Capitolo 9°
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Il Libro di Tommaso (il contestatore)
Capitolo 9°
Tommaso rispose e disse: "Che cosa dobbiamo dire di fronte a queste cose? Che cosa diremo agli uomini ciechi? Quale dottrina dovremmo esprimere a questi miserabili mortali che dicono:" Siamo venuti a fare il bene e non a maledire, "ed ancora affermano " Se non fossimo nati nella carne, avremmo noi conosciuto l'iniquità "?"
Il Salvatore disse: "In verità, quanto a quelli, non stimateli come uomini, ma considerateli come bestie, poichè prorio come le bestie si divorano l'un l'altro, così anche gli uomini di questo genere si divorano l'un l'altro. Al contrario, essi sono privati del Regno perché amano la dolcezza del fuoco e sono servitori della morte e corrono alle opere della corruzione. Essi soddisfano la lussuria dei loro padri. Essi saranno gettati giù nell'abisso e saranno afflitti dal tormento dell'amarezza della loro natura malvagia. Perché essi saranno fustigati in modo da farli scappare all'indietro, dove essi non sanno, e si ritireranno dalle loro membra non pazientemente, ma con disperazione. Ed essi gioiranno dei loro coinvolgimenti con la vita in follia e squilibrio, poiché essi sono stupidi. Essi perseguono questo squilibrio senza rendersi conto della loro follia, pensando di essere saggi. Essi amano la bellezza del loro corpo ... . La loro mente è rivolta a loro stessi, perché il loro pensiero è occupato dalle loro azioni. Ma è il fuoco che li brucerà ".
