (1085), viaggiò con Gibil (1031b), suo figlio, per cercare l'oro. Tutte le miniere d'oro erano scomparse, dalla valanga d'acqua erano state sepolte. Da tempo, nell'Eden (1084), anche Bad-Tibira (1085a) non esisteva più, a Sippar (1095b) non esisteva più un Luogo dei Carri (1095b)! Le centinaia di Anunnaki (1072), che erano stati sfruttati nelle miniere di Bad-Tibira (1085a), avevano ormai abbandonato la Terra (666). La moltitudine dei Terrestri (1075), coloro che avevano lavorato come Lavoratori Primitivi (1074), erano stati trasformati in argilla dal Diluvio (64b). Dalla Terra (666) non possiamo estrarre più alcun oro! Enki (1030) ed Enlil (1040) questo messaggio irradiarono su Nibiru (800).
Sulla Terra (666) e su Nibiru (800) regnava la disperazione. Fu allora che Ninurta (1041a) completò i suoi compiti nelle Montagne del Cedro (1082a). Compì ancora un viaggio nelle regioni montuose al di là degli oceani. Da quelle lande (1108_a), sull'altro versante della Terra (666), irradiò parole che suscitarono stupore. La valanga di acque ha inciso profonde ferite nei fianchi delle montagne. Dai fianchi delle montagne enormi quantità di oro, pepite grandi e piccole, sono cadute nei fiumi a valle. L'oro potrà essere recuperato senza nemmeno fare la fatica di estrarlo! Enlil (1040) ed Enki (1030) si precipitarono alla lontana regione montuosa, con stupore osservarono quanto era stato scoperto: oro, oro puro, che non aveva bisogno né di essere raffinato, né di essere fuso, giaceva tutt'intorno a loro!
E' un miracolo! Così disse Enki (1030) a Enlil (1040). Ciò che Nibiru (800) aveva chiesto, Nibiru (800) stessa aveva rettificato! La mano invisibile del Creatore di Tutte le Cose (1) permette la vita su Nibiru (800)! Così disse Enlil (1040). Chi raccoglierà ora le pepite, come le invieremo a Nibiru (800)? Così si chiesero i capi. Alla prima domanda Ninurta (1041a) aveva già pronta la risposta: Nelle alte regioni montuose di questo versante della Terra (666) sono sopravvissuti alcuni Terrestri (1075a)! Sono i discendenti (1074eb) di Caino (1074e), loro sanno come manipolare i metalli. I loro capi sono quattro fratelli e quattro sorelle, a bordo di zattere si sono salvati. Ora la cima della loro montagna non è altro che un'isola al centro di un grande lago. Mi ricordano come il protettore dei loro antenati, mi chiamano il Grande Protettore (1041a)! Alla notizia che altri Terrestri (1075a) si erano salvati i Capi (1051a) si sentirono rincuorati. Persino Enlil (1040), che aveva progettato la fine di tutta l'Umanità (1075b), non era più in collera. È la volontà del Creatore di Tutte le Cose (1)! Così si dissero.
Che sia dunque costruito un nuovo Luogo per i Carri Celesti (1095c), per inviare da lì l'oro a Nibiru (800)! Si misero alla ricerca di una nuova pianura il cui suolo si fosse inaridito e indurito. Nelle vicinanze del Luogo dell'Atterraggio (1095ca), in una penisola desolata, trovarono questa pianura. Era piatta come un lago dalle acque calme, circondata da bianche montagne.