Capitolo 101°
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Pistis Sophia - 2° Libro.
Capitolo 101°
... e coloro che sono degni dei misteri dimoranti nell'ineffabile, sono quelli che non sono usciti; costoro esistono prima del primo mistero e - facendo un confronto e un paragone della parola affinché possiate comprendere - sono le membra dell'ineffabile. Ognuno esiste in conformità dell'onore della sua gloria: il capo in conformità dell'onore del capo, l'occhio in conformità dell'onore degli occhi, le orecchie in conformità dell'onore delle orecchie, e così le altre membra, di modo che la cosa è manifesta: vi è una quantità di membra, ma un unico corpo.
Dissi questo a mo' d'esempio, di confronto, di paragone, non nella forma vera, né ho manifestato la parola nella verità, bensì il mistero dell'ineffabile.
Per tutte le membra che sono in esso - secondo la parola di cui mi sono servito nel confronto -, per quelle, cioè, che dimorano nel mistero dell'ineffabile, per quelle che dimorano in esso, e anche per i tre spazi dopo di quelle, in conformità dei misteri, per tutte queste io sono, in assoluta verità, il loro tesoro, all'infuori del quale non c'è alcun altro tesoro, (sono il tesoro) che nel mondo non ha uguali; tuttavia ci sono ancora parole, misteri, e luoghi.
Ora, beato è colui che ha trovato le parole dei misteri del primo spazio esterno; un dio è colui che ha trovato queste parole dei misteri del secondo spazio, che è in mezzo; un salvatore e un incontenibile è colui che ha trovato le parole dei misteri del terzo spazio interno; costui è eccellente più di tutti, è uguale a quelli che si trovano nel terzo spazio: avendo egli ricevuto il mistero nel quale essi si trovano e nel quale stanno, è uguale a essi.
Ma colui che ha trovato le parole dei misteri che vi ho descritto, con un paragone, come membra dell'ineffabile, in verità vi dico: quest'uomo, che con divina verità ha trovato le parole di quei misteri, è veramente il primo e uguale a lui (all'ineffabile), perché per mezzo di quelle parole e di quei misteri, anche il tutto sorse per opera di quel primo. Infatti, la gnosi della conoscenza dell'ineffabile è quella nella quale oggi ho parlato con voi.
Quando il salvatore ebbe finito di dire tutto questo ai suoi discepoli, si fece avanti Andrea, e disse:
- Mio Signore, non ti irritare verso di me! Compatiscimi, e manifestami il mistero della parola intorno alla quale ti interrogherò: infatti, mi è difficile e non l'ho afferrata.
Il salvatore gli rispose: - Domanda quello che vuoi, e io te lo manifesterò faccia a faccia, senza parabole.
Andrea replicò: - Mio Signore, sono molto stupito e meravigliato su come gli uomini che sono nel mondo e nel corpo di questa materia, allorché escono da questo mondo, possano attraversare questi firmamenti, tutti questi arconti, tutti i signori, tutti gli dei, tutti questi grandi invisibili, tutti quelli del luogo di mezzo, quelli dell'intero luogo della destra, tutti i grandi delle emanazioni della luce, e introdursi tra tutti costoro ed ereditare il regno della luce. Questa cosa, mio Signore, per me è difficile.
Allorché Andrea finì di parlare, lo spirito del salvatore si agitò, ed egli esclamò: - Fino a quando ti devo sopportare? Fino a quando mi debbo intrattenere con te? Tuttora non hai compreso e sei ignorante? Non sai, dunque, e non capisci che voi, tutti gli angeli, tutti gli arcangeli, gli dei, i signori, tutti gli arconti, tutti i grandi invisibili, tutti quelli (del luogo) di mezzo, quelli dell'intero luogo della destra, tutti i grandi delle emanazioni della luce e tutta la loro gloria, (non capite) che tutti voi insieme provenite da un'unica e identica pasta, che tutti voi provenite dalla stessa miscela?
Dietro un comando del primo mistero, la miscela fu posta sotto costrizione fino a tanto che si purificassero tutti i grandi delle emanazioni della luce e tutta la loro gloria, fino a tanto che si purificassero dalla miscela; non si sono purificati sotto la costrizione in conformità della disposizione dell'unico, dell'ineffabile. Essi non hanno sofferto, non si sono cambiati nei luoghi, non si sono affaticati, non si sono travasati in corpi diversi, non hanno subito tormenti di qualsiasi genere.
Voi, invece, siete soprattutto il resto del tesoro, siete il resto del luogo di quelli della destra, siete il resto del luogo di quelli del mezzo, siete il resto di tutti gli invisibili e di tutti gli arconti, in una parola, voi siete il resto di tutti costoro. Voi avete passato grandi sofferenze e grandi tormenti durante i travasi in diversi corpi del mondo. E dopo tutte queste sofferenze, voi stessi avete rivaleggiato e combattuto rinunciando a tutto il mondo e alla materia che è in esso, non avete desistito dalla ricerca fino a tanto che avete trovato tutti i misteri del regno della luce che vi hanno purificato, vi hanno resi luce genuina, molto purificata, e siete divenuti luce genuina.
Perciò vi dissi, una volta: «Cercate e troverete!». A voi, dunque, dissi: Cercate i misteri della luce i quali purificano il corpo della materia e lo rendono luce genuina, molto purificata.
In verità vi dico: a motivo del genere umano, il quale è materiale, io mi sono affaticato e ho portato agli uomini tutti i misteri della luce per purificarli essendo essi il resto dell'intera materia della loro materia; se non avessi portato a loro i misteri purificanti, dell'intero genere umano non si sarebbe salvata anima alcuna, ed essi non avrebbero potuto ereditare il regno della luce.
Infatti, le emanazioni della luce, essendo pure, non hanno bisogno dei misteri; ne ha, invece, bisogno il genere umano poiché gli uomini sono tutti resti materiali.
Perciò, una volta, vi dissi: «I sani non hanno bisogno del medico, bensì i malati», cioè quelli della luce, essendo luci pure, non hanno bisogno dei misteri; ne ha invece bisogno il genere umano, poiché gli uomini sono resti ilici.
Or dunque, annunziate all'intero genere umano: giorno e notte non desistete dal cercare fino a tanto che troviate i misteri purificanti! Dite al genere umano: rinunziate a tutto il mondo e a tutta la materia che è in esso. Infatti, colui che, nel mondo, compra e vende, colui che mangia e beve della sua materia, colui che vive in tutte le sue sollecitazioni e in tutti i suoi rapporti, alla sua restante materia costui aggiunge ancora altre materie; giacché tutto questo mondo, tutto ciò che si trova in esso, tutti i suoi rapporti, sono resti materiali, e ognuno sarà interrogato a proposito della propria purezza.
Perciò, una volta, vi dissi: «rinunziate a tutto il mondo e a tutta la sua materia, per non assommare altra materia alla restante vostra materia». Perciò annunziate a tutto il genere umano: «rinunziate al mondo intero e a tutti i suoi rapporti, per non assommare altra materia alla restante materia che è in voi». Dite loro: «giorno e notte non desistete dal cercare, non arrestatevi fino a tanto che abbiate trovato i misteri purificanti, i quali vi purificheranno e vi renderanno luce pura: così potrete andare in alto ed erediterete la luce del mio regno».
Or dunque, Andrea e tutti i tuoi fratelli, tuoi condiscepoli: è per merito delle vostre rinunzie e di tutte le sofferenze sopportate in ogni luogo, delle vostre trasformazioni in ogni luogo e dei travasi in diversi corpi, dei vostri tormenti, che dopo tutto ciò avete ricevuto i misteri purificanti e siete diventati luce pura, molto purificata.
È per questo che ora andrete in alto, penetrerete in tutti i luoghi di tutte le grandi emanazioni, e sarete re nel regno eterno della luce.
Ma quando uscirete dal corpo e andrete in alto, quando arriverete nel luogo degli arconti, davanti a voi proveranno vergogna tutti gli arconti perché siete il resto della loro materia e siete diventati una luce più pura di tutti loro.
E quando voi arriverete nel luogo del grande invisibile, nel luogo di quelli del mezzo e di quelli della destra, nei luoghi delle grandi emanazioni della luce, sarete onorati da tutti costoro poiché siete il resto della loro materia e siete divenuti luce purificata come tutti loro: tutti i luoghi innalzeranno un inno davanti a voi, fino al vostro arrivo nel luogo del regno.
Questa è la risposta alle parole che mi avete rivolto. E ora, Andrea, ti trovi ancora nell'infedeltà e nell'ignoranza?
Dopo che il salvatore parlò così, Andrea - e non lui solo, ma tutti i discepoli - capirono chiaramente che avrebbero ereditato il regno della luce.
Si gettarono, tutti insieme, ai piedi di Gesù, gridarono, piansero, e supplicarono il salvatore, dicendo: - Signore, perdona al nostro fratello il peccato d'ignoranza.
Il salvatore rispose: - Perdono e perdonerò! Per questo mi ha mandato il primo mistero affinché io perdoni i peccati di ognuno.