3° Capitolo
Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _A_ > L'anima
L'Anima.
3° Capitolo
Senza entrare nella discussione di queste varie opinioni e considerando la cosa solo dal lato linguistico, facciamo osservare che queste tre opinioni costituiscono tre idee distinte, ciascuna delle quali richiederebbe un vocabolo apposito. Alla parola anima si è dato dunque un triplice significato, e ciascuna scuola, secondo la dottrina che professa, ha ragione di definirla a modo proprio: il vero torto è della lingua, che ha una sola parola per esprimere tre idee diverse. A scanso di equivoci, converrebbe restringere il significato della parola anima ad uno solo di questi tre concetti diversi. A quale di essi poco importa: tutto sta nel mettersi d'accordo una volta per sempre, poiché ordinariamente il significato delle parole è del tutto convenzionale.
Dal canto nostro, stimiamo più logico adoperare questa parola nel significato che più comunemente le si attribuisce, e perciò chiamiamo ANIMA l'essere incorporeo e cosciente di sé, che risiede in noi e sopravvive al corpo. Anche se questo essere non esistesse, tuttavia sarebbe necessario avere un vocabolo per designarlo.
Noi, in mancanza di un vocabolo speciale per ciascuna delle idee corrispondenti alle altre due dottrine già esposte, chiamiamo principio vitale la causa della vita materiale ed organica, che è comune a tutti gli esseri viventi, dalla pianta all'uomo, qualunque sia la sua origine.
Poiché la vita può esistere anche senza la facoltà di pensare, il principio vitale è cosa nettamente distinta da quello che noi chiamiamo anima.
La parola vitalità non esprimerebbe il medesimo concetto.
Per alcuni il principio vitale è una proprietà della materia, un effetto che si produce ogni volta che la materia viene modificata da determinate circostanze;
per altri, invece, ed è questa l'idea più comune, il principio vitale è un fluido speciale sparso per ogni dove, e del quale ogni essere, durante la vita, assorbe e si assimila una parte, come vediamo che i corpi inerti assorbono la luce.
Dunque il fluido vitale, secondo l'opinione di alcuni, altro non è che fluido elettrico animalizzato, detto anche fluido magnetico, fluido nerveo, eccetera. Ad ogni modo, checché si voglia credere, ci sono fatti da non potersi mettere in dubbio, cioè:
a) che gli esseri organici hanno in se stessi una intima forza, la quale, finché esiste, produce il fenomeno della vita;
b) che la vita materiale è comune a tutti gli esseri organici, e indipendente dalla intelligenza e dal pensiero;
c) che l'intelligenza ed il pensiero sono facoltà proprie di certe specie organiche;
d) che, finalmente, fra le specie organiche dotate di intelligenza e di pensiero ve n'è una fornita di un senso morale specialissimo, che la rende incontrastabilmente superiore a tutte le altre, cioè la specie umana.
E' facile comprendere che, qualora non si dia alla parola anima un significato ben definito, essa non esclude né il materialismo, né il panteismo. Lo stesso spiritualista può anch'egli considerare l'anima secondo l'una o l'altra delle due prime definizioni senza pregiudizio dell'essere incorporeo e cosciente di sé, nel quale egli crede, e al quale egli darebbe in tal caso un qualche altro nome. Questa parola, quindi, non è l'espressione di un'idea ben determinata, ma un Proteo, che ciascuno può a suo piacere rappresentarsi in una forma o in un'altra e quindi la causa di tante dispute vane e interminabili.
Potrebbe evitarsi però la confusione, anche servendosi della parola anima in tutti e tre i casi, con l'aggiungervi un qualificativo, che specificasse in quale significato si adopera. Essa sarebbe allora un termine generico, che potrebbe riferirsi nel medesimo tempo al principio sia della vita materiale che della intelligenza e del senso morale, e si distinguerebbe per mezzo di un attributo, come, ad esempio, si distingue il termine generico di gas con l'aggiunta delle parole idrogeno, ossigeno, azoto, ecc.
Potrebbe pertanto dirsi, e sarebbe forse meglio,
anima vitale per denotare il principio della vita materiale,
anima intellettiva per designare il principio della intelligenza, ed
anima spiritica per significare il principio del nostro io cosciente dopo la morte. Come ognuno vede, è questa una questione di parole, ma importantissima per potersi intendere.
In conclusione, secondo quello che abbiamo detto,
l'anima vitale sarebbe comune a tutti gli esseri organici: piante, animali e uomini:
l'anima intellettiva sarebbe propria degli animali e degli uomini;
l'anima spiritica apparterrebbe più specialmente all'uomo.
Si è creduto necessario premettere queste spiegazioni, perché la dottrina spiritica si appoggia sulla esistenza in noi di un essere indipendente dalla materia e che sopravvive al corpo.