41° Capitolo - Sapere

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41° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _B_ > Pluralità delle esistenze

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

PLURALITA’ DELLE ESISTENZE
41°Capitolo

Incarnazione nei diversi Mondi

Le diverse esistenze corporee si effettuano tutte sulla terra?
No, ma nei diversi mondi: quella di quaggiù non è né la prima, né l’ultima, ma tuttavia una delle più materiali e lontane dalla perfezione.

L’anima passa da un mondo all’altro ad ogni nuova esistenza corporea, o può compierne varie sullo stesso globo?
Può rivivere più volte sullo stesso globo, se non è progredita abbastanza, perché meriti d’incarnarsi in uno superiore.

Cosicché possiamo comparire più volte sulla terra?
Certamente.

Possiamo ritornarvi dopo essere vissuti in altri mondi?
Sì: voi potete aver già vissuto altrove e sulla terra.

E’ proprio necessario rivivere sulla terra?
No; ma, se non progredite, potete andare in un altro globo, che non è certo migliore, ma può essere anche peggiore.

Ha qualche vantaggio chi ritorna ad abitare la terra?
Nessun vantaggio particolare, a meno che non vi ritorni in missione.

Non sarebbe maggior felicità rimanere allo stato di Spirito?
No, no! Si rimarrebbe stazionari, mentre è necessario progredire verso Dio.

Gli Spiriti, dopo essere vissuti in altri mondi, possono incarnarsi in questo, senza esservi mai comparsi prima?
Sì: alla stessa maniera voi potete incarnarvi altrove. Tutti i mondi sono solidali: ciò che non si compie in uno, si può compiere in un altro.

Ci sono dunque uomini, i quali sono venuti per la prima volta sulla terra?
Molti, e di diversi gradi.

Si può riconoscere da qualche segno, se uno Spirito fa la prima apparizione sulla terra?
No, perché non gioverebbe a nulla.

Per giungere alla perfezione e alla felicità suprema, ultimo fine di tutte le creature, deve lo Spirito passare per tutti i mondi, che esistono nell’universo?
No; poiché ci sono molti mondi dello stesso grado, nei quali lo Spirito non imparerebbe nulla di nuovo.

E allora come spiegare la pluralità delle sue esistenze sullo stesso globo?
Col riflettere che egli ogni volta vi si può trovare in condizioni sempre differenti, le quali sono per lui tante occasioni per acquistare conoscenza.

Possono gli Spiriti reincarnarsi in un globo relativamente inferiore a quello su cui sono già vissuti?
Sì, quando hanno da compiervi una missione per contribuire al progresso dell’umanità che vi abita; nel qual caso accettano con gioia le tribolazioni di quella esistenza, perché porgono loro il mezzo di progredire.

Non accade così anche per espiazione, potendo Iddio mandare Spiriti ribelli in mondi inferiori?
Gli Spiriti possono rimanere stazionari, ma non tornare indietro: la loro punizione consiste nel non progredire e nel ripetere le esistenze male impiegate nel mezzo più confacente alla loro natura.

Quali Spiriti devono ripetere la medesima esistenza?
Quelli che vengono meno al compito e alle prove.

Gli esseri che abitano ciascun mondo, sono giunti tutti allo stesso grado di perfezione?
No, avviene come sulla terra: ce ne sono di più e di meno avanzati.

Nel passare dal nostro mondo in un altro, lo Spirito conserva l’intelligenza che aveva in questo?
Senza dubbio; ma è possibile, che egli non vi abbia più gli stessi mezzi di manifestarla: ciò dipende dal grado del suo avanzamento e dallo stato del corpo, che starà per prendere nella nuova reincarnazione».

Gli esseri che abitano i diversi mondi, hanno corpo come noi?
Naturalmente, poiché è necessario che, per agire sulla materia, lo Spirito sia rivestito di materia; ma questo involucro è più o meno grossolano secondo il grado della purezza dello Spirito, la qual cosa costituisce appunto la diversità dei mondi che dobbiamo percorrere; poiché vi sono molte dimore presso il Padre nostro, e perciò molti gradi. Alcuni lo sanno, e benché si trovino sulla terra ne hanno coscienza; altri no.

Possiamo noi conoscere con precisione lo stato fisico e morale dei diversi mondi?
Noi, Spiriti, non ve ne possiamo dare conoscenza che secondo il grado della vostra comprensione, il che vuol dire, che non dobbiamo rivelare queste cose a tutti, poiché non tutti sono in grado d’intenderle rettamente, e ciò li turberebbe.

Kardec: A mano a mano che lo Spirito si va purificando, il corpo, che egli anima, si avvicina alla natura spirituale. La materia ne è meno densa; egli non si trascina più penosamente al suolo; i bisogni fisici divengono meno grossolani, e gli esseri viventi non hanno più bisogno di distruggersi a vicenda per nutrirsi. Lo Spirito è più libero, ed ha per le cose lontane delle facoltà sensorie, che ci sono ignote. Egli vede con gli occhi del corpo quello che noi vediamo soltanto col pensiero. La purificazione degli Spiriti si appalesa nelle loro incarnazioni col perfezionamento morale, che indebolisce le passioni e gli istinti animaleschi, e fa sì che l’egoismo ceda il posto al sentimento fraterno. Perciò nei mondi superiori al nostro non si
conoscono le guerre, e gli odii e le discordie non hanno ragione di essere, perché nessuno pensa di fare torto al suo simile. L’intuito che hanno del proprio avvenire, e la sicurezza che traggono da una coscienza libera da rimorsi, fanno sì che la morte non sia loro causa di alcuna apprensione: la vedono accostarsi senza timore e come una semplice trasformazione. La durata della vita nei diversi mondi sembra che sia proporzionata al grado della loro eccellenza fisica e morale; ed è perfettamente logico. Quanto il corpo è meno materiale, tanto meno è soggetto alle vicissitudini che lo vanno sfibrando; quanto più lo Spirito è puro, tanto meno ha passioni che lo agitano e sconvolgono. E questo ancora è un beneficio della Provvidenza, che rende più brevi le sofferenze.

L’essere deve passare per l’infanzia ad ogni incarnazione, anche negli altri mondi?
L’infanzia è una transazione necessaria da per tutto, ma non da per tutto è incosciente come fra voi.

La scelta del mondo in cui reincarnarsi, è in facoltà dello Spirito?
Non sempre; ma può domandarla e ottenerla, se lo merita, perché i vari mondi non sono accessibili agli Spiriti che secondo il grado della loro elevatezza.

Se lo Spirito non chiede nulla, che cosa determina il mondo in cui dovrà reincarnarsi?
Appunto il grado della sua elevatezza.

Lo stato fisico e morale degli esseri viventi è sempre lo stesso in ogni globo?
No, giacché anche i mondi ubbidiscono alla legge del progresso. Tutti, anche i più splendidi, hanno avuto principio, come la terra, in uno stato inferiore. La terra stessa subirà a sua volta tale trasformazione, e diverrà un paradiso terrestre, quando i suoi abitatori saranno divenuti buoni.

Kardec: Così le razze, che oggi popolano la terra, spariranno un giorno e saranno sostituite da altre sempre più perfette, le quali succederanno alle presenti, come queste sono succedute ad altre ancora più materiali.

Vi sono mondi, in cui lo Spirito cessa di vestire un corpo materiale, e non ha più altro involucro che il perispirito?
Sì; e questo stesso negli Spiriti puri diviene così etereo, che è per voi come se non esistesse.

Non ci sono, dunque, limiti precisi fra lo stato delle ultime incarnazioni e quello di puro Spirito?
E infatti questi limiti non esistono: la differenza si va cancellando a poco a poco insensibilmente, come la notte, che svanisce innanzi ai primi albori del giorno.

La sostanza del perispirito è la medesima in tutti i globi?
No; essa è più o meno eterea. Nel passare sui vari mondi, lo Spirito si riveste della materia propria di ciascuno di essi, e ciò avviene con la celerità del lampo.

Gli spiriti puri abitano mondi speciali, o sono nello spazio universale senza essere legati più a un globo che ad un altro?
Gli Spiriti puri abitano certi mondi; ma non vi sono confinati come gli uomini sulla terra. Essi possono, meglio degli altri, trovarsi, per così dire, da per tutto» (*).

(*) Secondo gli Spiriti, fra tutti i globi che compongono il nostro sistema planetario, la Terra sarebbe uno di quelli, i cui abitanti sono meno avanti così nel morale che nel fisico. Marte gli sarebbe ancora inferiore, e Giove molto al di sopra per tutti i riguardi. Il Sole non sarebbe un mondo abitato da esseri corporei, ma un luogo di convegno di Spiriti elevati, i quali di là irradiano col pensiero verso gli altri mondi, che essi dirigono per mezzo di Spiriti subordinati, coi quali comunicano per l’intermedio del fluido universale. In quanto alla costituzione fisica, il nostro Sole, come tutti gli altri, può darsi che sia un focolare di elettricità. Il volume e la lontananza dal Sole non avrebbe alcun rapporto necessario col grado di avanzamento dei mondi, poiché Venere sarebbe più progredita della Terra, e Saturno meno di Giove.
Parecchi Spiriti di persone vissute sulla terra hanno detto di essersi reincarnati in Giove, uno dei mondi più progrediti del nostro sistema, e questo fece meraviglia, poiché sulla terra non erano stimate da tanto. Ma questa sorpresa scemerà, qualora si consideri in primo luogo che alcuni Spiriti, i quali abitavano in quel pianeta, hanno potuto essere mandati sulla terra per compiervi una missione la quale, ai nostri occhi, non ne dava a conoscere tutto il valore; in secondo luogo, che fra la loro esistenza terrestre e quella in Giove, hanno - potuto averne delle intermedie, in cui migliorarsi sotto ogni riguardo e da ultimo, che in quel mondo, come nel nostro, vi saranno diversi gradi di sviluppo, e fra questi gradi può correre la distanza, che fra noi separa il selvaggio dall’uomo incivilito. Quindi, abitare in Giove non vuol dire che uno sia a livello degli esseri più avanzati che ci vivono, come altri non è a livello di un dotto dell’Istituto, solo perché dimora a Parigi. Anche le condizioni di longevità non sono da per tutto le stesse che sulla terra, e l’età non ha termine di paragone. Lo Spirito di una persona morta da tempo, rispondendo ad una evocazione, disse di essere reincarnato da sei mesi in un mondo a noi sconosciuto. Richiesto dell’età, che aveva in esso, replicò: “Non posso valutarla, perché qui non misuriamo il tempo come voi. Il modo di esistere non è più lo stesso, e lo sviluppo è molto più celere. Tanto è vero che, quantunque io non ci sia che da sei dei vostri mesi, posso dire di avere l’intelligenza che avevo a trent’anni sulla terra”.
Molte risposte analoghe si ebbero da altri Spiriti, né vi troviamo inverosimiglianza. Non vediamo noi sulla terra gran numero di animali raggiungere normalmente il loro sviluppo in pochi mesi? Perché non potrebbe essere così dell’uomo in altre sfere? E si noti che lo sviluppo a cui giunge l’uomo sulla terra all’età di trent’anni, non è forse che una specie d’infanzia, in confronto di quello ch’egli deve conseguire. Non è logico voler credere di essere in tutto i prototipi della creazione, ed è un abbassare Dio il credere che Egli non possa fare opera più egregia della creatura umana.
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