151° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
PERFEZIONE MORALE
151°Capitolo
Carattere dell’uomo dabbene
Da quali indizi si può riconoscere in un uomo il progresso reale, che deve elevare il suo Spirito nella gerarchia d’oltre tomba?
Lo Spirito dimostra la propria elevatezza col praticare la legge di Dio in tutti gli atti della sua vita corporea, e col comprendere anticipatamente la vita spirituale.
Kardec: Vero uomo dabbene è quello, che in ogni suo atto pratica la legge di giustizia, d’amore e di carità nella massima sua purezza, vale a dire che non fa mai del male, che fa tutto il bene che può, che non dà a nessuno motivi di lagnanza, che, in poche parole, fa agli altri tutto ciò che vorrebbe fosse fatto a lui. L’uomo penetrato dal sentimento di carità e d’amore verso il prossimo, fa il bene per il bene senz’aspettarne il contraccambio, e sacrifica il suo interesse alla GIUSTIZIA. E’ buono, umano, benevolo con tutti, perché vede fratelli in tutti gli uomini, senza eccezione di razza o di fede. Se Dio gli ha dato potenza e ricchezza, le riguarda come un deposito, col quale è tenuto a fare del bene; non se ne vanta, perché sa che come Iddio gliele ha date, gliele può ritogliere. Se l’ordine sociale ha posto altri uomini sotto la sua dipendenza, li tratta con bontà, perché gli sono pari davanti a Dio: fa uso della sua autorità per elevarne il morale, non per calpestarli. E’ indulgente per le altrui debolezze, poiché sa di avere a propria volta bisogno d’indulgenza, e ricorda le parole di Gesù: CHI DI VOI È SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA. Non è vendicativo; ma, ad esempio del Cristo, perdona le offese, e rammenta solo i benefici, perché sa che EGLI SARÀ PERDONATO NELLA STESSA MISURA CON LA QUALE AVRÀ PERDONATO GLI ALTRI. Finalmente, rispetta nei suoi simili tutti i diritti che sono imposti dalla legge di natura, come vorrebbe che venissero rispettati i suoi.