9° Capitolo
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DIO
9°Capitolo
Prove della Esistenza di Dio
In che può aversi la prova della esistenza di Dio?
In un assioma che applicate alle vostre scienze. Non vi è effetto senza causa. Cercate la causa di tutto ciò che non è opera dell’uomo, e la vostra ragione vi risponderà.
Kardec: Per credere in Dio, basta gettare uno sguardo sulle opere della creazione. L’universo esiste; dunque ha una causa. Dubitare della esistenza di Dio, sarebbe come negare che ogni effetto abbia una causa, ed asserire che il nulla abbia potuto produrre qualche cosa.
Quale conseguenza si può trarre dal sentimento intuitivo che tutti gli uomini hanno della esistenza di Dio?
Quella che Dio esiste. Come spiegare in loro questo sentimento, se poggiasse sul nulla? Ed anche questa è una conseguenza del principio di causalità.
Il sentimento intimo che abbiamo in noi stessi della esistenza di Dio, non potrebbe essere una conseguenza della educazione, e il prodotto d’idee acquisite?
Se ciò fosse, come avrebbero questo sentimento anche i selvaggi?
Kardec: Se il sentimento della esistenza di un Essere supremo fosse il prodotto dell’istruzione, non sarebbe universale, e non si troverebbe, come le nozioni delle scienze, che negli individui e nei popoli colti.
Si potrebbe trovare la causa prima della formazione delle cose nelle proprietà intime della materia?
Ma allora quale sarebbe la causa di queste proprietà? Torniamo sempre alla necessità di una causa prima.
Kardec: Attribuire la prima formazione delle cose alle proprietà intime della materia, sarebbe del pari un prendere l’effetto per la causa, poiché queste proprietà stesse sono un effetto che deve avere una causa.
Che pensare della opinione, la quale attribuisce la prima formazione del creato a una combinazione fortuita della materia, cioè del caso?
Altra assurdità! Qual uomo di buon senso può considerare il caso come essere intelligente? E poi, il caso che cosa è? Nulla.
Kardec: L’armonia, che regola le forze dell’universo, palesa combinazioni e principi determinati, e perciò una potenza intelligente. Attribuirne la prima formazione al caso, sarebbe assurdo, poiché il caso è cieco, e non può produrre gli effetti
dell’intelligenza. Un caso intelligente non sarebbe più caso.
Da che cosa si può riconoscere nella causa prima un’intelligenza suprema, cioè superiore a tutte le intelligenze?
Voi avete un proverbio che dice. L’opera loda il maestro. Orbene, esaminate l’opera, e cercatene l’artefice, l’orgoglio solo fa nascere l’incredulità. L’uomo orgoglioso non accetta nulla al di sopra di sé, e si proclama spirito forte. Povero essere, che un soffio di Dio può fiaccare!».
Kardec: Il potere di una intelligenza si manifesta per mezzo delle sue opere. Ora, poiché nessun essere umano può creare ciò che produce la natura, ne segue che la causa prima dev’essere una Intelligenza superiore all’umanità. Per quanto siano grandi i prodigi compiuti dalla intelligenza umana, questa intelligenza stessa ha una causa, e quanto più ciò che essa compie è grande, tanto più grande dev’essere la causa prima. Ora questa intelligenza superiore ad ogni altra è la causa prima di tutte le cose, qualunque sia il nome di cui l’uomo si serve per designarla.