172° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec - CONCLUSIONE
172°Capitolo
(V)
Coloro i quali dicono che le credenze spiritiche minacciano d’invadere il mondo, ne confessano la potenza, poiché un’idea senza fondamento e priva di logica non potrebbe farsi universale. Se dunque lo Spiritismo prende radice da per tutto, e si propaga in particolare, come tutti riconoscono, fra le persone più colte, vuol dire che ha un fondo di verità. Contro questa tendenza riusciranno inutili tutti gli sforzi dei suoi detrattori: prova ne sia, che il ridicolo, di cui hanno cercato di coprirlo, anziché allentarne lo slancio, sembra avergli dato maggior vigore. Questo fatto giustifica pienamente quello che gli Spiriti ci hanno detto mille volte: «Non vi inquietate per l’opposizione; tutto ciò che si farà in danno vostro, riuscirà a vostro vantaggio, e i vostri più accaniti avversari serviranno la vostra causa senza volerlo. Contro la volontà di Dio non prevarrà il mal volere degli uomini». Per mezzo dello Spiritismo, l’umanità deve entrare in una nuova fase: quella del progresso morale, che ne è la conseguenza inevitabile. Cessate dunque di meravigliarvi della rapidità con la quale si propagano le idee spiritiche: la causa sta nella soddisfazione che esse procurano a chi le esamina a fondo e vi scorge altra cosa che un frivolo trastullo. Ora, poiché ognuno desidera il proprio bene, non deve stupire se l’uomo si appiglia ad idee che rendono felici. Lo svolgimento di queste idee consta di tre diversi periodi:
- il primo è quello della curiosità eccitata dalla stranezza dei fenomeni;
- il secondo quello del ragionamento e della filosofia;
- il terzo quello della applicazione e delle conseguenze.
Il primo periodo è già passato, perché la curiosità non dura a lungo: soddisfatta che essa sia, i più ne abbandonano l’oggetto per passare a un altro. Il secondo è incominciato. Il terzo verrà inevitabilmente in seguito. Lo Spiritismo ha fatto molto cammino da che fu meglio compreso nella sua intima essenza, da che se ne è veduta l’efficacia, perché tocca la corda più sensibile dell’uomo, quella della sua felicità in questo mondo e nell’altro. Ecco il motivo della sua diffusione, il segreto della forza che gli darà il trionfo. Per ora, rende felici coloro che lo comprendono; più tardi la sua influenza diverrà universale. Quelli stessi che non hanno avuto agio di assistere ad alcun fenomeno materiale di manifestazioni, riflettano: oltre questi fenomeni vi è tutta una nuova filosofia. Questa filosofia ci spiega ciò che nessun’altra ci aveva spiegato; ci troviamo col solo ragionamento, la dimostrazione razionale dei problemi da cui dipende tutto il nostro avvenire; essa ci rende tranquilli, sicuri, fiduciosi, perché ci libera dal tormento del dubbio. Di fronte a tutto questo, la questione dei fenomeni materiali non è che secondaria.
O voi, che avversate questa dottrina, volete un mezzo per combatterla con buon successo? Ecco: sostituitele alcunché di migliore; trovate una soluzione più filosofica a tutti i quesiti che essa risolve; date all’uomo un’altra certezza, che lo renda più felice e vedete di comprendere bene questa parola certezza, poiché egli non ammette come certo se non ciò che trova logico. Il dire, come fate voi: “non è vero”, è troppo facile, non basta. Provate, non già con una negazione, ma con fatti, che la cosa non è, non è mai stata, e non può essere, e dimostrate infine che le conseguenze dello Spiritismo non sono atte a rendere migliori gli uomini, e quindi più felici per la pratica della più pura morale evangelica, morale, che molto si loda, ma ben poco si pratica. Riusciti che siate a far questo, solo allora avrete il diritto di combatterlo. Lo Spiritismo è forte, perché si appoggia sulle basi eterne della religione: Dio, l’anima, le pene e le ricompense future quali conseguenze naturali della vita terrestre, e perché nel suo quadro dell’avvenire non vi è cosa alcuna che ripugni alla ragione più esigente. E voi all’opposto, voi la cui dottrina si compendia tutta nella sterile negazione di questo avvenire quale risarcimento offrite per i dolori di quaggiù? Voi vi appoggiate sulla incredulità, ed esso si appoggia sulla fede in Dio. Esso invita gli uomini alla felicità, alla speranza, al vero amore fraterno, e voi date loro il nulla per prospettiva e l’egoismo per consolazione. Esso spiega tutto, e voi non spiegate nulla. Esso prova coi fatti, e voi non provate neppure con le parole. Come volete che si possa esitare nella scelta fra le due dottrine?