Capitolo 19°
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Zecharia Sitchin
Il Libro perduto del Dio Enki
Le Parole di Enki
Quinta Tavoletta
Capitolo 19°
Dall'Abzu (1085) l'oro estratto dalle vene della Terra (666) al Luogo dell'Atterraggio (1095) fu trasportato. Da lì, a bordo di Navicelle Spaziali (1094b), gli Igigi (1073) lo trasportavano alla Stazione di Passaggio (1095a) su Lahmu (660). Da quel pianeta, a bordo di Carri Celesti (1094), il prezioso metallo veniva portato su Nibiru (800). Su Nibiru (800) l'oro veniva ridotto in una sottilissima polvere, veniva usato per proteggere la sua atmosfera. Lentamente nei cieli la frattura si sanò, lentamente Nibiru (800) veniva salvata!
Nell'Eden (1084) le cinque città (1079) vennero completate. A Eridu (1080) Enki (1030) creò una dimora scintillante, la costruì sul suolo, svettante verso l'alto dei cieli. Come una montagna la fece levare dal terreno, la costruì in un posto adatto. Lì vi abitava la sua sposa Damkina (1030a); lì a suo figlio Marduk (1031a) Enki (1030) insegnava a essere saggio. A Nibru-ki (1081c) Enlil (1040) stabilì un Legame Cielo-Terra (1091), era uno spettacolo da ammirare. Al suo centro era posta un'alta colonna (un'antenna?), tanto alta da raggiungere il cielo. Venne collocata su di una piattaforma che non si può rovesciare. Così le parole di Enlil (1040) potevano raggiungere tutti gli insediamenti, su Lahmu (660) e su Nibiru (800) si potevano udire. Da lì i Raggi (1099a) venivano irradiati, il cuore di tutte le terre potevano scrutare. I suoi occhi potevano scandagliare tutte le terre, la sua rete rendeva impossibile che ospiti indesiderati si avvicinassero. Al centro della casa, elevata in cima alla colonna, vi era una camera come una corona, che fissava i cieli distanti. Verso l'orizzonte volgeva il suo sguardo, completava lo zenith celeste. Nella sua Camera Buia Consacrata (1092), la Famiglia del Sole (670) era simboleggiata da dodici emblemi. Sui ME (680) erano registrate le formule segrete del Sole (650) e della Luna (941), di Nibiru (800) e della Terra (666) e di otto divinità celesti. Le Tavole dei Destini (960) irradiavano diversi colori nella Camera (1092). Con essi Enlil (1040) controllava ogni spostamento. Gli Anunnaki (1072) erano sfruttati sulla Terra (666), si lamentavano del lavoro e delle loro condizioni. Mal tolleravano i cicli veloci della Terra (666), dell'elisir venivano date loro solo piccole porzioni.
Gli Anunnaki (1072) erano sfruttati nell'Eden (1084), il lavoro nell'Abzu (1085) era ancora più estenuante. Gli Anunnaki (1072) vennero rimandati in squadre su Nibiru (800), e squadre nuove ne giungevano. Gli Igigi (1073), che lavoravano su Lahmu (660), più di tutti si lamentavano: quando da Lahmu (660) scendevano sulla Terra (666), sulla Terra (666) chiedevano un luogo ove riposare.
Enlil (1040) ed Enki (1030) scambiarono parole con Anu (1020), consultarono il re: Che il loro capo venga sulla Terra (666), discutiamone con Anzu (1150)! Così disse loro Anu (1020). Anzu (1150) discese sulla Terra (666) dei cicli, riferì a Enlil (1040) e a Enki (1030) delle lamentele. Che Anzu (1150) sia informato delle nuove opere! Diceva Enki (1030) a Enlil (1040). Gli mostrerò l'Abzu (1085), tu gli rivelerai il Legame Cielo-Terra (1091)! Alle parole di Enki (1030), Enlil (1040) acconsentì. Ad Anzu (1150) Enki (1030) mostrò l'Abzu (1085), gli fece vedere il duro lavoro nelle miniere. Enlil (1040) invitò Anzu (1150) a Nibru-ki (1081c), gli permise di entrare nella Sacra Camera Buia (1092).
Nella parte più interna del Santuario (1092) spiegò ad Anzu (1150) il significato delle Tavole dei Destini (960). Ad Anzu (1150) venne mostrato quanto facevano gli Anunnaki (1072) nelle Cinque Città (1079). Promise sollievo agli Igigi (1073) che sarebbero giunti al Luogo dell'Atterraggio (1095). Poi tornò a Nibru-ki (1081c) per discutere le lamentele degli Igigi (1073). Anzu (1150) era un principe fra i principi, i suoi antenati erano di seme regale. Quando ritornò al Legame Cielo-Terra (1091), pensieri malvagi riempirono il suo cuore. Aveva in mente di rubare le Tavole dei Destini (960). Progettava in cuor suo di assumere il controllo dei decreti della Terra (666) e del Cielo.
Progettava in cuor suo di spodestare Enlil (1040), il suo fine era di governare sia gli Igigi (1073) che gli Anunnaki (1072)! Ignaro di ciò e nulla sospettando Enlil (1040) permise ad Anzu (1150) di restare all'entrata del santuario. Ignaro di ciò e nulla sospettando Enlil (1040) lasciò il Santuario (1092), per rinfrescarsi con una nuotata se ne andò.
Con fine malvagio Anzu (1150) si impossessò delle Tavole dei Destini (960). Scappò via a bordo di una Nave Celeste (1094a), velocemente si recò alla Montagna delle Camere Celesti (1095_a). Lì, nel Luogo dell'Atterraggio (1095), gli Igigi (1073) ribelli lo attendevano. Si preparavano a dichiarare Anzu (1150) re della Terra (666) e di Lahmu (660)!
Nel Santuario (1092) di Nibru-ki (1081c) il fulgore si spense, il ronzio si placò. Il silenzio avvolse il luogo, sospese erano le formule divine. A Nibru-ki (1081c) Enlil (1040) era ammutolito, dal tradimento era sopraffatto. A Enki (1030) pronunciò parole colme di rabbia, sugli antenati di Anzu (1150) lo interrogò. A Nibru-ki (1081c) i capi si riunirono, gli Anunnaki (1072) che decretano il Fato (1054) si consultarono con Anu (1020). Anzu (1150) deve essere catturato, le Tavole (960) devono tornare al Santuario (1092)! Così sentenziò Anu (1020). Chi affronterà i ribelli? Chi recupererà le Tavole (960)? Così i capi si interrogavano.
Con le Tavole dei Destini (960) in suo possesso, Anzu (1150) è invincibile! Così commentavano. Ninurta (1041a), incoraggiato dalla madre (1050), si fece avanti: Sarò il guerriero di Enlil (1040), vincerò Anzu (1150)! Così disse Ninurta (1041a). Ninurta (1041a) fece rotta verso il fianco della montagna, intraprese il viaggio per catturare Anzu (1150), il fuggitivo. Anzu (1150), dal suo nascondiglio, si faceva gioco di Ninurta (1041a): le Tavole (960) sono la mia protezione, invincibile ora sono!
Ninurta (1041a) scagliò contro Anzu (1150) Dardi di Luce (1066a); le frecce (1066a) non riuscirono ad avvicinarsi ad Anzu (1150): tornarono indietro. La battaglia si placò, le armi di Ninurta (1041a) non sconfissero Anzu (1150)!
Enki (1030) allora dette un consiglio a Ninurta (1041a): risveglia una tempesta con il tuo Turbine di Vento (1062). Che la polvere ricopra il volto di Anzu (1150), che le ali del suo Uccello del Cielo (1094a) vengano arruffate! Enlil (1040) creò un'arma potente per il proprio figlio, un missile Tillum (1066b). Attaccalo alla tua Arma della Tempesta (1062), quando le ali sono l'una a fianco dell'altra, spara contro Anzu (1150)! Queste istruzioni dette Enlil (1040) a Ninurta (1041a), suo figlio. Quando le ali sono l'una a fianco dell'altra, come un fulmine fai volare il missile! Ancora una volta Ninurta (1041a) si alzò in volo a bordo del suo Turbine di Vento (1062); Anzu (1150) si levò a bordo del suo Uccello del Cielo (1094a) per sfidarlo. Ala contro ala! Urlò Anzu (1150) in preda alla rabbia. Questa battaglia segnerà la tua fine! Ninurta (1041a) seguì le istruzioni di Enki (1030); con il suo Turbine di Vento (1062) sollevò una tempesta di polvere. La polvere coprì il volto di Anzu (1150), le punte dell'ala del suo Uccello del Cielo (1094a) erano esposte. Al loro centro Ninurta (1041a) scagliò il missile (1066b), un fulgore fiammeggiante avviluppò le punte delle ali di Anzu (1150). Le sue ali iniziarono a ondeggiare come farfalle; Anzu (1150) cadde al suolo. La terra tremò e i cieli si oscurarono. Ninurta (1041a) fece prigioniero Anzu (1150), caduto al suolo; da lui recuperò le Tavole (960).
Dalla montagna gli Igigi (1073) osservavano la scena. Allorché Ninurta (1041a) giunse sul Luogo dell'Atterraggio (1095), essi tremarono e gli baciarono i piedi. Ninurta (1041a) liberò il prigioniero Abgal (1201) e gli Anunnaki (1072), la sua vittoria ad Anu (1020) e Enlil (1040) annunciò. Fece allora ritorno a Nibru-ki (1081c), nella sua Camera più Interna (1092) le Tavole (960) furono reinstallate. La luminosità la pervase di nuovo, il ronzio dei ME (680) nelle Tavole (960) nuovamente si udì.
Per essere giudicato Anzu (1150) venne condotto al cospetto dei Sette Che Giudicano (1026). Enlil (1040) e la sua sposa Ninlil (1040a), Enki (1030) e la sua sposa Ninki (1030a), che prima si chiamava Damkina (1030a), e i figli Nannar (1041b) e Marduk (1031a) erano lì; anche Ninmah (1050) era fra i giudici. Ninurta (1041a) parlò della sua azione malvagia. Non vi era giustificazione, che la morte sia la sua punizione! Così disse. Gli Igigi (1073) si lamentavano a ragione, avevano bisogno di un luogo di riposo sulla Terra (666)! Così replicò Marduk (1031a). Con la sua azione malvagia Anzu (1150) ha messo in pericolo tutti gli Anunnaki (1072) e gli Igigi (1073)! Così disse Enlil (1040). Enki (1030) e Ninmah (1050) concordavano con Enlil (1040); il maligno doveva essere eliminato! Così dissero.
I Sette (1026) condannarono Anzu (1150) alla morte per esecuzione. Che con un Raggio Letale (1069a) il soffio della vita di Anzu (1150) sia spento. Che il suo corpo sia lasciato in pasto agli avvoltoi! Così disse Ninurta (1041a). Che venga sepolto su Lahmu (660), in una grotta accanto a quella di Alalu (820) sia posto a riposare! Così suggerì Enki (1030). I due discendevano dallo stesso seme ancestrale!