96° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
LEGGI MORALI - LEGGE DI ADORAZIONE
96°Capitolo
Adorazione esterna o Culto
L’adorazione ha bisogno di manifestazioni esterne?
La vera adorazione sta nel cuore. In ogni vostra azione pensate sempre che Iddio vi guarda.
E’ utile l’adorazione esterna?
Sì, purché non sia un vano spettacolo. Torna sempre utile il dare buon esempio; ma chi professa il culto per affettazione ed amor proprio, mentre col tenore della sua vita smentisce l’apparente sua pietà, dà un esempio pessimo, e fa più male di quanto non pensi.
Iddio preferisce chi lo adora in una piuttosto che in un’altra forma?
Dio preferisce chi lo adora dal profondo del cuore con sincerità, facendo il bene ed evitando il male, a quelli che credono di onorarlo con cerimonie, che non li rendono buoni verso i loro simili. Tutti gli uomini sono fratelli e figli di Dio: Egli chiama a sé tutti coloro che osservano le sue leggi, qualunque sia la forma con la quale lo adorano. Chi non ha che la maschera della pietà, è un ipocrita; chi affetta adorazione, e si contraddice con le opere, dileggia Iddio; chi giura di venerare il Cristo, ed è orgoglioso, invidioso, superbo, duro ed implacabile verso gli altri, o avido dei beni di questo mondo, ha la religione sulle labbra, ma non nel cuore. Iddio, che tutto vede, dirà: Costoro, che pur conoscono la verità, sono mille volte più colpevoli dell’ignorante selvaggio del deserto, e saranno trattati col rigore che meritano. Se un cieco vi urta passando, lo scusate; se all’opposto è un uomo, che ci veda bene, lo rimproverate con ragione. Quindi, non chiedete quale forma di adorazione sia la migliore, poiché sarebbe come domandare se torni più gradito a Dio di essere adorato in una lingua piuttosto che in un’altra. Lo ripetiamo ancora una volta: le parole e gli atti non giungono a Dio, che passando per il cuore.
E’ biasimevole chi pratica una religione, a cui nel fondo del cuore non crede, quando lo fa per non dare scandalo a coloro che pensano diversamente?
L’intenzione decide in questa, come in ogni altra cosa. Chi non è mosso se non dal rispetto delle credenze altrui non merita biasimo, e fa meglio di chi le volge in ridicolo, mancando di carità; ma chi la pratica per interesse o per ambizione, merita il disprezzo di Dio e degli uomini. Dio non gradisce coloro i quali per meritarsi l’approvazione delle persone, fingono di umiliarsi a Lui.
L’adorazione in comune è preferibile all’adorazione individuale?
Gli uomini, riuniti in comunione di pensieri e di sentimenti, possono avere più forza per chiamare i buoni Spiriti e la benedizione di Dio. Ma non crediate, però, che l’adorazione particolare sia meno gradita ed efficace.