Capitolo 36° - Sapere

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Capitolo 36°

Epica > Enki > Il Libro Perduto > 9° Tavoletta
Zecharia Sitchin

Il Libro perduto del Dio Enki

Le Parole di Enki
Nona Tavoletta
Capitolo 36°

Questo è ora il racconto di come gli Anunnaki (1072) decisero di abbandonare la Terra (666), e di come fecero il giuramento di lasciar perire l'Umanità (1075b) nel Diluvio (64b).

A Nibru-ki (1081c), Enlil (1040) convocò il Consiglio (1025) dei Comandanti degli Anunnaki (1072) e degli Igigi (1073). Erano presenti anche i Figli dei Capi (1051a) e i loro figli. Enlil (1040) rivelò loro in segreto notizia dell'imminente calamità (64b). La Missione Terra (664) è giunta a una triste fine! Così affermò solennemente. Tutti coloro che desiderano partire a bordo di Navi Celesti (1094a) già approntate, saranno evacuati a Nibiru (800). Ma se hanno spose terrestri, senza di loro dovranno partire. Che gli Igigi (1073) affezionati alle loro spose e ai loro figli, trovino rifugio sulle vette più alte della Terra (666)! Per quei pochi di noi Anunnaki (1072), che decideranno di restare, il rifugio saranno le Navi Celesti (1094a), nei cieli della Terra (666). Per attendere la calamità, per essere testimoni del Fato (1054) della Terra (666)! In qualità di comandante, sarò il primo a restare! Così disse Enlil (1040). Che gli altri compiano ciascuno la propria scelta!
Scelgo di restare con mio padre (1040) per affrontare la calamità! Così annunciò Ninurta (1041a). Dopo il Diluvio (64b) farò ritorno alle Terre al di Là degli Oceani (1108_a)!
Nannar (1041b), primogenito di Enlil (1040) sulla Terra (666), espresse uno strano desiderio: di attendere il Diluvio (64b) non nei cieli della Terra (666), bensì in quelli della Luna (941). Così egli desiderava. Enki (1030) alzò allora le sopracciglia; Enlil (1040), pur se perplesso, acconsentì.
Ishkur (1041c), figlio più giovane di Enlil (1040), prese la decisione di restare sulla Terra (666) insieme a suo padre.
Utu (1042ba) e Inanna (1042bb), figli di Nannar (1041b), nati sulla Terra (666), dichiararono che sarebbero rimasti.
Enki (1030) e Ninki (1030a) scelsero di restare e di non abbandonare la Terra (666); con orgoglio la loro decisione annunciarono.
Gli Igigi (1073) e Sarpanit (1031aa) non abbandonerò! Così Marduk (1031a) dichiarò infuriato.
Uno alla volta gli altri figli di Enki (1030) annunciarono la propria decisione di restare: Nergal (1031c) e Gibil (1031b), Ninagal (1031f) e Ningishzidda (1031d) e anche Dumuzi (1031e).
Tutti gli occhi si puntarono su Ninmah (1050)! Con orgoglio annunciò la sua decisione di restare: Qui è il lavoro di tutta la mia vita! Non abbandonerò i Terrestri (1075a), frutto della mia creazione!
Alle sue parole gli Igigi (1073) e gli Anunnaki (1072) si agitarono; si informarono sul Fato (1054) dei Terrestri (1075a). Che i Terrestri (1075a) periscano per i loro abomini! Così proclamò Enlil (1040). Abbiamo creato un essere mirabile, noi dobbiamo salvarlo! Così dichiarò Enki (1030) con voce tonante a Enlil (1040). A queste parole Enlil (1040) ribatté con altrettanta collera: Sin dal principio, in ogni momento, hai modificato le decisioni prese! Hai dato ai Lavoratori Primitivi (1074) la possibilità di procreare, a loro hai trasmesso il nostro Scibile (690)! Hai preso nelle tue mani il potere del Creatore di Tutte le Cose (1). Da quel momento hai macchiato anche questo potere di abomini. Con fornicazione hai concepito Adapa (1074c), hai dato così la Comprensione (1089_a) alla sua stirpe! Hai condotto i suoi discendenti fino ai cieli, hai condiviso con loro la nostra Saggezza (1089_b)! Hai infranto ogni regola, hai ignorato decisioni e ordini.
A causa tua un Terrestre Civilizzato (1075a) è stato ucciso dal proprio fratello. A causa di Marduk (1031a), tuo figlio, gli Igigi (1073) hanno celebrato matrimoni misti con le Terrestri (1075_a). Chi è divino da Nibiru (800), e chi solo appartiene la Terra (666), nessuno più lo sa! Basta! Basta! Dico a tutto ciò! Gli abomini non possono continuare! Ora che una Calamità (64b) è stata decretata da un destino sconosciuto, lasciamo che accada ciò che deve accadere! Così Enlil (1040) infuriato asserì. Che tutti i capi giurino solennemente di lasciar accadere gli eventi senza ostacolarli! Così Enlil (1040) chiese a tutti loro.
Il primo a fare il giuramento del silenzio fu Ninurta (1041a); seguirono gli altri che erano dalla parte di Enlil (1040). Nergal (1031c), fra i figli di Enki (1030) fu il primo a prestare giuramento; altri figli di Enki (1030) poi lo seguirono. Al tuo comando obbedisco! Così disse Marduk (1031a) a Enlil (1040). Ma a che pro giurare? Se gli Igigi (1073) abbandoneranno le proprie mogli, la paura non si diffonderà allora tra i Terrestri (1075a)?
Ninmah (1050) era in lacrime; sottovoce sussurrò le parole del giuramento. Enlil (1040) fissò Enki (1030), suo fratello. È il volere del Re (1020) e del consiglio! Così gli disse. Perché mi vuoi legare con un giuramento solenne? Così chiese Enki (1030) al fratello. Hai già preso la decisione, è un comandamento sulla Terra (666)! Non posso arrestare le acque del Diluvio (64b), non posso salvare la moltitudine dei Terrestri (1075a). Perciò a quale giuramento mi vuoi legare? Così chiese Enki (1030) al proprio fratello. Che accada tutto, come decretato dal Fato (1054), che sia nota come la decisione di Enlil (1040). Che solo su di lui ricadano per sempre le responsabilità! Così disse Enki (1030) rivolto a tutti.
Poi Enki (1030) si allontanò dall'assemblea; anche Marduk (1031a) lo seguì. Con ordini concisi Enlil (1040) riportò l'assemblea al silenzio. Assegnò con ferma decisione i compiti che bisognava ancora portare a termine. Divise il gruppo fra coloro che sarebbero partiti e coloro che sarebbero rimasti. Affinché stabilissero un luogo per le riunioni, affinché decidessero l'attrezzatura da portare, affinché assegnassero i carri.
I primi a partire furono coloro che tornavano su Nibiru (800). Fra molti abbracci, con gioia mista a dolore, salirono a bordo delle Navi Celesti (1094a). Uno dopo l'altro i veicoli si levarono, rombando , da Sippar (1095b). All'inizio coloro che restarono urlarono: Buon Viaggio! Poi, mute restarono le grida.
Dopo che furono completati i lanci verso Nibiru (800), fu la volta di Marduk (1031a), degli Igigi (1073) e delle loro spose terrestri (1075_a). Marduk (1031a) li radunò tutti al Luogo dell'Atterraggio (1095), offrì loro la scelta: di andare con lui, Sarpanit (1031aa), i suoi due figli e le figlie a Lahmu (660), per attendere la Calamità (64b). Oppure di disperdersi nelle lontane regioni montuose della Terra (666), per trovare un rifugio dal Diluvio (64b).
Allora Enlil (1040) prese nota di chi restava, formò dei gruppi e assegnò loro dei Carri (1094). Enlil (1040) diresse Ninurta (1041a) alle regioni montuose al di là degli oceani (1108_a), affinché riferisse degli sconvolgimenti sulla Terra (666). Enlil (1040) incaricò Nergal (1031c) ed Ereshkigal (1031ca) di tenere sotto controllo la Terra Bianca (1108_b). Enlil (1040) affidò a Ishkur (1041c) il compito di difendersi da un assalto dei Terrestri (1075a). Di sbarrare l'accesso, di erigere e rinforzare barriere e ostacoli.
Di tutti i preparativi Sippar (1095b), Luogo dei Carri Celesti (1095b), fu il centro. Da Nibru-ki (1081c), Enlil (1040) trasferì a Sippar (1095b) le Tavole dei Destini (960), in quel luogo fu creato temporaneamente un Legame Cielo-Terra (1091). Enlil (1040) si rivolse allora a Enki (1030), suo fratello, così gli disse: In ogni caso, se si dovesse mai sopravvivere alla Calamità (64b), facciamo sì che tutto ciò che è accaduto, possa essere ricordato.
A Sippar (1095b), nelle viscere della Terra (666), seppelliamo tavolette con le registrazioni. Che in futuro si possa svelare ciò che gli abitanti di un pianeta hanno fatto su di un altro! Enki (1030) approvò le parole di Enlil (1040), suo fratello. In scrigni d'oro riposero i ME (680) e altre tavolette! Per i posteri, nelle viscere della Terra (666), a Sippar (1095b), li seppellirono. Così pronti, i Capi (1051a) attesero il segnale per la partenza. Osservarono con apprensione l'avvicinarsi di Nibiru (800) al suo grande circuito. Fu in quel periodo di ansiosa attesa che Enki (1030) si rivolse a Ninmah (1050), sua sorella. A lei così Enki (1030) disse: Nella sua preoccupazione per i Terrestri (1075a), Enlil (1040) si è dimenticato di tutti gli altri esseri viventi!
Quando la valanga d'acqua si riverserà sulle terre, anche le altre creature viventi, alcune originarie di Nibiru (800), per lo più invece evolute sulla Terra (666), in un sol colpo saranno condannate all'estinzione.
Che noi, io e te, possiamo almeno preservarne il seme, che possiamo estrarne le essenze vitali per proteggerle! Ninmah (1050), Colei Che dette la Vita (1050), approvò le parole di Enki (1030): Io lo farò a Shurubak (1081b), tu lo farai con le creature che vivono nell' Abzu (1085! Così disse a Enki (1030).
Mentre gli altri erano seduti a oziare, Enki (1030) e Ninmah (1050) intrapresero un compito impegnativo. A Shurubak (1081b), Ninmah (1050) fu aiutata da alcune delle sue assistenti. Nell'Abzu (1085), nella vecchia Casa della Vita (1087), Enki (1030) fu assistito da Ningishzidda (1031d). Raccolsero essenze vitali (690) di maschi e femmine e le uova della vita. Di ciascuna specie, due alla volta, due alla volta, a Shurubak (1081b) e nell'Abzu (1085) le conservarono. Per ricrearle mentre erano portate nel Circuito della Terra (945), per ricombinare in seguito gli esseri viventi. Fu allora che giunsero notizie da Ninurta (1041a): il rombo della Terra (666) è davvero infausto! Fu allora che giunsero notizie da Nergal (1031c) e da Ereshkigal (1031ca): la Terra Bianca (1108_b) è scossa!
A Sippar (1095b) si riunirono tutti gli Anunnaki (1072) per attendere il Giorno del Diluvio (64ba).
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