Capitolo 5°
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tradotto in INGLESE da: John N. Sieber
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Il Libro di Zoroastro
Capitolo 5°
Il Grande Sovrano in alto, Authrounios (34a), mi disse: "Stai chiedendo di coloro cui tu sei passato accanto? E a proposito di questa Terra Eterea (34), perché essa ha un modello cosmico? E per quanto riguarda le copie degli Eoni (9h), quante ce ne sono, e perché essi [non] soffrono? E sull'Esilio e sul Pentimento e la creazione degli [Eoni] e del mondo che [...] veramente [...] tu, di [...] me, loro [...] né [...] tu [...] Invisibile [Spirito...] (1) e [...] di [...]
(3 righe irrecuperabili)
e [...] [...] quando ho [...]
Il Grande Sovrano dell'alto, Authrounios (34a), mi disse: "La Terra Eterea (34) è venuta all'esistenza da una Parola, ma sono i generati e i deperibili che Essa (34) rivela con la sua Indistruttibilità. Per quanto riguarda la venuta dei Grandi Giudici (78), (Essi vennero) così da non assaporare la percezione ed essere chiusi nella creazione, e quando Essi (78) vi giunsero e videro attraverso di Essa (34) le opere del mondo, Essi condannarono a morte il suo Arconte (42) perché Egli era un modello del mondo, un [...] e un'origine della materia generata dalle tenebre perdute.
Quando Sophia (10ab) li guardò [...] produsse l'oscurità, mentre [... Lei] è accanto al [... Egli è un modello [...] di essenza [...] forma [...] ad un'immagine [...] Io [...] il Tutto (7b)
(2 righe irrecuperabili)
[...] oscurità [...] [...] dire [...] poteri [... eoni] di [creazione...] per vedere uno qualsiasi di quelli Eterni. Egli (42) vide un riflesso. In relazione al riflesso che vedeva in esso, Egli (42) ha creato il mondo. Con il riflesso di un riflesso Egli (42) ha lavorato alla produzione del mondo, e poi anche il riflesso appartenente alla realtà visibile gli è stato tolto. Ma a Sophia (10ab) fu dato un luogo di riposo in cambio del suo Pentimento (56). Così, non c'era in Lei alcuna riflessione precedente, pura in sé stessa in anticipo.