54° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
VITA SPIRITICA
54°Capitolo
Gerarchia sociale d’Oltretomba
Vi è fra gli Spiriti una gerarchia di poteri? Vi è fra loro subordinazione e autorità?
Sì, e grandissima: gli Spiriti hanno gli uni sugli altri un autorità corrispondente alla loro elevatezza, autorità che esercitano con una forza morale irresistibile.
Gli Spiriti inferiori possono sottrarsi all’autorità di quelli che sono più elevati?
Assolutamente no, come ho detto, perché essa è irresistibile.
Il potere e la considerazione di cui un uomo ha goduto sulla terra, gli danno un primato nel mondo degli Spiriti?
No, perché‚ gli umili vi saranno esaltati, e i potenti umiliati.
In che modo dobbiamo intendere questa esaltazione e questa umiliazione?
Non sapete che gli Spiriti sono di ordini diversi secondo il loro merito? Ebbene, l’uomo più grande della terra potrà essere nell’oltretomba tra gli infimi Spiriti, mentre il suo servo potrà forse trovarsi fra i primi. Ricordatevi che Gesù ha detto: Chi si umilia sarà esaltato, e chi si esalta sarà umiliato. Leggete i salmi.
Colui che è stato grande sulla terra, e si trova in basso fra gli Spiriti, ne risente umiliazione?
Spesso grandissima, specialmente se fu superbo ed invidioso.
Il soldato che, caduto in battaglia insieme col suo generale, lo ritrova poi nel mondo degli Spiriti, lo riconosce ancora per suo superiore?
I vostri titoli non avranno più alcun valore: tutto dipenderà dalla superiorità del merito.
Gli Spiriti dei diversi ordini sono confusi insieme?
Sì e no, cioè si vedono ma si distinguono gli uni dagli altri. Si attraggono, e si respingono a vicenda, secondo la somiglianza o la disparità dei loro sentimenti, come avviene fra voi, giacché‚ il vostro mondo non è che un debole riflesso del mondo spiritico. Quelli del medesimo grado si riuniscono per una specie di affinità, e formano gruppi o famiglie di Spiriti legati dalla simpatia e dalla comunanza dello scopo che si propongono di raggiungere: nei buoni il desiderio di fare il bene, e nei cattivi il desiderio di fare il male: in tutti vergogna dei loro falli, e bisogno di trovarsi in mezzo ad esseri simili a loro.
Kardec: Così è fra noi una grande città, ove gli uomini di tutti i gradi e di tutte le condizioni si vedono e s’incontrano senza confondersi; ove le società si formano per l’analogia dei gusti; ove il vizio e la virtù seguono, senz’avere nulla di comune, la
loro via.
Gli Spiriti hanno tutti indifferentemente accesso gli uni presso gli altri?
I buoni vanno da per tutto, e bisogna che sia così, affinché‚ possano esercitare la propria autorità sui cattivi; ma i luoghi abitati dai buoni sono interdetti agli Spiriti bassi, affinché‚ non vi possano recare i turbamenti delle cattive passioni.
Qual è la natura dei rapporti fra i buoni ed i cattivi Spiriti?
I primi cercano di combattere le cattive tendenze dei secondi, allo scopo di aiutarli a salire; è una missione.
Perché‚ gli Spiriti inferiori godono nell'indurci al male?
Per invidia di non essere fra i buoni e per il desiderio di impedire agli Spiriti ancora inesperti che giungano al sommo bene: vogliono far provare agli altri quello che provano essi stessi. Non accade ugualmente anche fra voi?.
In qual modo comunicano gli Spiriti fra loro?
Si vedono e si comprendono; per il semplice riflesso dello Spirito, poiché‚ la parola è cosa materiale. Il fluido cosmico stabilisce fra loro una costante comunicazione: esso è il veicolo della trasmissione del pensiero, come per voi l’aria è il veicolo di quella del suono, una specie di telegrafo universale, che collega tutti i mondi, e permette agli Spiriti di corrispondere da un globo all’altro.
Gli Spiriti possono dissimularsi reciprocamente i loro pensieri e nasconderseli vicendevolmente?
No: ad essi tutto è manifesto, specie quando sono perfetti. Anche lontani l’uno dall’altro si vedono, e si comprendono sempre. Ma ciò non costituisce una regola assoluta, poiché alcuni Spiriti, giudicandolo necessario, possono benissimo rendersi invisibili ad altri Spiriti.
In qual modo, giacché non hanno più corpo, possono gli Spiriti conservare la loro individualità e distinguersi gli uni dagli altri?
Per mezzo del perispirito, che li fa esseri distinti, come il corpo fra gli uomini.
Gli Spiriti si riconoscono per aver coabitato in terra? L’amico riconosce l’amico? Il figlio riconosce suo padre?
Sì, perfettamente, e così di generazione in generazione.
Come fanno gli uomini che si sono conosciuti sulla terra, a riconoscersi nel mondo degli Spiriti?
Noi vediamo il passato leggendovi come in un libro; scorgendo in tal guisa quello dei nostri amici e nemici, vediamo anche il loro passaggio dalla vita alla morte.
Lasciata che abbia la sua spoglia mortale, l’anima vede immediatamente i suoi consanguinei ed amici che l’hanno preceduta nel mondo degli Spiriti?
Subito di rado, poiché‚ in generale, come abbiamo detto, le occorre qualche tempo per riconoscersi, e scuotere da sé‚ il velame della materia.
Com’è accolta dai buoni l’anima al suo ritorno nel mondo degli Spiriti?
Quella del giusto come un fratello amatissimo atteso da lungo tempo; quella del perverso come un essere degno soltanto di compassione.
Quale sentimento provano gli Spiriti inferiori al giungere fra loro di un altro cattivo?
La soddisfazione di vedere un loro pari privato com’essi della felicità, soddisfazione che i tristi provano anche sulla terra, nel vedere lo stato dei loro simili.
I nostri parenti ed amici vengono ad incontrarci, quando lasciamo la terra?
Sì: fanno accoglienza all’anima, a cui portano affezione si rallegrano con essa come al ritorno di un viaggio, se ha saputo sfuggirne i pericoli, e l’aiutano a svincolarsi dai legami del corpo. Questa affettuosa accoglienza è un premio per i buoni; mentre il colpevole, in punizione, resta nell’isolamento, o non è circondato che da Spiriti simili a lui.
I parenti e gli amici si ricongiungono sempre dopo la morte?
Ciò dipende dalla loro elevatezza, e dalla via che seguono per progredire. Se uno di essi è già più innanzi, o cammina più presto dell’altro, non rimarranno insieme: potranno vedersi qualche volta, ma non saranno uniti per sempre, se non quando procederanno di pari passo, cioè quando avranno raggiunto uguale perfezione. Inoltre, il non poter vedere i parenti e gli amici è spesso un castigo.