47° Capitolo
Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _B_ > Pluralità delle esistenze
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
PLURALITA’ DELLE ESISTENZE
47°Capitolo
Idee innate
Lo Spirito incarnato conserva forse qualche traccia delle sensazioni avute e delle nozioni acquistate nelle esistenze precedenti?
Gliene resta quella vaga rimembranza, che gli uomini chiamano idee innate.
Dunque la teoria delle idee innate non è una chimera?
No. Le cognizioni acquistate in ciascuna esistenza non si perdono. Lo Spirito, sciolto che sia dalla materia, se ne ricorda sempre. Durante l’incarnazione può dimenticarle in parte; ma l’intuito che gliene rimane, aiuta il suo avanzamento, senza di che dovrebbe ricominciare sempre da capo. Ad ogni nuova incarnazione, lo Spirito prende il suo punto di partenza da quello nel quale era rimasto nella precedente.
Quindi fra due vite vi è una grande connessione?
Non sempre così grande quanto potreste credere, giacché, come fu osservato, le condizioni sono spesso assai differenti, e nell’intervallo lo Spirito ha potuto progredire.
Qual è l’origine delle facoltà straordinarie di coloro, che, senza precedente studio, sembra che abbiano l’intuizione di alcune parti dello scibile, come delle lingue, del calcolo, e simili?
La rimembranza del passato, il progresso antecedente dell’anima, di cui però essi stessi non hanno coscienza. Da dove vorreste che provengano? Il corpo cambia, ma lo Spirito no, sebbene muti l’involucro esteriore.
Nel cambiare corpo si può perdere qualche facoltà intellettuale? Non aver più, per esempio, il gusto artistico?
Sì; se lo Spirito ha deturpato questa facoltà col farne cattivo uso. Ma, inoltre, una facoltà può sonnecchiare durante una esistenza, perché‚ lo Spirito ne vuole esercitare un’altra che non vi ha relazione: in tal caso essa rimane allo stato latente per ricomparire più tardi.
E’ forse ad un ricordo retrospettivo che l’uomo deve, anche in stato di selvaggio, la nozione istintiva dell’esistenza di Dio ed il presentimento della vita futura?
Sì: alla rimembranza di ciò che sapeva come Spirito prima di essere incarnato; ma l’orgoglio spesse volte soffoca questo sentimento.
Sono dovute a questo medesimo ricordo alcune credenze relative alla dottrina spiritica, che ritroviamo in tutti i popoli?
La dottrina spiritica è antica quanto il mondo, e si rinviene da per tutto: prova, questa, della sua verità. L’anima incarnata, serbando l’intuizione del suo stato di Spirito, ha la coscienza istintiva del mondo invisibile; ma spesso la falsano i pregiudizi, e l’ignoranza vi aggiunge la superstizione.