173° Capitolo
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Domande agli Spiriti e relative risposte. - Da Allan Kardec
IL LIBRO DEGLI SPIRITI di Allan Kardec - CONCLUSIONE
173°Capitolo
(VI)
Si formerebbe un erroneo concetto dello Spiritismo chi credesse che esso tragga la sua forza dalla pratica delle manifestazioni materiali, e che quindi, col mettere inciampo a queste, si possa distruggerlo nella base. La sua forza sta nella filosofia, nel suo appello alla ragione e al buon senso. Nei tempi antichi, fu oggetto di studi misteriosi, gelosamente celati al volgo; ma oggi non ha segreti: parla un linguaggio chiaro, esplicito, senza ambiguità; non conosce misteri, non allegorie suscettibili di false interpretazioni; vuol essere compreso da tutti, perché è venuto il tempo di dire agli uomini la verità; piuttosto che opporsi alla diffusione dei lumi, si adopera, perché esso diventi universale; non esige la fede cieca: insegna che si deve comprendere quello che si crede, e così, fondato sulla ragione, sarà sempre più forte di coloro che si fondano dal nulla. Gli ostacoli che qualcuno tentasse di porre alla libertà delle manifestazioni, potrebbero soffocarlo? No, perché produrrebbero l’effetto di tutte le persecuzioni: quello di eccitare la curiosità e il desiderio di conoscere ciò che sarebbe proibito. D’altra parte, se le manifestazioni spiritiche fossero privilegio di un sol uomo, certo è che, togliendo costui di mezzo, sarebbe tutto finito; ma, disgraziatamente per gli avversari, esse sono comunissime, dall’infimo popolano al patrizio più illustre, dalle sale sfarzose alle più povere soffitte. Se ne può interdire l’esercizio pubblico; ma è noto che esse, per prodursi, preferiscono appunto l’intimità. Ora, chi può impedire ad una famiglia fra le pareti domestiche, a chiunque sia nel silenzio della sua camera, al prigioniero stesso guardato in cella, di avere comunicazioni con gli Spiriti all’insaputa e perfino alla presenza dei suoi carcerieri? E, se le vietano in un paese, potranno vietarle anche nei paesi vicini, e poi nel mondo intero, giacché non c’è una contrada, nei due continenti, dove non ci siano medium, e per imprigionarli tutti, bisognerebbe cacciar sotto chiave la metà del genere umano? Se poi, ciò che non sarebbe più facile, oggi si arrivasse a bruciare tutti i libri di Spiritismo, domani si vedrebbero riprodotti, perché la fonte è intangibile, non potendosi ne incarcerare né ardere gli Spiriti, che ne sono i veri autori. Lo Spiritismo non è opera d’uomo: nessuno può dirsene l’inventore, perché esso è antico quanto la creazione e si trova in ogni luogo, in tutte le religioni, e particolarmente nella cattolica. I vari ordini di Spiriti, i loro rapporti occulti e manifesti con gli uomini, gli angeli custodi, la reincarnazione, la emancipazione dell’anima durante la vita del corpo, la seconda vista, le visioni, le manifestazioni di ogni sorta, le apparizioni, perfino le apparizioni tangibili sono cose tutte che si trovano nella dottrina che la Chiesa professa da secoli. In quanto ai demoni, essi non sono altro che i cattivi Spiriti, e salvo la credenza che questi sono dannati al male in eterno, mentre a quelli non è mai chiusa la via del progresso, non vi è fra loro che la differenza di nome. Che fa la scienza spiritica moderna? Raccoglie in un corpo le membra sparse; spiega in termini propri ciò che era detto in linguaggio allegorico; elimina i parti della superstizione e dell’ignoranza; perché splendano in tutta la loro luce, mostra le cose come sono, e le coordina, ma non crea nulla, perché le sue basi furono di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Chi, dunque, oserebbe stimarsi tanto forte? Se essa si proscrive da un lato, rinascerà dall’altro, sul terreno stesso da cui sarà stata bandita, perché è una forza della natura, e non è dato all’uomo di annientarla, né di mettere il suo veto ai decreti di Dio. Ma, d’altra parte, che interesse si avrebbe di impedire la propagazione delle idee spiritiche? Esse combattono gli abusi che nascono dall’orgoglio e dall’egoismo. Ora, questi abusi, se giovano ad alcuni, pochi ledono i diritti della generalità: quindi, le idee spiritiche avranno per sé la generalità, e contro di sé quei pochi, che si avvantaggiano dei mali degli altri. Cieco è chi non vede come esse, col rendere gli uomini migliori, meno avidi degli interessi materiali, e più rassegnati ai decreti della Provvidenza, siano garanzia di ordine e di tranquillità.