25° Capitolo - Sapere

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25° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _B_ > Gli Spiriti

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

Mondo Spiritico o degli Spiriti
25°Capitolo

Origine e Natura degli Spiriti

Come si possono definire gli Spiriti?
Può dirsi che gli Spiriti sono gli esseri intelligenti della creazione. Essi popolano l’universo al di fuori del mondo materiale.

Gli Spiriti sono esseri distinti dalla Divinità, oppure emanazioni o parti di essa, e perciò chiamati figli o creature di Dio?
Sono l’opera di Dio così come una macchina è l’opera dell’uomo, che l’ha fatta. E’ evidente che la macchina è l’opera dell’uomo, ma non già l’uomo. Voi sapete che, quando l’uomo fa cosa bella ed utile, la dice suo parto, sua creazione. Ebbene, lo stesso può dirsi di Dio. Noi siamo creature o figli di Lui perché sua opera.

Gli Spiriti hanno avuto un principio, o sono ab aeterno come Dio?
Se gli Spiriti non avessero avuto un principio, sarebbero eguali a Dio, mentre sono sue creature soggette alla sua volontà. Che Dio sia ab aeterno, non si può negare; ma quando e come ci abbia creati, non sappiamo. Potete dire che non abbiamo avuto principio, se intendete con ciò, che Dio, essendo ab aeterno, ha dovuto sempre creare senza interruzione; ma quando e come ciascuno di noi sia stato fatto, ve lo ripeto ancora una volta, nessuno lo sa. E questo, come dite, è un mistero.

Poiché nell’universo ci sono due elementi generali, cioè l’intelligente e il materiale, potrebbe dirsi che gli Spiriti siano formati di quello, come i corpi inerti di questo?
Evidentemente gli Spiriti sono l’individuazione del principio intelligente, come i corpi inerti l’individuazione del principio materiale; ma di questa formazione ignoriamo il tempo ed il modo.

La creazione degli Spiriti è permanente, o non ebbe luogo che alla origine dei tempi?
E’ permanente: Dio non ha mai cessato di creare.

Gli Spiriti si formano spontaneamente, o procedono gli uni dagli altri?
Iddio li crea, come tutte le creature, con la sua volontà; ma, ripeto, la loro origine è un mistero.

E’ esatto dire che gli Spiriti sono immateriali?
Come definire una cosa, se mancano i termini di paragone, e con un linguaggio insufficiente? Sarebbe come se un cieco nato volesse definire la luce. La voce immateriale è impropria; la parola incorporeo sarebbe più esatta, poiché dovete capire che lo Spirito, essendo una creatura, deve pur essere qualche cosa: egli è la quintessenza della materia, senz’analogia con quella che voi intendete per materia, e così eterea, che non può cadere sotto i vostri sensi.

Kardec: Di solito diciamo che gli Spiriti sono immateriali, perché la loro essenza differisce da tutto ciò che noi conosciamo sotto il nome di materia. Un popolo di ciechi non avrebbe vocaboli acconci ad esprimere la luce e i suoi effetti. Il cieco nato crede di avere tutte le sensazioni con l’udito, l’odorato, il gusto e il tatto, e non comprende le idee, che gli verrebbero dal senso che gli manca. Ora noi, per rispetto alla essenza degli esseri sovrumani, siamo veri ciechi, e non possiamo definirli che per mezzo di paragoni sempre imperfetti, o di uno sforzo della nostra immaginazione.

Gli Spiriti sono soggetti alla morte? Comprendiamo che il principio, dal quale emanano, sia eterno; ma domandiamo se la loro individualità abbia un termine, e se, in un tempo più o meno lungo, l’elemento di cui sono formati, si dissolva, o ritorni alla massa comune, come nei corpi materiali. E’ difficile capire, come una cosa, la quale ebbe un principio, possa non aver fine.
Moltissime sono le cose che non capite, per la vostra limitata intelligenza; ma questa non è una buona ragione per negarle. Il fanciullo non comprende tutto quello che comprende il padre suo, né l’ignorante tutto ciò che comprende il dotto. Noi vi diciamo che l’esistenza degli Spiriti non ha fine, e per ora non possiamo dir di più.
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