100° Capitolo - Sapere

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100° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _D_ > Legge di Adorazione

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

LEGGI MORALI - LEGGE DI ADORAZIONE
100°Capitolo

Sacrificio

L’uso dei sacrifici umani risale alla più remota antichità. Come mai fu indotto l’uomo a credere che potessero essere graditi a Dio?
Anzitutto perché non conosceva Iddio come fonte di bontà. Nei popoli primitivi, la materia prevale sullo spirito, ed essi si abbandonano agli istinti del bruto. Sono generalmente crudeli, perché il loro senso morale non è ancora sviluppato; e poi perché gli uomini primitivi dovettero naturalmente credere che una creatura animata avesse agli occhi di Dio molto più pregio che un corpo materiale. Questo li indusse ad immolare prima animali, e più tardi creature umane, poiché secondo la loro falsa credenza, pensavano che il valore del sacrificio fosse adeguato all’importanza della vittima. Nella vita materiale, seguendo le comuni abitudini, se offrite un dono a qualcuno, lo scegliete sempre di un prezzo tanto maggiore, quanto maggiore è l’affetto e la considerazione che con esso volete dimostrargli. Doveva essere anche così in quegli uomini rozzi per riguardo a Dio.

Allora i sacrifici di animali hanno preceduto i sacrifici umani?
E’ stato certamente così.

Secondo questa spiegazione i sacrifici umani non avrebbero dunque origine in un sentimento di ferocia?
No; ma nella falsa idea di rendersi grati alla Divinità. In seguito, gli uomini trascesero ancora di più immolando i loro nemici. Del resto, Iddio non ha mai voluto sacrifici, né di animali, né tanto meno di uomini: Egli non può essere onorato con l’inutile distruzione delle sue creature.

Forse che i sacrifici umani consigliati da pia intenzione, hanno potuto essere grati a Dio?
No, giammai; ma egli, giustissimo, pesa le intenzioni. Gli uomini immersi nell’ignoranza, hanno potuto credere di compiere atto degno di lode immolando un loro simile; e in tale caso Iddio guardò al pensiero, e non al fatto. Ma gli uomini, migliorandosi, hanno dovuto riconoscere il loro errore, e disapprovare questi sacrifici non certo degni di intelletti, anche non molto illuminati, poiché, quantunque gli intelletti fossero allora assai rozzi, tuttavia potevano avere qualche idea della loro origine e della loro meta, e molti avrebbero potuto comprendere per intuizione il male che facevano per soddisfare le loro passioni.

Il sentimento che induce i popoli fanatici a sterminare, nelle guerre dette sante e col fine di rendersi accetti a Dio, coloro che professano altre credenze avrebbe forse la stessa origine di quello che un dì li portava ai sacrifici dei loro simili?
No: questi popoli sono aizzati da Spiriti maligni, perché, facendo guerra ai fratelli, vadano contro la volontà di Dio, che comanda loro di amarli come se stessi. Tutte le religioni, o piuttosto tutti i popoli, adorano un medesimo Dio, poco importa sotto qual nome. Niente vi è mai stato di più abominevole delle guerre sterminatrici suscitate per questioni religiose fra i popoli illuminati, o dei più illuminati contro i meno, perché la religione di questi s’informa a principi di minore progresso. Voi pretendete di potere arrecare loro la parola d’amore e di pace insegnata da Colui che era animato dallo Spirito del Padre; ma come volete che ci credano, se la portate col ferro e col fuoco alla mano? Illuminarli è bene, fare loro conoscere la verità nella sua purezza è dovere; ma con la persuasione e la dolcezza, non con la violenza e col sangue. La maggior parte degli uomini non crede ancora alle nostre comunicazioni: ora, con quale diritto esigereste voi, che di queste comunicazioni siete convinti, che gli altri vi prestassero fede sulla parola, se le opere vostre smentissero la dottrina che predicate?.

L’offerta dei frutti della terra era più grata a Dio che il sacrificio degli animali?
Già ho risposto dicendo che Dio giudica l’intenzione, che è tutto, e non il fatto, che è nulla. Evidentemente, però, gli riuscivano più grati i frutti della terra che il sangue delle vittime. Ma vi fu detto, e vi ripetiamo: la preghiera che emana dal cuore è cento volte più cara a Dio di tutte le offerte, che mai potreste fargli.

Non si potrebbero rendere grate a Dio tali offerte col consacrarle a sollievo di coloro che mancano del necessario? E in questo caso il sacrificio degli animali fatto con un fine utile non sarebbe meritorio, mentre era abusivo, quando non serviva a nulla, o non era utile che a persone agiate? Non sarebbe cosa pia dedicare ai poveri le primizie dei beni, che Dio ci accorda sulla terra?
Dio benedice sempre coloro, che fanno del bene: consolare i poveri e gli afflitti è il miglior mezzo di onorarlo. Non dico già che siano da biasimare le cerimonie fatte per pregare Iddio; ma il molto danaro speso in esse potrebbe essere meglio impiegato. Dio predilige la semplicità in tutto. L’uomo, che apprezza l’apparenza più del sentimento, è di mente ottusa e piccina: pensate ora se Dio può dare maggiore importanza alla forma che alla sostanza.
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