170° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec - CONCLUSIONE
170°Capitolo
(III)
Voi dite di voler guarire il secolo di una mania, che minaccia d’invadere il mondo. Lo preferireste invaso dalla incredulità, che cercate di propagare? Non è forse al difetto di ogni credenza, che si devono attribuire la rilassatezza dei legami di famiglia, e la maggior parte dei disordini che minano la società? Dimostrando l’esistenza e l’immortalità dell’anima, lo Spiritismo ravviva la fede nell’avvenire, solleva gli animi abbattuti, fa sopportare con rassegnazione le vicissitudini della vita. E’ questo un male? Due dottrine stanno di fronte: l’una nega l’avvenire, l’altra lo proclama, e lo dimostra; l’una non spiega nulla, l’altra spiega tutto, e perciò si dirige alla ragione; l’una sancisce l’egoismo, l’altra pone a cardine della convivenza sociale la giustizia, la carità e l’amore del prossimo; l’una preconizza il presente, e distrugge ogni speranza, l’altra consola ed apre il vasto campo dell’avvenire. Quale delle due è veramente dannosa?
Alcuni, e sono i più scettici, si fanno gli apostoli della fratellanza e del progresso; ma la fratellanza presuppone il disinteresse e la rinunzia della personalità: con essa l’orgoglio è una anomalia. Con qual diritto volete imporre un sacrificio a chi apprende da voi che, morto il suo corpo, tutto è finito, e che domani, forse, egli non sarà più che un ordigno sgangherato e inutile? Per quale ragione priverà egli sé stesso a vantaggio di altri? Non è forse più naturale che, nei brevi istanti di questa sua povera esistenza, cerchi di vivere il meglio che può? Da qui il desiderio di possedere molto per molto godere: ma da questo desiderio nasce l’invidia verso coloro che hanno più di lui, e da questa invidia alla tentazione di pigliarsi l’altrui non è che a un passo. Che vale a trattenerli? La legge? Ma la legge si può eludere. La coscienza, il sentimento del dovere, direte voi. Ma su che fondate il sentimento del dovere? Ha esso forse ragione di essere con la credenza che tutto finisce con la vita? No: per coloro che non credono in altro che nella materia, la sola massima razionale è: ciascuno per sé, e le idee di fratellanza, di coscienza, di dovere, di umanità, di progresso non sono che vane parole. O voi, che bandite simili dottrine, non sapete tutto il male che fate alla famiglia umana, né di quanti delitti assumete la responsabilità! Ma che parlo io di responsabilità? Non ce n’è per lo scettico, che non rende omaggio se non alla materia.