64° Capitolo - Sapere

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64° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _B_ > Ritorno al corpo

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

RITORNO ALLA VITA CORPOREA
64°Capitolo

Simpatie e Antipatie terrene

Due esseri che si sono conosciuti ed amati in una esistenza corporea, possono ritrovarsi e riconoscersi in un’altra?
Riconoscersi no, ma essere attratti l’uno verso l’altro sì; e questa è sovente la sola causa degl’intimi legami fondati sopra un affetto sincero. Due esseri sono portati a incontrarsi da circostanze in apparenza fortuite, ma che in realtà sono il risultato della vicendevole attrazione di due Spiriti, i quali si cercano fra la moltitudine degli umani.

Non sarebbe loro più gradito riconoscersi?
Non sempre; il ricordarsi delle esistenze passate avrebbe inconvenienti più gravi di quanto possiate credere. Dopo la morte essi si riconosceranno, ricordandosi del tempo passato insieme.

La simpatia è prodotta sempre da conoscenza anteriore?
No, due Spiriti incarnati o disincarnati, i cui sentimenti sono in perfetta armonia, si possono cercare naturalmente, anche senza essersi mai conosciuti prima.

Gli incontri, che si fanno talvolta di certe persone, e si attribuiscono al caso, non sarebbero invece l’effetto di rapporti simpatici?
Fra gli esseri pensanti esistono legami che voi non conoscete ancora. Il magnetismo è il pilota di questa scienza, che comprenderete meglio più tardi.

Da che proviene la ripulsione istintiva, che noi spesso proviamo per qualcuno anche al solo vederlo?
Dall’antipatia degli Spiriti, che s’indovinano e si intendono, senza bisogno di parole.

L’antipatia istintiva è segno di natura perversa?
No, perché può nascere dal contrasto che c’è nel loro modo di pensare; ma, a seconda che gli Spiriti si elevino, i contrasti si dileguano, e sparisce l’antipatia.

L’antipatia fra due Spiriti nasce prima nel più cattivo, o nel migliore?
In tutti e due nello stesso tempo, ma per cause diverse e con diversi effetti. Uno Spirito cattivo vede di malocchio chiunque possa giudicarlo e smascherarlo, e in esso l’antipatia diventa odio, che gl’inspira il desiderio di fare il male. Lo Spirito buono, al contrario, ha ripugnanza per il cattivo, sapendo di non essere da lui compreso, e conoscendo quanto siano volgari i suoi sentimenti, ma, forte della sua superiorità, non lo odia: lo evita e lo compiange.
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