31° Capitolo
Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _B_ > Gli Spiriti
Mondo Spiritico o degli Spiriti
31°Capitolo
Evoluzione degli Spiriti
Gli Spiriti sono per loro natura buoni o cattivi, o invece si vanno migliorando di propria volontà?
Sono gli stessi Spiriti che si migliorano da sé, e, migliorandosi, passano da un ordine all’altro.
Gli Spiriti sono stati creati parte buoni e parte cattivi?
Iddio ha creato tutti gli Spiriti semplici ed ignoranti, vale a dire senza scienza alcuna, e dato a ciascuno di loro un còmpito allo scopo di illuminarli e fare sì che giungano progressivamente alla perfezione per mezzo della conoscenza della verità, che a Lui sempre più li avvicina. Nel conseguimento di questa perfezione è riposta per essi la suprema e perfetta felicità. Gli Spiriti acquistano queste cognizioni col passare per le prove che Dio impone loro. Gli uni le accettano con sottomissione e arrivano più sollecitamente alla meta; altri non le subiscono che di malanimo, e così, per propria colpa, restano più lungamente lontani dalla perfezione e dalla felicità promessa.
Potrebbe dirsi che gli Spiriti in origine siano come i bambini, ignoranti e senza esperienza, ed acquistino a poco a poco le cognizioni che loro mancano, percorrendo le varie fasi della vita?
Il paragone è esatto. Il fanciullo caparbio rimane ignorante ed imperfetto, giacché ogni fanciullo progredisce più o meno moralmente ed intellettualmente, secondo la sua docilità; ma vi è questa differenza, che la vita dell’uomo ha un termine, mentre quella dello Spirito si estende all’infinito.
Vi sono Spiriti, che devono rimanere perpetuamente negli ordini inferiori?
No. tutti, con l’andare del tempo, diverranno perfetti. Spesso la permanenza negli ordini inferiori dura a lungo, ma poi si mutano, poiché, come abbiamo detto altra volta, un padre giusto e misericordioso non può bandire da sé in eterno i propri figli. Vorreste dunque che Iddio, sì grande, sì buono, sì giusto, fosse peggiore di quello che non siate voi stessi?
E’ in potestà degli Spiriti affrettare il loro progresso verso la perfezione?
Certo che sì; essi la raggiungono più o meno presto a seconda del loro desiderio e della loro sottomissione alla volontà di Dio. Il fanciullo docile non s’istruisce forse più sollecitamente del caparbio?
Gli Spiriti possono degenerare?
No: a mano a mano che progrediscono, comprendono ciò che li allontanava dalla perfezione. Quando lo Spirito ha compiuto una prova, ne ricava un ammaestramento, e non lo dimentica più. Può rimanere stazionario, ma non torna mai indietro.
Non avrebbe potuto Iddio risparmiare agli Spiriti le prove, a cui devono sottostare per giungere al grado supremo?
Se gli Spiriti fossero stati creati perfetti, non avrebbero alcun diritto di godere i benefici della perfezione. Dove sarebbe il merito senza la lotta? D’altra parte la disuguaglianza, che esiste fra loro, è necessaria alla loro personalità; inoltre, il compito che eseguono in questi differenti gradi, è nei disegni della Provvidenza per l’armonia dell’universo.
Kardec: Poiché nella vita sociale a tutti gli uomini è dato di giungere alle cariche più alte, ragionando in questo modo si potrebbe domandare perché il sovrano di un paese non faccia un generale di ciascuno dei suoi soldati; perché tutti gli impiegati subalterni non vengano mutati in superiori; perché tutti gli scolari non vengano subito nominati maestri. Ora la differenza tra la vita sociale e la vita spiritica sta in questo: che la prima è limitata, e perciò non permette sempre di ascendere tutti i gradi, mentre la seconda è infinita, e lascia a tutti la possibilità di giungere ai supremi gradi.
Per conseguire la bontà gli Spiriti devono passare tutti per la trafila del male?
Non per la trafila del male, ma per quella dell’ignoranza.
Perché alcuni Spiriti hanno seguito la via del bene, ed altri quella del male?
Non hanno essi il libero arbitrio? Iddio ha creato gli Spiriti non cattivi, ma semplici ed ignoranti, cioè con eguale attitudine per il bene e per il male. Quelli che sono malvagi, divengono tali per propria volontà.
Come mai all’origine, quando non hanno ancora coscienza di se stessi, gli Spiriti possono avere libertà di scelta fra il bene ed il male? Vi è in essi un principio, una qualche tendenza, che li porti piuttosto all’uno che all’altro?
Il libero arbitrio si svolge a seconda che lo Spirito acquista la coscienza di se stesso. Non vi sarebbe più libertà, se la scelta fosse sollecitata da una causa indipendente dalla volontà dello Spirito. La causa non è in lui, ma fuori di lui, nelle influenze a cui cede in virtù del libero suo volere. Questa è la grande allegoria della caduta dell’uomo e del peccato originale: gli uni hanno ceduto, gli altri resistito alla tentazione.
Donde vengono allo Spirito queste influenze esterne?
Dagli Spiriti imperfetti, i quali cercano d’impadronirsi di lui e di dominarlo, e sono lieti tutte le volte che riescono a farlo soccombere. Ecco ciò che hanno voluto adombrare con la figura di Satana.
Lo Spirito va soggetto a questa influenza solo nei suoi primordi?
No, essa dura finché egli non abbia acquistato tale una padronanza di se medesimo, da togliere agli Spiriti cattivi ogni speranza di riuscita.
Perché Dio ha permesso agli Spiriti di poter seguire la via del male?
Come osereste voi chiedere conto a Dio dei suoi atti? Credereste voi di poterne scrutare disegni? Non pertanto potete ben dire a voi stessi, che Iddio, sommamente saggio, lascia a ciascuno la libertà di scegliere, perché abbia il merito delle opere sue.
Poiché alcuni Spiriti seguono fin da principio la via del bene assoluto, ed altri quella del male assoluto, vi saranno senza dubbio gradi intermedi fra questi due estremi?
Certamente; e questi formano la grande maggioranza.
Gli Spiriti che hanno seguito la via del male, potranno giungere allo stesso grado di superiorità degli altri?
Sì; ma le eternità saranno per essi più lunghe.
Kardec: Con questo plurale le eternità si esprime l’idea che hanno gli Spiriti inferiori della perpetuità delle proprie sofferenze, perché non è dato loro di vedere il termine, e perché questa idea si rinnova ad ogni prova nella quale soccombono.
Gli Spiriti, giunti al grado supremo dopo esser passati per la trafila del male, hanno minor merito degli altri agli occhi di Dio?
Iddio guarda i traviati e i non traviati con lo stesso occhio, e li ama tutti col medesimo amore. Essi si dicono malvagi, solo perché caddero nella colpa: in origine non erano che Spiriti semplici.
Gli Spiriti sono stati creati tutti eguali rispetto alle facoltà intellettuali?
Eguali; ma, poiché non sanno da dove vengono, bisogna che il libero arbitrio abbia il suo corso. Essi progrediscono più o meno rapidamente in intelligenza come in moralità.
Kardec: Gli Spiriti, che percorrono sin dal principio la via del bene, non sono già perfetti per questo, giacche se non hanno cattive tendenze, devono tuttavia acquistare l’esperienza e le cognizioni necessarie al conseguimento della perfezione. Possiamo paragonarli ai fanciulli, i quali, quantunque i loro istinti siano naturalmente buoni, hanno bisogno di svolgersi, d’istruirsi, e non giungono senza transizione dall’infanzia all’età matura. Come ci sono uomini, che sono buoni, ed altri che sono cattivi sin dall’infanzia, così pure ci sono Spiriti, i quali sono buoni o cattivi sin dal loro principio, ma con la differenza capitale, che il fanciullo ha istinti già formati, mentre lo Spirito in origine non è né cattivo né buono: possedendo tutte le tendenze, egli poi segue l’una o l’altra direzione in forza del suo libero arbitrio.