32° Capitolo - Sapere

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32° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _B_ > Gli Spiriti

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

Mondo Spiritico o degli Spiriti
32°Capitolo

Angeli e Demoni

Gli esseri che noi chiamiamo angeli, arcangeli, serafini, e simili, formano una categoria speciale di natura differente dagli altri Spiriti?
No, sono gli Spiriti puri, cioè quelli che giunsero al sommo della scala, e riuniscono in sé tutte le perfezioni.

Kardec: La voce angelo risveglia generalmente l’idea della perfezione morale; ma spesso essa si applica anche a tutti gli esseri extraumani, siano poi essi buoni o cattivi. Così si usa dire: angelo buono ed angelo cattivo, angelo della luce e angelo delle tenebre; nel qual caso la parola angelo è sinonimo di Spirito o genio. Noi qui la prendiamo nel suo significato buono.

Gli angeli dunque hanno già percorso tutti i gradi?
Sì; gli uni perché accettarono il loro còmpito senza mormorare, arrivarono alla perfezione più presto; gli altri ci misero un tempo più o meno lungo.

Se l’opinione, secondo la quale alcuni esseri furono creati perfetti e superiori a tutti gli altri, è fallace, come va che essa si trova nella tradizione di quasi tutti i popoli?
Siccome il vostro mondo non è ab aeterno, e molto tempo prima che esso esistesse altri Spiriti avevano già raggiunto il grado supremo, gli uomini hanno potuto credere, che in esso fossero stati creati.

Ci sono demoni nel significato comune di questa parola?
Se ci fossero, sarebbero opera di Dio, e Dio sarebbe giusto e buono, se avesse fatto degli esseri eternamente dediti al male ed infelici? Demoni, quando così vogliate dire, ce ne sono, ma si trovano nel vostro mondo inferiore o in altri simili, e sono gli ipocriti, che fanno d’un Dio giusto un Dio malvagio e vendicativo, e credono che le abominazioni che essi commettono in suo nome possano essere a Lui gradite.

Kardec: La parola demonio, o meglio dèmone, implica l’idea di Spirito cattivo solo nel suo significato moderno, poiché la voce greca daimon, dalla quale è derivata, significa genio, intelligenza; e così gli antichi chiamavano gli esseri incorporei, buoni o cattivi che fossero, senza distinzione. I demoni, secondo il significato comune della parola, si suppone che siano esseri essenzialmente malefici, i quali però, come tutte le cose, sarebbero creature di Dio. Ora Dio, ch’è supremamente giusto e buono, non può aver creato degli esseri predestinati al male per loro stessa natura e dannati per tutta la eternità. E se poi si volesse affermare che non sono opera di Dio, sarebbero ab aeterno come Lui, e così ci sarebbero non una, ma più potenze supreme. Prima condizione di ogni dottrina è di essere logica: ora quella dei demoni manca di questa condizione essenziale. Che nelle credenze dei popoli barbari figurino i demoni, s’intende, e si spiega facilmente, poiché, non conoscendo essi gli attributi di Dio, ammettono anche divinità malefiche; ma chiunque ritiene la bontà essere d’attributo per eccellenza di Dio, non sarà mai tanto illogico, da supporre ch’egli abbia potuto creare degli esseri consacrati al male e predestinati a farlo in perpetuo; poiché sarebbe un voler negare la sua bontà. I fautori della credenza nei demoni si appoggiano sulle parole del Cristo, né certo noi metteremo in dubbio l’autorità del suo insegnamento, ché, anzi, vorremmo vederlo scolpito nel cuore, più che sulla bocca, di tutti gli uomini; ma sono essi poi ben sicuri del significato che egli dava alla parola demonio?
Non sappiamo forse che la forma allegorica è uno dei caratteri distintivi del suo linguaggio? Si dovrà dunque prendere alla lettera tutto quanto si racchiude nel Vangelo? Valga ad esempio il solo passo seguente: “Subito dopo questi giorni di afflizione il sole si oscurerà, e la luna non tramanderà più luce, e le stelle cadranno dal firmamento, e le potenze del cielo saranno scosse. In verità vi dico: la presente generazione non passerà prima che tutte queste cose non siano compiute”.
Riguardo la creazione e il movimento della terra abbiamo veduto che la forma del testo biblico è spesso contraddetta. Non può essere lo stesso di alcune figure adoperate dal Cristo, il quale doveva parlare adattandosi ai tempi ed ai luoghi? Il Cristo non ha potuto dire scientemente una falsità; dunque, se nelle sue parole vi sono cose che sembrano offendere la ragione, questo accade perché noi non le comprendiamo, o le interpretiamo malamente.
Gli uomini hanno fatto riguardo ai demoni, quello stesso che hanno fatto riguardo agli angeli: come hanno creduto ad esseri perfetti ab aeterno, hanno del pari veduto negli Spiriti inferiori esseri eternamente cattivi.
Il vocabolo demoni deve dunque ritenersi come sinonimo di Spiriti impuri, i quali spesso non valgono punto più degli esseri fantastici designati con questo nome; ma con la differenza che il loro stato è solo transitorio. Essi sono Spiriti imperfetti, che si ribellano contro le prove loro imposte, e che appunto perciò sono condannati a sopportarle più a lungo: non dimeno, a loro volta raggiungeranno anch’essi la perfezione, sempre quando ne avranno la volontà. Quindi, si potrebbe accettare il termine demonio con questa restrizione; ma, poiché ormai viene adoperato in questo significato esclusivo, non mancherebbe di essere continua causa di errore, facendo credere all’esistenza di esseri speciali, creati unicamente per essere malvagi.
In quanto a Satana, è evidente che egli è la personificazione del male sotto forma allegorica, poiché non si potrebbe ammettere un essere malvagio in lotta da pari a pari con Dio, e la cui sola occupazione consistesse nell’opporsi ai disegni di Lui. Siccome all’uomo abbisognano figure che ne colpiscano la immaginazione, egli si è rappresentato gli esseri incorporei sotto una forma materiale, con attributi che ne ricordano i pregi od i difetti. Così gli antichi, volendo personificare il tempo, lo raffigurarono in sembianza di un vecchio con la falce e la clessidra, poiché simboleggiarlo con l’aspetto di un giovine sarebbe stato assurdo; così accade per le immagini allegoriche della fortuna, della verità ecc. E così i moderni hanno raffigurato gli angeli, o Spiriti puri, come giovinetti raggianti con ali candide, simbolo della loro purità, e Satana con le corna, gli artigli e gli attributi della bestialità, simboli delle basse passioni. Ma il volgo, che prende le cose alla lettera, ha veduto in questi emblemi personaggi reali, come una volta aveva veduto Saturno nella allegoria del tempo.
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