10° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
DIO
10°Capitolo
Attributi della Divinità
Può l’uomo comprendere la natura intima di Dio?
No: gli occorrerebbe un senso che gli manca.
Sarà mai dato all’uomo di comprendere il mistero della Divinità?
Quando il suo spirito, non più ottenebrato dalla materia, si sarà per la sua perfezione avvicinato a Dio, lo comprenderà, quanto la creatura può comprendere il Creatore.
Kardec: Le facoltà dell’uomo, perché inferiori, non gli permettono di comprendere la natura intima di Dio. Nell’infanzia dell’umanità l’uomo lo confonde spesso con la creatura (creazione), di cui gli attribuisce le imperfezioni; ma, come si svolge in esso il senso morale, il suo pensiero penetra meglio nel fondo delle cose, e se ne forma un’idea più giusta e più conforme alla ragione, quantunque sempre imperfetta.
Se non ci è dato di comprendere la natura intima di Dio, possiamo noi concepire alcune delle sue perfezioni?
Alcune sì. L’uomo le intravede col pensiero tanto meglio, quanto più si eleva al di sopra della materia.
Quando diciamo che Dio è eterno, infinito, immutabile, immateriale, unico, onnipotente, supremamente giusto e buono non abbiamo noi l’idea esatta dei suoi attributi?
Secondo il vostro modo di vedere, sì, perché con questa parola credete di abbracciar tutto. Sappiate però, che vi sono cose superiori all’intelligenza dell’uomo più intelligente, per esprimere le quali il vostro linguaggio, limitato alle idee e sensazioni umane, non possiede vocaboli. La ragione infatti vi dice che Dio deve avere tutte le perfezioni in supremo grado, poiché, se una sola non ne avesse o se una sola non fosse in grado infinito, Egli non sarebbe superiore a tutto, e per conseguenza non sarebbe Dio. Per essere al di sopra di tutto Iddio deve non soggiacere ad alcun mutamento, e non avere alcuna delle imperfezioni, che possono concepirsi dalla mente umana».
Kardec: Dio è ETERNO: se Egli avesse avuto principio, sarebbe uscito dal nulla, o dovrebbe la sua creazione a un essere anteriore. In tal guisa rimontiamo di grado in grado all’infinito, ed all’eternità.
Egli è IMMUTABILE: se fosse soggetto a cambiamenti, le leggi, che reggono l’universo, non avrebbero stabilità.
Egli è IMMATERIALE: cioè la sua natura differisce da tutto quello che chiamiamo materia; diversamente non sarebbe immutabile, perché soggetto alle trasformazioni della materia.
Egli e UNICO: se vi fossero più Dei, nell’ordinamento dell’universo non vi sarebbe né unità di concetto, né unità di potenza.
Egli è ONNIPOTENTE: perché è unico; se non avesse la somma potenza, vi sarebbe qualcuno più potente od almeno di pari potenza di Lui; quindi non avrebbe fatto tutte le cose, e quelle cose che non avrebbe fatto Lui, sarebbero opera di un altro Dio.
Egli è SUPREMAMENTE GIUSTO E BUONO: e infatti la provvidenziale sapienza delle leggi divine si rivela così nelle cose più piccole come nelle più grandi, e tale sua sapienza rende impossibile il dubitare della sua giustizia e della sua bontà.