171° Capitolo - Sapere

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171° Capitolo

Premesse > La Dottrina degli Spiriti > _D_ > Conclusioni

di Allan Kardec
Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec

IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec - CONCLUSIONE
171°Capitolo

(IV)

Il progresso del genere umano ha il suo principio nella applicazione della legge di giustizia, di amore e di carità, ma questa legge è fondata sulla certezza dell’avvenire: togliete questa certezza, e le togliete la base. Dalla legge di giustizia, di amore e di carità derivano tutte le altre, perché abbraccia tutte le condizioni della felicità dell’uomo. Essa soltanto vale a sanare le piaghe della società, che può giudicare, dal confronto delle età e dei popoli, come la propria condizione si migliora a mano a mano che quella è meglio compresa e praticata. Ora, se una applicazione parziale ed imperfetta produce già un bene reale, che sarà quando l’uomo ne avrà fatto la base di tutte le sue istituzioni sociali! Ed è possibile? Sì, perché se ha fatto dieci passi, può farne venti, trenta, e così via. Quindi, possiamo giudicare l’avvenire dal passato. Di già vediamo estinguersi a poco a poco le antipatie fra popolo e popolo: le barriere, da cui erano divisi, cadono dinanzi alla civiltà; essi si stendono la mano da un capo all’altro del mondo; maggiore giustizia informa le leggi internazionali le guerre si fanno di giorno in giorno più rare, e non escludono i sentimenti di umanità; l’uniformità si stabilisce nelle relazioni sociali; le distinzioni di razza e di casta si cancellano, e le varie credenze dimenticano i pregiudizi di setta per confondersi nell’adorazione di un solo Dio. Parliamo, s’intende, dei popoli che camminano alla testa dell’incivilimento. Vero è che in tutti questi rapporti siamo ancora lontani dalla perfezione, e che restano da abbattere ancora molte e molte antiche rovine, prima che siano scomparse le ultime vestigia della barbarie, ma quelle rovine potranno forse resistere a lungo contro la potenza irresistibile del progresso, forza viva, legge ineluttabile della natura? Se la generazione presente e più innanzi che la passata, perché quella che ci verrà dopo, non sarà più progredita della nostra? Sì sarà per la forza stessa delle cose: prima di tutto, perché con le generazioni si estinguono ogni giorno gli uomini ancora attaccati ai vecchi abusi, e così a poco a poco la società si forma di nuovi elementi, scevri degli antichi pregiudizi; e poi, perché l’uomo, volendo il progresso, studia gli ostacoli, che gli si oppongono, e si sforza di superarli. Poiché è innegabile il moto progressivo, il progresso avvenire non può essere dubbio. E’ nella natura dell’uomo il bisogno di essere felice, e di cercare il progresso per accrescere la somma della sua felicità: poiché, se così non fosse, questo non avrebbe scopo. Dove sarebbe il progresso, se l’uomo non dovesse migliorare la sua condizione? Ma quando egli avrà conseguito la somma delle soddisfazioni che può dare il progresso intellettuale, si accorgerà di non avere la felicità compiuta; riconoscerà che questa è impossibile senza la sicurezza delle sociali relazioni, e che una tal sicurezza si può trovare solamente nel progresso morale. In conseguenza, egli stesso, per la forza delle cose, spingerà il progresso su questa via e lo Spiritismo gli fornirà la leva più poderosa per raggiungere lo scopo.
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