6° Capitolo - Sapere

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6° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _A_ > Dottrina Spiritica

di Allan Kardec
Filosofia Spiritualista.
6° Capitolo

Ma gli uomini di grande importanza sono spesso così puerili, che non è da stupirsi se hanno creduto poco conveniente alla loro dignità occuparsi di ciò che il volgo denominava danza del tavolo. Si potrebbe quasi scommettere che se il fenomeno osservato dal Galvani fosse stato invece osservato da uomini ignoranti e designato con un nome burlesco, sarebbe ancora oggi rigettato fra le castronerie in compagnia della bacchetta magica. E invero, quale dotto accademico non avrebbe creduto di avvilirsi prendendo sul serio la danza delle rane?
Qualcuno, però, tanto modesto da credere che la natura non gli avesse ancora detto l'ultima parola, volle provare ad insistere, non fosse altro che per tranquillizzare la propria coscienza; ma, o perché i fenomeni non corrisposero sempre a quanto si aspettava, o perché non si svolsero a seconda della sua volontà, non ebbe la pazienza di continuare a sperimentare e finì col negarli.
Nondimeno, malgrado questa sentenza, i tavoli continuarono a girare, e noi possiamo dire con Galileo: eppur si muovono! Anzi non solo continuarono a muoversi, ma i fatti si moltiplicarono al punto da rendersi comuni ed oramai non si tratta che di trovarne la spiegazione. E invero, come possono trarsi induzioni contro la realtà dei fenomeni solo perché non si riproducono in modo sempre identico e conforme alla volontà ed alle esigenze di colui che li sperimenta?
Anche i fenomeni della elettricità e della chimica sono subordinati a certe condizioni; ma chi può negarli perché non si effettuano fuori di esse? Che meraviglia dunque se il fenomeno del muoversi di oggetti in forza del fluido umano ha ugualmente le sue condizioni di essere e non si avvera, quando l'osservatore, ostinato nel suo modo di vedere, pretende che si svolga a suo capriccio, e crede di poterlo assoggettare alle leggi di altri fenomeni conosciuti, senza comprendere che per fatti nuovi possono e debbono esserci leggi nuove?
Ora, per scoprire queste leggi, occorre studiare le circostanze nelle quali i fatti si svolgono, e un tale studio non può essere che il frutto di una osservazione perseverante, accurata, e spesso molto lunga. Alcuni obiettano che in questi fenomeni spesso si sono scoperti dei trucchi. In primo luogo, domanderemo a costoro se siano proprio sicuri di quanto affermano, o se forse non abbiano scambiato per trucco qualunque effetto di cui non sapevano darsi ragione, press'a poco come quel villano che prendeva un dottissimo fisico in atto di fare le sue esperienze per un abile giocoliere.
Ma poi, anche ammesso che realmente qualche volta ci sia dell'inganno, sarebbe questo un motivo per negare tutti i fatti? Bisogna dunque rinnegare la fisica, perché alcuni prestigiatori abusarono del suo nome? D'altra parte, occorre anche tenere conto del carattere delle persone, e dell'interesse che potrebbero avere nella frode. Sarebbe dunque uno scherzo? Si capisce che c'è sempre chi vuole per qualche tempo divertirsi; ma una commedia prolungata di continuo riuscirebbe stucchevole tanto al raggiratore che al raggirato. Del resto, un inganno che potesse diffondersi da un capo all'altro del globo, e fra le persone più savie, più autorevoli e più illuminate, sarebbe per lo meno cosa altrettanto straordinaria quanto lo stesso fenomeno del quale trattiamo.

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