56° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
VITA SPIRITICA
56°Capitolo
Memoria della Esistenza corporea
Si ricorda lo Spirito elevato delle sue esistenze corporee?
Sì, e vi assicuro che sovente sorride di compassione verso se stesso.
Kardec: Come l’uomo, raggiunta che abbia l’età della ragione, ride delle follie della sua giovinezza, o delle puerilità della sua infanzia.
La memoria dell’esistenza corporea si presenta allo Spirito perfetta e subito dopo la morte?
No: gli ritorna a poco a poco, come cosa che esca dalla nebbia, a seconda che egli vi fissi l’attenzione.
Ricorda lo Spirito tutti i singoli particolari della sua vita, e ne abbraccia l’insieme con uno sguardo?
Ricorda le cose in ragione delle loro conseguenze sul suo stato di Spirito; ma comprenderete che ci sono nella sua vita circostanze, a cui non darà alcun peso, e delle quali non cercherà nemmeno di ricordarsi.
Ma, se volesse, potrebbe?
Quando sia utile, sì, e financo i più minuti particolari ed incidenti, sia dei fatti, sia dei suoi stessi pensieri.
Intravede egli il fine della vita terrestre per rispetto alla vita futura?
Certo: lo vede, e capisce assai meglio di quando era imprigionato nel corpo: comprende il bisogno di purificarsi per giungere all’infinito, e riconosce che in ogni esistenza si spoglia di qualche impurità.
In che modo si affaccia alla mente dello Spirito la memoria della vita passata? Per uno sforzo di memoria, o come un quadro che gli stia dinanzi agli occhi?
E nell’una e nell’altra maniera: tutti gli avvenimenti, di cui gli importa ricordarsi, gli si affacciano come attuali, gli altri rimangono più o meno come offuscati, o sono interamente dimenticati. Quanto più egli si è staccato dalla materia, tanto minore importanza attribuisce alle cose materiali. Spesso vi accadrà di evocare uno Spirito errante, che, quantunque abbia da poco lasciato la terra, non ricordi il nome delle persone, che pur amava, né molte circostanze che a voi sembrano importanti: ciò vuol dire che, siccome per lui non hanno peso, le dimentica. Quello, invece, di cui si rammenta benissimo, sono i fatti principali che lo aiutano a diventare migliore.
Si ricorda lo Spirito anche di tutte le esistenze, che hanno preceduto l’ultima?
Tutto il suo passato gli si svolge dinanzi come le stazioni percorse da un viaggiatore; ma, ripetiamo, egli non si ricorda dei suoi atti che in ragione della loro influenza sul suo stato attuale. In quanto poi all’esistenze prime, a quelle, che si possono riguardare come l’infanzia dello Spirito, esse si dileguano a poco a poco, e spariscono nella notte dell’oblio.
Come considera lo Spirito il corpo che ha lasciato in terra?
Come un brutto abito che lo impacciava, e del quale è contento di essersi liberato.
Che prova lo Spirito alla vista del suo corpo in decomposizione?
Quasi sempre indifferenza, come di cosa a cui non tiene più.
Dopo un certo tempo lo Spirito riconosce ancora le ossa od altri oggetti, che gli appartenevano in questa vita?
Qualche volta; questo dipende dalla maggiore o minore elevatezza, con la quale considera le cose terrene.
Il rispetto, che si ha quaggiù per la sua spoglia mortale, attira l’attenzione dello Spirito su di essa, e gradisce egli questo rispetto?
Lo Spirito è sempre lieto della vostra buona memoria, e le cose di lui, che conservate, gliene sono prova; ma ciò che lo attira verso di voi, è il vostro pensiero, non già quegli oggetti.
Ricordano gli Spiriti i patimenti sofferti durante la loro esistenza corporea?
Sovente sì, e quella ricordanza rende loro più grande la felicità, che possono godere come Spiriti.
L’uomo che è stato felice quaggiù, rimpiange i suoi godimenti, dopo lasciata la terra?
Solo gli Spiriti inferiori possono rimpiangere gioie provenienti dalla impurità della loro natura, e che essi espiano nei tormenti. Gli Spiriti elevati preferiscono mille volte la felicità eterna alle soddisfazioni effimere della terra.
Kardec: Così l’uomo adulto ride di quello che lo rallegrava nella infanzia.
Colui che ha cominciato lavori di gran polso per il bene dell’umanità, e li vede interrotti dalla sua morte, si rammarica nell’altro mondo di averli lasciato incompiuti?
No, perché‚ vede che altri sono destinati a continuare la sua opera. Anzi, egli stesso si sforza d’incoraggiare altri Spiriti umani alla continuazione di questi lavori. Suo intento sulla terra era il bene dell’umanità, né certamente lo muta nel mondo degli Spiriti.
Chi ha lasciato dietro di sé‚ lavori d’arte o di letteratura serba per quelle sue opere l’amore che ad esse portava in vita?.
Secondo la sua elevatezza, le giudica in una maniera diversa, e spesso di là disapprova quello che quaggiù ammirava.
Importano ancora allo Spirito i lavori che si fanno sulla terra, il progresso delle arti e delle scienze?
Dipende dalla sua elevatezza, o dal compito che egli ha da eseguire. Ciò che sembra magnifico a voi, è molto spesso poca cosa per gli Spiriti avanzati, che lo considerano come il dotto considera l’opera di uno scolaro. Essi non guardano se non a quello che può dare prova della elevatezza degli Spiriti incarnati e del loro progresso.
Gli Spiriti conservano anche nell’altra vita l’amore di patria?
E’ sempre lo stesso principio: per gli Spiriti elevati è patria l’universo; della terra possono amare come tale quella parte dove hanno lasciato un maggior numero di persone care.
Kardec: La condizione degli Spiriti e la loro maniera di vedere le cose variano all’infinito in ragione del grado del loro sviluppo morale e intellettuale. Gli Spiriti di ordine elevato vengono, in generale, assai poco sulla terra; tutto quello che vi si fa, è così meschino di fronte alle grandezze dell’infinito; anche le cose a cui gli uomini attribuiscono la maggiore importanza, sono ai loro occhi così puerili, che ci trovano poche attrattive, quando non vi siano chiamati per cooperare al progresso dell’umanità. Gli Spiriti di ordine medio vi soggiornano più frequentemente, sebbene considerino le cose da un’altezza maggiore di quando erano in vita Gli Spiriti volgari sono, per così dire, in permanenza, e costituiscono la massa della popolazione ambiente del mondo invisibile: hanno conservato press’a poco le medesime idee, i medesimi gusti, e le tendenze medesime, che avevano nel loro involucro corporeo; s’intromettono nelle nostre riunioni, nei nostri affari, nei nostri divertimenti, a cui prendono parte più o meno attiva, secondo il loro carattere. Poiché‚ non possono soddisfare le loro passioni, godono che altri vi si abbandonino, e ve li eccitano. Fra i tanti però ce ne sono dei più seri, che guardano, e osservano per istruirsi e diventare migliori.
Le idee degli Spiriti si modificano sempre nello stato erratico?
Molto: esse subiscono grandissime modificazioni a seconda che lo Spirito si stacchi dalla materia. Egli può talvolta rimanere lungo tempo nelle medesime idee; ma a poco a poco il fascino della materia diminuisce; egli vede le cose più chiaramente, e allora cerca i mezzi di migliorarsi.
Poiché‚ lo Spirito ha già vissuto la vita spiritica prima della sua incarnazione, da dove deriva il suo stupore nel ritornarvi?
Dall’effetto momentaneo prodotto dal turbamento che prova allo svegliarsi dopo la morte: più tardi, poi, egli si riconosce perfettamente perché‚ gli ritorna la memoria del passato, e si affievolisce e cancella l’impressione della vita terrena.