Capitolo 29° - Sapere

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Capitolo 29°

Epica > Enki > Il Libro Perduto > 8° Tavoletta
Zecharia Sitchin

Il Libro perduto del Dio Enki

Le Parole di Enki
SINOSSI DELL'OTTAVA TAVOLETTA
  • Il vasto sapere di Adapa stupisce i saggi di Nibiru
  • Per ordine di Anu Adapa viene condotto a Nibiru
  • Il primo viaggio spaziale di un Terrestre
  • Enki rivela ad Anu il segreto della paternità di Adapa
  • Enki giustifica la propria azione con la necessità di procurare più cibo
  • Adapa viene rispedito sulla Terra per iniziare la coltivazione e il pascolo
  • Enlil ed Enki creano semi da coltivare e razze di ovini
  • Ninurta insegna a Caino la coltivazione agricola
  • Marduk insegna ad Abele l'arte della pastorizia e della lavorazione della lana
  • Lottando per l'acqua, Caino colpisce e uccide Abele
  • Caino viene processato per omicidio, condannato all'esilio
  • Adapa e Titi hanno altri discendenti che si uniscono fra consanguinei
  • Sul letto di morte Adapa benedic e suo figlio Sati, lo nomina suo erede
  • Un discendente, Enkime , viene condotto a Lahmu da Marduk
Ottava Tavoletta
Capitolo 29°

Che Adapa (1074c), il Terrestre (1075), sia condotto a Nibiru (800)! Questa fu la decisione di Anu (1020).

Enlil (1040) non fu contento della decisione: chi avrebbe mai pensato fosse possibile, che, creando un Lavoratore Primitivo (1075), quell'essere sarebbe diventato simile a noi, che, dotato di conoscenza, avrebbe viaggiato fra Terra (666) e cielo! Su Nibiru (800) berrà le acque di lunga vita, mangerà il cibo di lunga vita. Colui che è della Terra (666) diventerà come uno di noi Anunnaki (1072)! Così Enlil (1040) diceva a Enki (1030) e agli altri capi.
Lo stesso Enki (1030) non era contento della decisione; torvo era il suo volto dopo che Anu (1020) ebbe parlato. Dopo che Anu (1020) ebbe parlato, Enki (1030) concordò con il proprio fratello: Chi lo avrebbe potuto prevedere! Così disse Enki (1030) agli altri. I fratelli sedettero a riflettere; anche Ninmah (1050) era con loro a discutere la faccenda. L'ordine di Anu (1020) non si può disobbedire! Così disse loro.
Che Adapa (1074c) sia accompagnato a Nibiru (800) dai nostri giovani, perché abbia meno paura, perché spieghi le cose ad Anu (1020)! Così disse Enki (1030) agli altri. Che Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e) siano suoi compagni. Così potranno vedere per la prima volta Nibiru (800) con i propri occhi! Il suggerimento venne approvato da Ninmah (1050): i nostri giovani, nati sulla Terra (666) si stanno dimenticando di Nibiru (800), i loro cicli vitali sono sopraffatti da quelli della Terra (666). Che anche i due figli di Enki (1030), non ancora sposati, viaggino fino a Nibiru (800). Forse anch'essi potranno trovare lì delle mogli! Quando la successiva Camera Celeste (1094a) proveniente da Nibiru (800) giunse a Sippar (1095b), Ilabrat (1207), un visir di Anu (1020), scese dalla Camera (1094a). Sono venuto a prendere Adapa (1074c), il Terrestre (1075a)! Così egli si rivolse ai capi. I capi presentarono Adapa (1074c) a Ilabrat (1207); gli mostrarono anche Titi (1074d) e i suoi figli. Sono davvero fatti a nostra immagine e somiglianza! Così esclamò Ilabrat (1207). Anche Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e), figli di Enki (1030), furono presentati a Ilabrat (1207). Sono stati scelti per accompagnare Adapa (1074c) nel suo viaggio! Così gli disse Enki (1030). Anu (1020) sarà felice di vedere i propri nipoti! Così disse Ilabrat (1207). Per ascoltare le istruzioni, Enki (1030) convocò Adapa (1074c). Così parlò ad Adapa (1074c): Adapa (1074c), stai per recarti su Nibiru (800), il pianeta dal quale proveniamo. Sarai condotto al cospetto di Anu (1020), nostro re, sarai presentato a sua maestà. Al suo cospetto ti inchinerai. Parla solo se vieni interrogato; dai risposte brevi. Ti saranno forniti nuovi abiti; indossa gli indumenti nuovi. Ti daranno un pane che non si trova sulla Terra (666); il pane è morte, non mangiarlo! In un calice ti daranno un elisir da bere; l'elisir è morte, non berlo! Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e), i miei figli, viaggeranno con te, presta attenzione alle loro parole e così vivrai!
Queste istruzioni Enki (1030) dette ad Adapa (1074c). Lo ricorderò, rispose Adapa (1074c). Enki (1030) convocò Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e), impartì loro una benedizione e dette loro consigli. Sarete condotti al cospetto di Anu (1020), il re, mio padre; al suo cospetto vi inchinerete e gli renderete omaggio. Non lasciatevi intimorire da principi e nobili, siete loro pari. La vostra missione è quella di riportare Adapa (1074c) sulla Terra (666), non lasciatevi incantare dalle delizie di Nibiru (800)! Lo ricorderemo! Così dissero Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e). Enki (1030) abbracciò Dumuzi (1031e), il figlio più giovane; sulla fronte lo baciò. Enki (1030) abbracciò Ningishzidda (1031d), il figlio saggio, sulla fronte lo baciò. Nelle mani di Ningishzidda (1031d) depose, non visto, una tavoletta sigillata. La consegnerai in segreto a mio padre Anu (1020)! Così gli ordinò Enki (1030).
Poi i due partirono con Adapa (1074c) alla volta di Sippar (1095b), si recarono al Luogo dei Carri (1095b). I tre si presentarono a Ilabrat (1207), visir di Anu (1020). Gli indumenti degli Igigi (1073) vennero consegnati a Ningishzidda (1031d) e a Dumuzi (1031e), come aquile celesti vennero abbigliati. Ad Adapa (1074c) vennero tagliati i capelli arruffati, gli venne dato un Elmetto (1101) come quello di Aquila. Al posto del perizoma gli venne fatto indossare un indumento attillato. Tra Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e) venne fatto sedere in Quello Che Sale (1094d). Quando venne dato il segnale, il Carro Celeste (1094) rombò e vibrò. Adapa (1074c), impaurito, si rannicchiò e gridò: l'Aquila senza ali (1094) si sta alzando in volo! Ningishzidda (1031d) e Dumuzi (1031e) misero le braccia attorno ai suoi fianchi, con parole di conforto lo calmarono.
Quando si furono alzati per circa una lega (679), guardarono la Terra (666): videro le sue terre, separate fra loro da mari e oceani. Quando si furono alzati per circa due leghe (679), l'oceano si era rimpicciolito tanto da sembrare una tinozza, la terra asciutta era ridotta a un cestino. Quando si furono alzati per circa tre leghe (679), guardarono ancora una volta il luogo dal quale erano partiti: la Terra (666) si era ridotta a una piccola sfera, ingoiata nell'infinito da un mare di oscurità. Di nuovo Adapa (1074c) si agitò; si rannicchiò e gridò: Riportatemi indietro! Così implorò. Ningishzidda (1031d) posò la mano sul collo di Adapa (1074c); in un attimo Adapa (1074c) si tranquillizzò.
Quando atterrarono su Nibiru (800), molta era la curiosità. Tutti volevano vedere i figli di Enki (1030), nati sulla Terra (666), e, ancora di più, erano curiosi di incontrare un Terrestre (1075a): un essere proveniente da un altro mondo era giunto su Nibiru (800)! Così urlavano le folle. Insieme a Ilabrat (1207) furono condotti a palazzo, per essere lavati e profumati con unguenti. Vennero dati loro indumenti idonei e puliti. Dando ascolto alle parole di Enki (1030), Adapa (1074c) indossò il nuovo abito. Nel palazzo si aggiravano nobili ed eroi, principi e consiglieri si riunirono nella sala del trono. Alla sala del trono Ilabrat (1207) li condusse, dietro di lui veniva Adapa (1074c), e a chiudere il corteo ancora i due figli di Enki (1030). Nella sala del trono si inchinarono al cospetto di Anu (1020), il re. Dal suo trono Anu (1020) si fece avanti. Nipoti miei! Nipoti miei! Così esclamò. Abbracciò Dumuzi (1031e), abbracciò Ningishzidda (1031d). Con occhi pieni di lacrime li abbracciò, li baciò.
Invitò Dumuzi (1031e) a sedersi alla sua destra, Ningishzidda (1031d) si sedette alla sua sinistra. Poi Ilabrat (1207) presentò ad Anu (1020) Adapa (1074c), il Terrestre (1075a).
Comprende la nostra lingua? Anu (1020), il re, chiese a Ilabrat (1207). La comprende, gli è stata insegnata dal dio Enki (1030) in persona! Così rispose Ilabrat (1207). Avvicinati! Così Anu (1020) disse ad Adapa (1074c). Come ti chiami e qual è la tua occupazione? Adapa (1074c) fece un passo avanti, nuovamente si inchinò: Adapa (1074c) è il mio nome, del dio Enki (1030) sono il servo! Queste parole pronunciò Adapa (1074c); grande stupore causò la sua risposta. Una meraviglia delle meraviglie si è realizzata sulla Terra (666)! Così dichiarò Anu (1020). Una meraviglia delle meraviglie si è realizzata sulla Terra (666)! Così esclamarono tutti i presenti. Che ci sia una celebrazione, diamo così il benvenuto ai nostri ospiti! Così disse Anu (1020).
Anu (1020) condusse tutti coloro che erano riuniti al salone dei banchetti, mostrò con orgoglio le tavole imbandite. Alle tavole imbandite il pane di Nibiru (800) venne offerto ad Adapa (1074c) ma lui non ne mangiò. Alle tavole imbandite l'elisir di Nibiru (800) venne offerto ad Adapa (1074c) ma lui non ne bevve.
Da questo rifiuto Anu (1020), il re, era confuso, era offeso: perché Enki (1030) ha inviato a Nibiru (800) questo Terrestre (1075a) maleducato, per rivelargli le vie celesti? Avvicinati, Adapa (1074c)! Così Anu (1020) gli ordinò. Perché non hai né mangiato, né bevuto e hai rifiutato la nostra ospitalità? Enki (1030), il mio signore, mi ha ordinato: non mangiare il pane, non bere l'elisir! Con queste parole Adapa (1074c) rispose ad Anu (1020), il re. Che cosa strana! Così disse Anu (1020). Per quale motivo Enki (1030) ha messo in guardia un Terrestre (1075) dal nostro pane e dal nostro elisir? Ne chiese ragione a Ilabrat (1207), ne chiese ragione a Dumuzi (1031e); Ilabrat (1207) non conosceva la risposta, Dumuzi (1031e) non ne seppe dare una spiegazione. Chiese allora a Ningishzidda (1031d). Può darsi che la risposta sia racchiusa qui! Così replicò Ningishzidda (1031d) ad Anu (1020). Consegnò allora ad Anu (1020), il re, la tavoletta segreta che di nascosto aveva portato con sé. Incuriosito era Anu (1020), preoccupato era Anu (1020); per decifrare la tavoletta si ritirò nella sua stanza privata.
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