Capitolo 21°
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tradotto in INGLESE da: Wesley W. Isenberg
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Il Vangelo Apocrifo di Filippo
Capitolo 21°
Passi da 103.- a 107.-
103.-
Un padrone che possiede tutto
C'era un padrone di casa che aveva ogni cosa di immaginabile, sia essa figlio o schiavo o bestiame o cane o maiale o mais o orzo o paglia o erba o [...] o carne e ghianda. Ora egli era un individuo sensato, e sapeva qual'era il cibo di ognuno. Egli serviva il pane ai figli [...]. Serviva agli schiavi [...] ed il pasto. Ed ha gettato l'orzo, la paglia e l'erba al bestiame. Ha gettato le ossa ai cani, ed ai porci ha gettato ghiande e liquami. Confrontate il discepolo di Dio: se egli è un individuo sensibile, comprende ciò che è tutto il discepolato. Le forme fisiche non lo ingannano, ma guarderà la condizione dell'anima di ognuno e parlerà con lui. Ci sono molti animali nel mondo che sono in forma umana. Quando egli li identifica, al porco getterà ghiande, al bestiame getterà orzo, pagli ed erba, ai cani getterà ossa. Agli schiavi egli darà solo le lezioni elementari, ai ragazzi darà istruzione completa.
104.- Il Figlio dell'uomo e suo figlio
C'è il Figlio dell'Uomo e c'è il figlio del Figlio dell'Uomo. Il Signore è il Figlio dell'Uomo, ed il figlio del Figlio dell'Uomo è colui che crea per mezzo del Figlio dell'Uomo. Il Figlio dell'Uomo ha ricevuto da Dio la capacità di creare. Ha anche la capacità di generare. Chi ha ricevuto la capacità di creare è una creatura. Colui che ha ricevuto la capacità di generare è una prole. Colui che crea non può generare. Colui che genera ha anche il potere di creare. Ora si dice: "Colui che crea genera". Ma la sua cosiddetta "prole" è semplicemente una creatura. A causa di [...] della nascita, essi non sono la sua progenie ma [...]. Colui che crea lavora apertamente, e lui stesso è visibile. Colui che genera, genera in privato, e lui stesso è nascosto, dal momento che
[...]
immagine . Inoltre, colui che crea, crea apertamente. Ma colui che genera, genera bambini in privato.
105.-
Mistero di un matrimonio puro
Nessuno può sapere quando il marito e la moglie hanno rapporti tra loro, tranne loro due. Infatti, il matrimonio nel mondo è un mistero per coloro che hanno preso una moglie. Se c'è una qualità nascosta
di contaminazione
al matrimonio , quanto più il matrimonio puro è un vero mistero! Non è carnale, ma puro. Non appartiene al desiderio, ma alla volontà. Non appartiene all'oscurità o alla notte, ma al giorno e alla luce. Se un matrimonio è aperto al pubblico, è diventato prostituzione, e la sposa gioca da prostituta non solo quando è impregnata da un altro uomo, ma anche se scivola dalla sua camera da letto e viene vista. Che ella si mostri solo al padre e alla madre, all'amico dello sposo ed ai figli dello sposo. A questi è permesso di entrare ogni giorno nella camera da sposa. Ma che gli altri bramino soltanto di ascoltare la sua voce e di godersi la sua unzione, e che essi mangino le briciole che cadono dal tavolo, come i cani. Sposi e spose appartengono alla camera nuziale. Nessuno sarà in grado di vedere lo sposo con la sposa, a meno che non diventi tale.
106.-
La circoncisione
Quando Abrahamo [...] che doveva vedere ciò che doveva vedere, circoncise la carne del prepuzio, insegnandoci che è giusto distruggere la carne.
107.- Le parti nascoste stanno in piedi
La maggior parte delle cose nel mondo, fino a quando le loro parti interne sono nascoste, stanno in piedi e vivono. Se vengono rivelati, muoiono, come è illustrato dall'uomo visibile: finché gli intestini dell'uomo sono nascosti, l'uomo è vivo; quando i suoi intestini vengono esposti ed vengono fuori da lui, l'uomo morirà. Così anche per l'albero: mentre la sua radice è nascosta, germoglia e cresce. Se la sua radice è esposta, l'albero si secca. Così è con ogni nascita che è nel mondo, non solo con il visibile ma anche col nascosto. Perchè finché la radice della malvagità è nascosta, essa è forte. Ma quando viene riconosciuta, viene sciolta. Quando viene rivelata, essa perisce. Ecco perché la Parola dice: "Già l'ascia è posta alla radice degli alberi" (Mt 3, 10). Essa non semplicemente taglierà - ciò che è tagliato sboccia di nuovo - ma l'ascia penetra profondamente, finché non porta fuori la radice.