88° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
TRE REGNI DELLA NATURA
88°Capitolo
I Minerali e le Piante
E’ esatta la divisione della natura in tre regni, minerale, vegetale, animale, ovvero in due classi, esseri
organici ed esseri inorganici? Alcuni fanno della specie umana un quarto regno, od una terza classe. Quale di
queste divisioni è preferibile?
Sono tutte buone; dipende dal modo di vedere. Dal lato materiale non vi sono che esseri organici ed esseri inorganici; dal lato morale invece sono evidenti quattro gradi.
Kardec: Questi quattro gradi hanno in realtà caratteri distinti, sebbene ai loro limiti sfumino, per così dire e si confondano l’uno nell’altro. La materia inerte, che costituisce il regno minerale, non ha in sé che una forza meccanica; le piante, composte di materia inerte, sono dotate di vitalità; gli animali, costituiti di materia inerte e dotati di vitalità, hanno limitata intelligenza e coscienza del proprio essere e della propria individualità; l’uomo, da ultimo, comprendendo in sé tutto quanto vi è nelle piante e negli animali, domina le altre classi per una intelligenza speciale, indefinita, che gli dà la coscienza del suo avvenire, la percezione delle cose extramateriali e la conoscenza di Dio.
Le piante hanno coscienza del proprio essere?
No, perché non hanno il pensiero, ma soltanto la vita organica.
Hanno le piante sensazioni? Soffrono esse quando vengono mutilate?
Ricevono le impressioni fisiche, che agiscono sulla materia: ma non hanno sensazioni, e quindi non provano dolore.
La forza, che attrae una pianta verso l’altra, è indipendente dalla loro volontà?
Sì, poiché non pensano. E’ una forza meccanica della materia che agisce sulla materia, e alla quale non potrebbero opporsi.
Certe piante, come la sensitiva e la dionea, hanno movimenti che manifestano una grande sensibilità, e in certi casi una specie di volontà, come quando questa ultima chiude i suoi lobi sulla mosca che vi si posa per succhiarne il succo, quasi un laccio a lei teso per poi farvela morire. Queste piante sarebbero dotate della facoltà di pensare? Avrebbero esse una volontà, e formerebbero forse una classe intermedia o di transizione fra la natura vegetale e la natura animale?
Tutto è transizione nella natura, in cui non trovate identiche nemmeno due cose, mentre tutte si concatenano in ammirabile armonia. Le piante però non pensano, e quindi non hanno volontà, come l’ostrica che si apre: è istinto cieco e naturale.
Kardec: L’organismo umano ci offre esempi di movimenti analoghi senza la partecipazione della volontà, come nelle funzioni circolatorie e nelle digestive, dove il piloro si chiude al contatto di certi corpi per impedirne il passaggio. Lo stesso deve accadere nella sensitiva, i cui moti non implicano affatto la necessità del pensiero e della facoltà volitiva.
Non c’è nelle piante, come negli animali, un istinto di conservazione, che le porta a cercare quello che loro giova ed a fuggire quello che loro nuoce?
E’, se volete, secondo l’estensione che date a questa parola, una specie d’istinto, ma puramente meccanico. Quando, nelle operazioni di chimica, vedete che due corpi si combinano, comprendete che questo accade perché hanno tra loro affinità: ma non la chiamate istinto.
Nei mondi superiori anche le piante, come gli altri esseri, sono di natura più perfetta?
Tutto vi è più perfetto; ma anche le piante sono sempre piante; come gli animali bruti sono sempre bruti, e gli uomini sempre uomini.