20° Capitolo - Sapere

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20° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _A_ > La Creazione

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

La Creazione
20°Capitolo

Pluralità dei Mondi abitati

I globi, che si muovono nello spazio, sono tutti abitati?
Sì, e l’uomo della terra è lungi dall’essere, come crede il primo in intelligenza, in bontà e in perfezione. Nondimeno vi sono uomini i quali si credono grandi, e pensano che solo questo piccolissimo globo abbia il privilegio di albergare esseri ragionevoli. Orgoglio e vanità! Stimano che Dio abbia creato l’universo unicamente per loro.

Kardec: Dio ha popolato i mondi di esseri viventi, i quali concorrono tutti all’intento finale della Provvidenza. Il credere gli esseri viventi limitati al solo punto che abitiamo noi nell’universo, sarebbe mettere in dubbio la sapienza di Dio, che non ha
fatto nulla di inutile, e quindi ha dovuto assegnare ai mondi un compito più grande che quello di ricrearci la vista. D’altra parte nulla, non nella posizione, non nel volume, non nella costituzione fisica della terra, può ragionevolmente far credere che essa sola abbia il privilegio di essere abitata, ad esclusione di tante migliaia di mondi consimili.

La costituzione fisica dei differenti globi è la stessa in tutti?
No: in ciascuno è diversa.

I mondi più lontani dal sole sono forse privi dì luce e di calore giacché il grande astro non ha per loro che l’apparenza di una stella?
Credete voi che non vi siano altre sorgenti di luce e di calore fuori che il sole? Non contate per nulla l’elettricità, che in certi mondi ha un compito mille volte più importante che sulla terra? Del resto chi vi dice che tutti gli esseri siano della vostra stessa maniera e con organi conformati come i vostri?

Kardec: Le condizioni di esistenza degli esseri che abitano vari mondi, devono essere appropriate al mezzo, in cui sono chiamati a vivere. Se non avessimo mai veduto pesci, non potremmo comprendere che vi siano esseri capaci di vivere nell’acqua. Lo stesso accade negli altri mondi, i quali senza dubbio hanno elementi che ci sono ignoti. Non vediamo noi sulla terra le lunghe notti dei poli illuminate dall’elettricità delle aurore polari? Quale impossibilità dunque, che in certi mondi l’elettricità sia più abbondante che sulla terra, e vi abbia un’azione generale, di cui non possiamo comprendere gli effetti? Per conseguenza, quei mondi possono portare in se stessi le sorgenti di calore e di luce necessarie ai loro abitanti.
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