Capitolo 19°
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tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Settimo Atto: Riguardo al Capitano.
Capitolo 19°
Passi da 62.- a 64.-
62.- Ora, mentre l'apostolo Tommaso proclamava in tutta l'India la parola di Dio, un certo capitano del re Misdaeus (Mazdai, Siriaco) venne da lui e gli disse: Io ho sentito dire di te che non prendi nessun compenso da alcun uomo, ma anche che tu stesso hai dato a coloro che hanno bisogno. Perché se tu ricevessi ricompense, ti avrei mandato un’ingente somma, e non sarei dovuto venire io stesso, poiché il re non fa niente senza di me: poiché ho molte sostanze e sono ricco, anche uno degli uomini ricchi dell'India. E non ho mai fatto male a nessuno; ma il contrario mi è accaduto. Ho una moglie, e da lei ho avuto una figlia, e sono molto affezionato a lei come anche la natura richiede e non ha mai fatto prova per un'altra moglie. Ora è successo che ci fosse un matrimonio nella nostra città, e quelli che fecero la festa di matrimonio erano molto amati da me: entrarono quindi e mi invitarono, richiedendo anche mia moglie e sua figlia. Allora poiché erano i miei buoni amici, non potei rifiutarmi: l'ho mandata dunque, anche se lei non desiderava andare, e con loro ho mandato anche molti servi: così se ne andarono, sia lei che sua figlia, vestite di molti ornamenti.
63.- E quando fu sera e venne il momento di andare via dal matrimonio, mandai lampade e torce incontro a loro: e stavo in istrada per vedere quando sarebbe venuta ed avrei dovuto vederla con mia figlia. E mentre aspettavo udii il suono di un lamento. Guai a lei! fu sentito da ogni bocca. E i miei servi con i loro vestiti stracciati sono venuti da me e mi hanno detto cosa era successo. Abbiamo visto, hanno detto, un uomo ed un ragazzo con lui. E l'uomo posò la mano su tua moglie, e il ragazzo su tua figlia: ed esse fuggirono da loro: e li colpimmo (ferendoli) con le nostre spade, ma le nostre spade caddero a terra. E contemporaneamente le donne caddero giù, digrignando i loro denti e battendo la testa sulla terra e vedendo questo siamo venuti a dirtelo. E quando udii questo dei miei servi, mi stracciai i vestiti e mi colpii il viso con le mani, e corsi come un pazzo lungo la strada, e le trovai gettate giù nel mercato; le presi e le portai a casa mia, e dopo un lungo tempo si svegliarono e si alzarono, e si sedettero.
64.- Cominciai dunque a chiedere a mia moglie: che cosa ti è successo? E lei mi disse: non sai tu cosa mi hai fatto? perché ti avevo pregato dato che non potevo andare al matrimonio, perché non avevo nemmeno salute nel mio corpo; e mentre andavo per la strada e mi avvicinavo all'acquedotto dove scorre l'acqua, vidi un uomo nero che mi stava di fronte e che mi faceva cenno con la testa, e un ragazzo come lui che gli stava accanto; e dissi a mia figlia: guarda quei due uomini orribili, i cui denti sono come il latte e le loro labbra come fuliggine. E li lasciammo e andammo verso l'acquedotto; e quando fu il tramonto e partimmo dal matrimonio, mentre passavamo vicino a giovani uomini e ci avvicinavamo all'acquedotto, mia figlia li vide per prima, fu spaventata e fuggì verso di me; e dopo di lei vidi che anche loro che vennero contro di noi: ed i servi che erano con noi fuggirono da loro (Siriaco) ed essi ci colpirono e ci gettarono a terra, sia me che mia figlia. E quando ella mi ebbe detto queste cose, i diavoli vennero di nuovo su di loro e le gettarono giù: e da quel momento esse non sono più in grado di andare avanti, ma sono rinchiuse in una stanza o in una seconda (Siriaco. in una stanza all'interno di un'altra ): ed a causa loro io soffro molto, e sono angosciato: perché i diavoli li gettano giù dovunque le trovano, e le spogliano nude. Ti imploro e ti supplico dinanzi a Dio, aiutami ed abbi pietà di me, perché ormai sono tre anni che una tavola non è più bandita in casa mia, e che mia moglie e mia figlia non si siedono ad un tavolo: e soprattutto per la mia figlia infelice, che non ha visto niente di buono in questo mondo.