137° Capitolo - Sapere

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137° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _D_ > Legge di Libertà

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

LEGGE DI LIBERTA'
137°Capitolo

Schiavitù

Ci sono uomini destinati dalla natura ad essere proprietà di altri uomini?
Ogni soggezione assoluta di un uomo verso un altro uomo è contraria alla legge di Dio. La schiavitù è un abuso della forza, che scomparirà in forza del progresso, come a poco a poco scompariranno tutti gli altri abusi.

Kardec: La legge umana, che sancisce la schiavitù, è contro natura perché assimila l’uomo al bruto, e lo degrada moralmente e fisicamente.

Quando la schiavitù è nei costumi di un popolo, chi ne trae vantaggio conformandosi ad un uso che gli sembra naturale, è ugualmente colpevole?
Il male è sempre male, e tutti i vostri sofismi non faranno che un’azione cattiva diventi buona; ma l’imputabilità del male è relativa ai mezzi che uno ha di comprenderlo. Chi trae profitto dalla legge di schiavitù è sempre colpevole di una violazione della legge naturale; ma anche in questa, come in ogni altra cosa, la colpabilità è relativa. Siccome la schiavitù fu, ed è ancora, nei costumi di certi popoli, l’uomo ha potuto trarne vantaggio in buona fede, e come di cosa che sembrava legittima; ma non appena la sua ragione sia più sviluppata, e specie più illuminata dalla luce del progresso, che gli mostra nello schiavo un suo uguale di fronte a Dio, egli non ha più scusa.

La naturale disparità delle attitudini non pone certe razze umane sotto la dipendenza delle razze più intelligenti?
Sì, per elevarle, ma non per abbrutirle maggiormente con la schiavitù. Gli uomini hanno da gran tempo considerato certe razze umane come animali da fatica muniti di braccia e di mani, che si credettero in diritto di vendere come bestie da soma. Si credono di un sangue più puro gli sciagurati, che non vedono se non materia! Ora, non si tratta di sangue più o meno puro, ma di spirito.

Alcuni, peraltro, trattano i loro schiavi con umanità, non lasciando mancar loro il necessario, e pensando che la libertà li esporrebbe a maggiori privazioni. Che dite di costoro?
Dico che comprendono meglio i propri interessi, e che hanno anche gran cura dei loro buoi e dei loro cavalli per ritrarne maggior guadagno al mercato! Costoro non sono tanto colpevoli come quelli che li maltrattano; ma nondimeno li considerano come una mercanzia, privandoli del diritto di appartenere a se stessi.
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