Capitolo 141°
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Pistis Sophia - 5° Libro.
Capitolo 141°
Udito ciò, i discepoli si prostrarono, l'adorarono, e gli dissero: - Signore, aiutaci e abbi misericordia di noi affinché veniamo preservati da questi castighi terribili, preparati per i peccatori. Guai a loro, guai a loro figli degli uomini! Come ciechi, brancolano nelle tenebre senza vedere.
Abbi misericordia di noi, Signore, per la grande cecità nella quale ci troviamo! Abbi misericordia dell'intero genere umano! Infatti, alle loro anime sono tesi tranelli, come fanno i leoni verso la preda: preparano la preda qual cibo ai castighi degli arconti, a motivo dell'oblio e dell'ignoranza presenti negli uomini. Abbi, dunque, compassione di noi, Signore nostro, nostro Salvatore! Abbi misericordia di noi, e salvaci in questo grande sgomento.
Ai suoi discepoli, Gesù rispose: - Consolatevi, non abbiate paura! Voi, infatti, siete beati poiché vi ho costituiti signori su tutti costoro, e ve li assoggetterò tutti. Ricordate che a voi, già prima che venissi crocifisso, ho detto: «Vi darò le chiavi del regno del Cielo ». Ebbene, ora vi dico: ve le darò.
Dopo avere parlato così, Gesù intonò un inno nel grande nome. I luoghi della via di mezzo si nascosero, mentre Gesù e i suoi discepoli restarono in un'aria straordinariamente luminosa.
Gesù disse ai suoi discepoli: - Venite vicino a me! -. Ed essi gli si avvicinarono. Egli si voltò ai quattro angoli del mondo, pronunciò sul loro capo il grande nome, li benedisse, e soffiò sui loro occhi.
Poi Gesù disse loro: - Guardate in alto, e guardate: che cosa vedete? -. Essi alzarono gli occhi, e videro una luce grande e molto violenta, che nessun abitante della terra può descrivere.
Egli disse nuovamente a loro: - Distogliete lo sguardo dalla luce, e guardate: che cosa vedete? -. Dissero: - Vediamo fuoco, acqua, vino, e sangue.
Gesù, cioè Aberamentho, disse ai suoi discepoli: - In verità vi dico: allorché venni nel mondo, io non portai nulla all'infuori di questo fuoco, di questa acqua, di questo vino, e di questo sangue.
Ho portato l'acqua e il fuoco dal luogo della luce delle luci del tesoro della luce. Ho portato il vino e il sangue dal luogo di Barbelo.
Dopo un breve intervallo, mio padre mi ha mandato lo Spirito Santo sotto forma di una colomba.
Il fuoco, l'acqua, e il vino sorsero per la purificazione di tutti i peccati del mondo. Il sangue fu per me un segno, a motivo del corpo umano che ho ricevuto nel luogo di Barbelo, la grande forza del Dio invisibile. Lo Spirito, poi, precede tutte le anime e le guida nel luogo della luce.
Perciò vi dissi: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra», cioè sono venuto per purificare, col fuoco, i peccati del mondo intero.
Perciò dissi alla Samaritana: «Se tu conoscessi il dono di Dio, e colui che ti dice: dammi da bere, tu la domanderesti a lui ed egli ti darebbe un'acqua viva, che in te diventerebbe una fonte zampillante nella vita eterna».
Perciò presi pure un calice di vino, lo benedissi, lo diedi a voi, dicendo: «Questo è il sangue dell'alleanza, il quale sarà versato per voi in remissione dei vostri peccati».
Perciò, nel mio costato, fu infissa la lancia, e ne uscì acqua e sangue.
Questi sono i misteri della luce che perdonano i peccati, cioè le invocazioni e i nomi della luce.
Poi Gesù comandò: - Tutte le forze della sinistra se ne vadano ai loro luoghi! - Ma Gesù, con i suoi discepoli, rimase sul monte della Galilea.
I discepoli proseguirono, pregandolo: - Fino a ora non hai fatto sì che siano perdonati i nostri peccati e le nostre iniquità, e non ci hai resi degni del regno di tuo padre?
Gesù rispose loro: - In verità vi dico: non solo purificherò i vostri peccati, ma vi renderò anche degni del regno del padre mio. Sulla terra, darò a voi il mistero della remissione dei peccati, sicché a colui al quale voi perdonate sulla terra, sia perdonato in cielo; e colui che voi vincolate sulla terra, sia vincolato in cielo.
Vi darò il mistero del regno dei cieli, affinché voi pure compiate quei misteri per gli uomini.