142° Capitolo - Sapere

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142° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _D_ > Legge di Libertà

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

LEGGE DI LIBERTA'
142°Capitolo

Conoscenza dell’Avvenire

Può essere rivelato all’uomo l’avvenire?
In generale gli è nascosto: Iddio non ne permette la rivelazione che in casi rarissimi e straordinari.

Per quale ragione è nascosto l’avvenire all’uomo?
Se l’uomo conoscesse l’avvenire, trascurerebbe il presente, e non agirebbe con piena libertà, poiché, dominato dal pensiero che, se una cosa deve accadere, riterrebbe inutile occuparsene, o cercherebbe di evitarlo. Ma Dio non lo ha voluto, affinché ognuno concorresse al compimento delle cose stabilite, perfino a quelle a cui vorrebbe opporsi. Così voi stessi preparate più volte, senz’avvedervene, gli avvenimenti che si effettueranno nel corso della vostra vita.

Se torna utile che l’avvenire sia nascosto, perché Dio ne permette talvolta la rivelazione?
Perché allora la prescienza deve facilitare il compimento della cosa, piuttosto che ostacolarlo, con l’eccitare ed agire diversamente di come si sarebbe fatto senza quella conoscenza. Inoltre, spesso è una prova, poiché la previsione di un avvenimento può destare pensieri buoni, o men che retti. Se un uomo, per esempio, viene a sapere che dovrà pervenirgli un’eredità sulla quale non contava, potrà essere invaso dal sentimento della cupidigia per il desiderio di accrescere i suoi piaceri terreni, per la bramosia di arricchire più presto, desiderando forse anche la morte di colui che deve lasciargli la propria fortuna; o, all’opposto, questa previsione potrà destare in lui buoni sentimenti e pensieri generosi. Se poi la predizione non si compie, è un’altra prova: quella del modo con cui sopporterà il disinganno; ma, qualunque cosa avvenga, egli avrà sempre il merito o il torto dei pensieri buoni o cattivi: che la fede nell’avvenimento fece nascere in lui.

Iddio, che conosce tutto, conosce parimenti se un uomo debba o non debba soccombere in una prova: allora che bisogno c’è di una prova, la quale non può manifestare a Dio cosa alcuna che Egli già non sappia sul conto dell’uomo?
Tanto varrebbe chiedere, perché Dio non abbia creato l’uomo perfetto e compiuto, e perché questo passi per l’infanzia e l’adolescenza prima di giungere alla virilità. La prova non ha per fine quello d’illuminare Iddio sul merito dell’uomo, poiché Egli sa già benissimo quanto esso valga; ma quello di lasciare all’uomo tutta la responsabilità dei suoi atti, perché libero di farli, o di farli fare. Dal momento che l’uomo ha la scelta fra il bene ed il male, la prova ha lo scopo di metterlo alle prese con la tentazione del male, affinché abbia tutto il merito della resistenza: ora, benché Dio sappia precedentemente se egli riuscirà, o non riuscirà, non può tuttavia, nella sua giustizia né punirlo, né ricompensarlo per un atto che non avrebbe avuto compiacimento.

Kardec: Così accade anche fra gli uomini. Per quanto sia capace un candidato, per quanto si sia certi di vederlo riuscire, non gli si conferisce alcun grado senza esame, cioè senza prova, e così il giudice non condanna un accusato che dopo aver avuto le prove che abbia perpetrato un delitto, e non sulla presunzione che egli avrebbe potuto o dovuto perpetrarlo. Quanto più uno riflette sulle conseguenze che risulterebbero per l’uomo dalla conoscenza dell’avvenire, tanto più scorge come sia stata saggia la Provvidenza a nasconderglielo. La certezza di un successo prospero lo ridurrebbe all’inerzia; quella di un insuccesso lo getterebbe nello scoraggiamento: in tutte e due i casi le sue forze sarebbero paralizzate. E perciò è l’avvenire mostrato all’uomo solo come una mèta, che egli deve conseguire coi suoi sforzi, ma senza conoscere la trafila attraverso la quale dovrà passare per arrivarci. La conoscenza di tutti gli incidenti della vita gli toglierebbe l’iniziativa e l’uso del libero arbitrio; egli si lascerebbe trascinare sulla china fatale degli avvenimenti senza esercitare le sue facoltà. Quando il successo di una cosa è assicurato, l’uomo non vi si applica più.
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