145° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
LEGGE DI GIUSTIZIA, DI AMORE E DI CARITA’
145°Capitolo
Diritto di Proprietà. Furto
Qual è il primo di tutti i diritti naturali dell’uomo?
Quello di vivere: e quindi nessuno ha il diritto di attentare alla vita del suo simile, né di fare cosa, che ne possa mettere in pericolo l’esistenza corporale.
Questo diritto dà all’uomo quello di accumulare di che vivere per il tempo in cui non sarà più atto al lavoro?
Sì; ma deve farlo come l’ape, con onesto lavoro, e non da egoista. Anche alcuni animali gli danno l’esempio della previdenza.
Ha l’uomo il diritto di difendere ciò che ha accumulato col lavoro?
Dio non ha comandato: - Non rubare? - e Gesù non ha detto: - Date a Cesare quel che è di Cesare?
Kardec: Quello che l’uomo accumula con un lavoro onesto, è sua legittima proprietà che egli ha diritto di difendere, perché la proprietà, che è il frutto del lavoro, è un diritto naturale altrettanto sacro che quello di lavorare e di vivere.
E’ naturale il desiderio di possedere?
Sì; ma, quando sia per sé solo e per propria soddisfazione personale, diventa egoismo.
Si può dire che il desiderio di possedere sia sempre legittimo, perché chi ha di che vivere non è di aggravio a nessuno?
Ci sono uomini insaziabili, che accumulano senza proprio ed altrui profitto, o per saziare le loro passioni. Credete voi che Dio possa approvarli? Chi, all’opposto, accumula onestamente per i propri bisogni d’avvenire e per aiutare i suoi simili, pratica la legge d’amore e di carità, e chiama sul suo lavoro la benedizione di Dio.
Qual è il carattere della proprietà legittima?
L’essere acquistata senza pregiudizio altrui.
Kardec: La legge d’amore e di giustizia vieta di fare agli altri quello che non vogliamo venga fatto a noi, e perciò condanna ogni mezzo di acquistare che le fosse contrario.
Il diritto di proprietà è indefinito?
Ogni acquisto legittimo è senza dubbio una proprietà; ma, come abbiamo detto, la legislazione degli uomini, perché imperfetta, sancisce sovente dei diritti di convenzione, che la giustizia naturale condanna. E’ per questo
che essi riformano le proprie leggi secondo il cammino del progresso e secondo che essi si formano un’idea più esatta della giustizia. Ciò che sembra perfetto in un secolo, riesce barbaro nel successivo.